Niner One9

Vi posto qua la mia review della Niner ONE9 che ho potuto provare.
Ho provato a mettere il test anche nelle review ma non so se sono riuscito!

One9 è stato il primo telaio realizzato da Niner.
E’ un telaio singlespeed race puro.
Tuttavia la geometria non è così esasperata come accade tra le XC-RACE 26”, resta anzi molto equilibrata e quindi mai eccessivamente faticoso o stancante come posizione in sella.
Il telaio in Scandium è reattivo ma non spacca-schiena.
La bici che ho potuto provare è la bici di Mauro Bertolotto itself, che non posso che ringraziare per questo opportunità.

Dopo una prima uscita per prendere confidenza col mezzo ed effettuare le necessarie regolazioni (cmq minime dato che la bici mi calza quasi come un guanto) ho portato la One9 sul percorso dell'Italiano singlespeed, al quale ho aggiunto un paio di discesine extra.
Inoltre ho percorso un tratto molto sassoso del circuito sia in salita che in discesa proprio per mettere alla prova la bici.

La prova inizia su salita scorrevole, fondo in terra e brecciolino, pendenza costante.
Si potrebbe dire che le singlespeed 29 sono delle singlespeed al quadrato.
Infatti è ancora più importante riuscire a mantenere una buona velocità (momentum), per riuscire ad ottenere una specie di effetto volano.
E' impressionante la differenza che si percepisce quando si riesce a viaggiare con un 1/2 km di velocità in più.
Raggiunta una velocità di crociera sparisce quel senso iniziale di pesantezza o meglio, di goffaggine e la bici scorre, galleggia sulle sconnessioni e si fatica di meno.
E’ necessario quindi uno sforzo maggiore per raggiungere il ritmo giusto, ma una volta trovato è uno spettacolo!
Raggiungo un tratto pari, con fondo in parte fangoso in parte sconnesso a causa dei sassi smossi dalla pioggia.
Qui la capacità delle ruote di "spianare" le sconnessioni si sente ancora di più.
Secondo me sono queste le condizioni ideali dove apprezzare maggiormente i vantaggi delle ruote da 29”, a tal punto che non si rimpiange la forcella ammortizzata.
Dopo un tratto di transizione su terra battuta raggiungo un falsopiano del fondo prima in terra poi in piccoli sassi smossi, quasi come ghiaia a grana grossa.
Anche qui come previsto il terreno è congeniale alle 29".
Raggiungo poi il tratto che nelle mie previsioni dovrebbe esaltare ancora di più questa bici.
Salita leggera, singletrack, fondo fatto da pietre di medie dimensioni, fisse a terra.
Riesco ad entrare nel tratto a buona velocità.
Con la 26 questo tratto va guidato con tutto il corpo, con frequenti piccole variazioni di direzione per scansare i sassi più grandi, quindi è difficile mantenere una buona velocità.
Con la 29 decido di provare a passare "dritto per dritto" e la buona velocità che sono riuscito a mantenere prima di affrontare questo tratto mi aiuta moltissimo.
Provo a rallentare per poi tentare di riprendere velocità e qui si sente un pò di quell'effetto che avevo provato lungo la salita scorrevole: cambiare ritmo è ovviamente una operazione che richiede più tempo: più che puntare su secche variazioni di ritmo è preferibile cercare la progressione, ma più la velocità aumenta più si ha la sensazione che la bici tenda ancora ad accelerare.
Il tratto ostico finisce, lo ripeterò più avanti al contrario.
La salita torna scorrevole, provo ad effettuare dei cambi di ritmo, poi trovo una velocità buona che mi permette di salire molto bene.
La bici è decisamente leggera, le ruote non credo siano così tanto più pesanti di un paio di ruote da 26 singlespeed, quindi non si avverte quello che può essere il principale neo delle “big wheels”, ossia il maggior peso delle ruote.

Inizia la discesa.
Primo tratto su terra, con molto fango. Pendenza media tranne un breve tratto più ripido e dopo questo un tratto con 3 tornanti lenti ed un paio di curve più veloci.
Nel lento la bici va bene, personalmente non ho notato particolari differenze con le reazioni delle bici da 26.
Temevo una risposta un po’ pigra all’avantreno o comunque nei repentini cambi di pendenza, invece penso che serve solo un pochino di decisione e forza in più rispetto a come potremmo essere abituati con le 26.
C'è forse come un leggero ritardo nella reazione dello sterzo: un pò come guidare una jeep, ma dopo due curve viene tutto automatico.
Una volta capito questo la bici fila via benissimo anche nello stretto, mantenendo sempre la consueta facilità nel superamento delle sconnessioni.
Sul veloce si apprezza la stabilità della bici, una maggior facilità nel mantenere la traiettoria impostata e credo anche una maggior velocità di percorrenza, anche se devo dire che le gomme (Kenda Karma 2.2), soprattutto all'anteriore non mi hanno entusiasmanto. Forse all'anteriore è sempre meglio una gomma più aggressiva, visto anche la forca rigida.

Finita la prima discesa mi aspetta una salita dal fondo molto rovinato, ma la bici sale benissimo e si sente davvero la trazione in più.
Mi butto su una variante ripida in salita: il fondo è il tipico sottobosco di pineta con radici, terra molliccia, aghi di pino: raramente con la 26 riesco a percorrere questo tratto senza slittare o addirittura mettere il piede a terra.
Qui la capacità di trazione di una 29 è lampante e sorprendente!!
Si capisce subito perchè le 29 hanno avuto una così grande diffusione tra la singlespeed: davvero impressionante!

Adesso mi aspettano due discesine un pò più toste delle precedenti: più ripide, più guidate, con un paio di tratti in contropendenza.
Nel ripido si accentua la differente percezione del mezzo, che sembra più grande e più ingombrante, oltre al fatto che in questa condizione mi sembra sia un pò più difficile da rallentare.
Inoltre lo scarso feeling con gli Avid mi condiziona un pò.
La prima discesa tuttavia la percorro bene, soprattutto rimango piacevolmente sorpreso in un tratto in contropendenza che con la 26 affrontavo sempre un pò sulla difensiva.
In questa situazione la bici si è dimostrata ottima, molto meglio della 26: trazione e tenuta laterale perfette, con la One9 è servito metterci la solita decisione nell’impostare la traiettoria che la bici ha mantenuto in modo molto facile e rassicurante, soprattutto rispetto ad una 26, con la quale tratti simili richiedono un livello di attenzione più alto.

Nel secondo tratto della discesa ho invece tribolato un pochino di più anche perché la gomma all’anteriore proprio non mi ha dato fiducia.
Nel lungo tratto molto ripido, ho accusato un pò l'inerzia e la difficoltà a rallentare la bici.
Su un tratto così ripido ci si sente un pò impiccati, non so se è un fatto di abitudine o se molto è dovuto alla scarsa confidenza con freni e gomme.
Il tratto tecnico che con la 26 non ho problemi a superare con la 29 ha richiesto 3 tentativi.
Vorrei riprovarlo con una gomma più larga davanti.
L’ultima parte del test è una lunga discesa su strada bianca, dove lasciare andare la bici in scioltezza per apprezzare con piacere l'enorme stabilità e sicurezza sul veloce data dai ruotoni.

CONCLUSIONI
La bici è molto bella, molto bello il carro posteriore, soprattutto i foderi bassi, montata al top (White Ind, White Bros, Control Tech, American Classic, Avid Ultimate) è leggerissima ed arrampica davvero benissimo.
La geometria è azzeccata e a mio parere non richiede adattamenti eccessivi nella guida rispetto alle 26.
La vera differenza l’ho notata nel ripido, ma dopo un paio di uscite la confidenza è nettamente migliorata.
Devo dire che comunque avrei preferito un manubrio un pochino più in alto e con un pochino più di "sweep"
Inoltre rispetto al montaggio del test avrei cambiato la gomma anteriore (Kenda Nevegal?).
Non mi esaltano i freni Avid ma è una mera questione di gusti personali.
Il telaio è ben realizzato anche se a mio parere le saldature non sono il massimo a livello estetico, anche se il cordone è omogeneo lungo tutto il loro sviluppo.

Estetica: 8,5 (mezzo punto in meno per le saldature)
Montaggio: 9,5
Salita scorrevole: 8+
Salita Ripida: 9
Discesa Veloce: 9
Discesa Tecnica: 7 (da riprovare)

Probabile che la mia prossima bici, singlespeed ma non solo, sia una twoniner.
 

Crested B

<b>Importatore Niner</b>
12/5/07
2.975
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One9_nell_orto.jpg


Ciao Supa! :-)

WOW.. non e' un test... e' un'enciclopedia!
A completamento accludo una foto della bici, esattamente nel setup della prova.

Il test e' molto interessante, soprattutto per il confronto diretto con la 26 su un percorso ben conosciuto e da parte di chi ha un'ottimo bagaglio sia teorico che pratico come Simone!

Uno degli aspetti piu' critico sembra quello delle gomme: questa bici e' stata assemblata con le 2.2 perche' non prevedeva l'uso sul fango: terreno d'elezione per il suo uso e' infatti il suolo ligure nell'entroterra finalese o comunque nell'area del savonese dove il suolo carsico rende praticamente inesistente il fango cosi' comune invece su altri percorsi. La sua natura 'null suspended' mi aveva preoccupato un po' data la mia completa e totale abitudine ad usare bici full ed in particolare cinque anni almeno di Ibis bowTi, praticamente un Permaflex coi pedali.

Altro elemento interessante e' legato alla discesa tecnica. Dopo questi primi mesi di pratica questo sembra davvero il settore dove le 29 hanno una curva di apprendimento piu' lungo, probabilmente perche' qui la sensazione &#232; legata al fattore di rischio relativo agli incisivi superiori, che ovviamente porta a chiudere di manetta prima che la sensazione di pericolo diventi piu' di una sensazione.
Io questo problema non l'ho avuto: il BowTi, URT pivotless, scalciava come una capra irritata sul ripido, soprattutto perche' mi era un po' piccolo e perche' la taratura degli ammortizatori sulle URT e' sempre stato un problema irrisolvibile. Passare al 29 mi e' sembrato davvero un regalo divino.
Comunque la mia idea e' la seguente: l'angolo di sterzo CHIUSO rende piu' preoccupato il rider che non viene rassicurato a dovere dall'angolo di attacco piu' morbido, semplicemente perche' non lo si vede nascosto com'e' sotto alla ruota anteriore.
Le parti tecniche poi sono certamente quelle che richiedono il miglior feeling col mezzo e non bastano probabilmente poche uscite ad avere lo stesso feeling che si ha dopo anni di 26.
Io, lo ripeto, mi sono trovato molto bene con la MCR, ma tutto e' soggettivo.
Una gomma anteriore piu' aggressiva probabilmente e' una sceta perfetta ad aumentare la confidenza sul tecnico/ripido, sarebbe proprio interessante riprovarla, cosi' come sarebbe utile sapere se, alla fine del giro, i tempi globali (se sono stati presi) sono stati differenti dalla 26 e se si di quanto.
 
Ciao Crested.

Per quanto riguarda le gomme la mancanza di feeling l'ho avuta in discese molto "liguri": asciutte, roccia, terra di pineta/macchia mediterrenea.
(alla fine qui non siamo cos&#236; lontani dalla liguria :-) )
Ho provato anche a giocare con la pressione all'anteriore ma nulla...credo che davanti, anche per "supplire" alla forcella rigida sia meglio avere una bella gomma pi&#249; aggressiva della Karma.

Per il resto concordo: sul ripido/tecnico il problema principale &#232; proprio quello della percezione del mezzo, che sembra pi&#249; goffo ed ingomnbrante.
Quello che non &#232; percezione &#232; che dove c'&#232; da usare bene i freni con la 29 cambiano i "punti di azione".
La bici ha pi&#249; inerzia e bisogna frena prima e non si possono fare frenate secche come si possono fare con la 26.

Come dici anche tu, se negli altri settori l'apprendimento &#232; pi&#249; rapido perch&#232; le differenze sono minime, nel ripido/tecnico bisogna gestire un maggior numero di differenze nella guida.

ma il bello della 29 sta anche nello scoprire qualcosa di nuovo...credo sia uno stimolo per chi ha deciso di comprare una 29.
 

Crested B

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Ciao Crested.

Per quanto riguarda le gomme la mancanza di feeling l'ho avuta in discese molto "liguri": asciutte, roccia, terra di pineta/macchia mediterrenea.
(alla fine qui non siamo cos&#236; lontani dalla liguria :-) )
Ho provato anche a giocare con la pressione all'anteriore ma nulla...credo che davanti, anche per "supplire" alla forcella rigida sia meglio avere una bella gomma pi&#249; aggressiva della Karma.

Per il resto concordo: sul ripido/tecnico il problema principale &#232; proprio quello della percezione del mezzo, che sembra pi&#249; goffo ed ingomnbrante.
Quello che non &#232; percezione &#232; che dove c'&#232; da usare bene i freni con la 29 cambiano i "punti di azione".
La bici ha pi&#249; inerzia e bisogna frena prima e non si possono fare frenate secche come si possono fare con la 26.

Come dici anche tu, se negli altri settori l'apprendimento &#232; pi&#249; rapido perch&#232; le differenze sono minime, nel ripido/tecnico bisogna gestire un maggior numero di differenze nella guida.

ma il bello della 29 sta anche nello scoprire qualcosa di nuovo...credo sia uno stimolo per chi ha deciso di comprare una 29.

OK. Allora vuol dire che le mie idee teoriche sulle 2,2 sono cannate! Peccato, mi piaceva l'idea delle ruotone con tanta aria e basso peso. :-(
Ho qui una bella Nevegal da 830 grammi tirata giu' dalla RIP! La monto e magari lo tubelessizzo per risparmiare qualcosa sulla camera ed avere maggior aderenza con pressioni piu' basse senza rischio di pizzicature.
Credo proprio che un po' piu' ingombrante lo sia davvero, anche se la lunghezza del passo (quella che conta) e' superiore di poco.
Si', concordo: sono bici che davvero danno da subito un nuovo feeling spostando molti limiti! E' il loro bello, concordo, soprattutto quando fai a zero qualcosa che gli amici con la 26 non passano. La cosa ha poco senso, ma si tende sempre a dare colpa e meriti alle bici come se il manico, quando il confronto e' 26-29 quasi non contasse, e questo non e' proprio corretto.
Ciao!
 

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