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MONTE CAREVOLO VAL D'AVETO (PC)


Il Monte Carevolo (1552 mt) lo abbiamo già "affrontato" diverse volte, scegliendo come via di salita e di discesa il versante della Val Nure.

E' giunta l'ora di andare ad esplorare lo stato dei sentieri sul lato più selvaggio di questo rilievo, il lato che guarda la Val d'Aveto.


Con comodo, alle 9:00 ci troviamo con Paolino nella piazzetta di Salsominore dove notiamo diversi pescatori intenti a preparare le canne per passare una bella giornata in un Aveto quasi in secca, alla ricerca di qualche bella trota pronto-pesca magari rilasciata la settimana prima.


Ci aspetta ora la parte più pallosa del giro, 21 km di asfalto che da Salsominore ci portano a Passo Crociglia passando per la Strada Provinciale 586 del Val d'Aveto e per gli abitati di Boschi:



e di Torrio:



A Passo Crociglia inizia finalmente il tratto off road che ci porterà al Monte Carevolo dove si alternano tratti aperti a tratti nel bosco




gli ultimi 100 mt sono ripidi su sentiero stretto e la bici finisce sulle spalle




ma è poca roba, in alto spiana e si può pedalare



una volta in cima la vista spazia sulle cime più alte del nostro Appennino



Pranziamo in compagnia di tantissimi insetti, dalle fastidiose mosche, alle tranquille coccinelle ed alle variopinte farfalle



Con calma ci prepariamo e siamo pronti per la discesa





Entriamo nel bosco e con piacere notiamo che il sentiero, che solitamente risulta essere sempre devastato dalle moto, ora è perfettamente percorribile:



Abbandoniamo l'evidente traccia che scende al Passo del Mercatello per imboccare un semi nascosto sentiero che, passando sotto la Rocca dei Borri, ci fa perdere quota sino ai castagneti di Cattaragna.

Solitamente questo sentiero viene pulito in occasione della Marcia di Cattaragna, marcia che ahimè in questi ultimi anni non è stata fatta causa pandemia. Quindi? Sentieri wild e GPS d'obbligo!!!



Arriviamo nel castagneto di Cattaragna con alberi monumentali:



Paolino si ricorda che a militare qualche guardia l'aveva fatta in garitta



Arriviamo sulla strada asfaltata che collega Cattaragna a Curletti e proseguiamo oltre sino a Costa


qui ci sono diverse opzioni per scendere a valle, l'importante è imboccare quella giusta. In questa valle i sentieri non sono mantenuti e va ricordato che questa zona era stata l'epicentro della paurosa alluvione del 2015.


Iniziamo a scendere; il sentiero, a tratti irriconoscibile, si alterna ad una vecchia mulattiera sino a quando ci troviamo davanti questo cartello:



Che fare? Scendiamo con il rischio di trovarci davanti qualche tratto franato e strapiombante dove il sentiero non esiste più oppure ce ne ritorniamo indietro, spingendo le bici sino ad incrociare un'altra opzione di discesa?


Basta uno sguardo e senza proferir parola ritorniamo sui nostri passi sino ad incrociare il CAI 191 che scende a Salsominore.


Anche questo sentiero non vede il passaggio di un umano chissà da quanto tempo ma almeno sembra percorribile.


Incontriamo un passaggio esposto in salita



ed in alcuni punti ci si arrangia



Finalmente arriviamo sul sentiero La Casella dove riusciamo a terminare il giro



E' stata una maratona, non solo per i 42 km e i più di 1700 mt D+ ma per le difficoltà incontrate sulla via del rientro.


Comunque ce l'abbiamo fatta, e a casa avevamo pure gli ospiti. Per non far torti un paio di zecche a Paolino ed un paio all'Ila. 

Claudio zero, manco le zecche lo vogliono!! :loll: