segue...
la mulattiera prosegue e si inerpica sù sù fino all'alpe Forno Inferiore 2220m. Domenica era tra le nuvole e i fulmini e non ci sono potuto arrivare, ma due anni fa... che beddo...
Si sputa un po' l'anima ma se uno è allenato sale senza troppa fatica.. credo.
Si può andare fino all'Alpe Forno Superiore, ma non ne garantisco la pedalabilità.
Una volta arrivati sul grande altipiano pratoso, con amene collinette sparse... si DEVE girovagare ad cazzum e godere del meraviglioso panorama, dei laghetti che costellano l'altipiano e il gorgogliante ruscello cristallino.
A chiudere la valle c'è la Punta Arbola con i suoi ghiacciai. Nei prati e sulle collinette è opportuno dormire e mangiarsi i grassi panini, magari mettendosi con la vista del secondo lago Pianboglio, un occhio verdissimo giù in basso. Figo...
Azz.. quante foto avrei da postarvi... ma non le ho qui a Pavia.. mmm
da lì c'è un sentiero, o forse più d'uno, che scendono verso la metà del Codelago.. (prima o poi li proverò)
Ma intanto vi dico il giro che ho fatto io.
Si scende a rotta di collo per la mulattiera fatta in salita, con staccate al limite sui tornanti e SURFate sui sassi, fino a Pianboglio (dove iniziava la variante "dura")... a quel punto si scende godendo ancora di più sui prati poco ripidi ma impegnativi con sassi affioranti, buche e rododendri (ma tutto molto scorrevole). Ci si congiunge al sentiero ben segnato che costeggia il laghetto 1994m fino ad arrivare alla vecchia diga rotta, con un bel passaggio in diagonale sull'intradosso di pietra della diga (guai a chi scende di lì con la bici per mano!!! ok?)
Oltre al diga il single track diventa tosto. Facendo attenzione ai sassi-smussa-corone-o-graffia-bash si può scendere veloci con destrezza fino al Codelago 1856m. Wow!
All'unico bivio, girare a sx, per tornare sullo stesso lato da cui si è arrivati (l'altro non è ciclabile).
Ora il singletrack è un saliscendi con scorci da favola.. non sai se goderti il sentiero in sella o fermarti a far foto su foto...
quando termina il singletrack ci son 20m da fare tirandosi la bici in spalla (o per mano se pesa come la mia), per riportarsi sulla mulattiera dell'andata.
Da lì si saliscende per la stessa strada fino a Crampiolo. Non perdetevi le paraboliche e i droppini su roccia avvistati mentre si saliva!
A Crampiolo si può prendere un sentierino tra le staccionate.. solo per il gusto di farlo... (poi non so dove va.. scenderà al Devero, ma non so se è bello anche dopo..); oppure passare un ponticello seguendo per il Lago delle Streghe e in 5 min si arriva a questo laghetto turchese con un roccia cubica che sporge a metà di un lato. (sentiero largo messo a posto meno di un mese fa). Merita la deviazione.
Si torna sui propri passi, si riattraversa Crampiolo per tornare verso la macchina. Dopo una lieve salita (scesa all'andata), si vede un ponte sulla sx. Si gira, si attraversa e s'imbocca il largo sentiero che porta al Devero. E' U N O S P A S S O! Velocissimo. Largo da poter scegliere diverse traiettorie, su terra battuta, con diversi spunti per saltini vari, con alcuni passaggi più critici su scalinate di pietra (fatti tutti in sella solo con l'SX-Trail... con la Slayer, per "proteggerla" una scalinata l'ho evitata con una piccola deviazione improvvista)... dicevo... saltini, passaggi su roccia, curve in appoggio... WOW... mitico davvero.
Si può provare un table-top sulla rampa del ponte finale, anche se l'imbocco è in diagonale...
dal Devero, poi, il resto del ritorno è ovvio.
da evitare i giorni festivi, in quanto molto frequentati... meglio una gitarella infrasettimanale... o una giornata di merddda come la domenica scorsa...
Trovare gente sul sentiero domenica col sole... è sicuro...
tanta gente.. e alla fine non ti diverti.
E' bello lo stesso, il giro in sè... ma... vuoi mettere??? una discesa così fatta a fionda?!?!?
Ricordatevi, cmq... <<Permesso>> avvicinandosi, <<scusate>> passandoci a fianco, <<Grazie! arrivederci>> allontandosi...
Aiutiamoci a non essere bannati dalle nostre montagne...