News ciclabile Treviso Ostiglia e sondaggio

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andrew

Biker popularis
Cari forumendoli,
qualche anno fa leggevo con piacere sul sito della provincia di Padova relativamente ad un progetto di pista ciclabile che avrebbe occupato la vecchia ferrovia ora dismessa Treviso Ostiglia (é vicino al Po' in provincia di Mantova).

Qualche giorno fa ho appreso l'amara notizia.....infatti in questo periodo bitume e cemento si sprecano....

Di seguito la cronologia degli anni scorsi, cerco di farvela breve:

- 1998 la legge 366 stabilisce la possibilità di recupero di vecchie ferrovie dismesse per realizzare piste ciclabili
- in provincia di Padova si individua la vecchia ferrovia dismessa che va da Treviso ad Ostiglia
- 2002 la Provincia di Padova propone un piano provinciale delle piste ciclabili ed inserisce questo percorso ricevendo i finanziamenti regionali previsti dalla legge n. 61 del 1999;
- 2004 qualche giorno fa leggo sul giornale che la camionale SP 10 dovrebbe occupare questo percorso già finanziato come ciclabile ed in alcuni tratti già in via di costruzione.

Ora alcuni politici di colori vari hanno chiesto spiegazioni al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
Di seguito potete leggere il testo integrale inviato da un parlamentare al ministro:
http://www.avvisatore.it/Default_Dettaglio.asp?IDArt=2374

Anche qui un alto:
http://www.verdiveneto.it/article.php3?id_article=1008

E la stampa locale:
http://www.ilgazzettino.it/Visualiz...ata=2005-2-26&Pagina=LETTERE & INTERVENTI

Allora ora che vi siete fatti un idea dobbiamo muoverci insieme e credo che il primo passo sia quello di rispondere al sondaggio che segue.

Poi il passo successivo sarà quello di spaccare delle g....

Andrew :scassat:
 

andrew

Biker popularis
andrew ha scritto:
Cari forumendoli,
qualche anno fa leggevo con piacere sul sito della provincia di Padova relativamente ad un progetto di pista ciclabile che avrebbe occupato la vecchia ferrovia ora dismessa Treviso Ostiglia (é vicino al Po' in provincia di Mantova).

Qualche giorno fa ho appreso l'amara notizia.....infatti in questo periodo bitume e cemento si sprecano....

Di seguito la cronologia degli anni scorsi, cerco di farvela breve:

- 1998 la legge 366 stabilisce la possibilità di recupero di vecchie ferrovie dismesse per realizzare piste ciclabili
- in provincia di Padova si individua la vecchia ferrovia dismessa che va da Treviso ad Ostiglia
- 2002 la Provincia di Padova propone un piano provinciale delle piste ciclabili ed inserisce questo percorso ricevendo i finanziamenti regionali previsti dalla legge n. 61 del 1999;
- 2004 qualche giorno fa leggo sul giornale che la camionale SP 10 dovrebbe occupare questo percorso già finanziato come ciclabile ed in alcuni tratti già in via di costruzione.

Ora alcuni politici di colori vari hanno chiesto spiegazioni al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
Di seguito potete leggere il testo integrale inviato da un parlamentare al ministro:
http://www.avvisatore.it/Default_Dettaglio.asp?IDArt=2374

Anche qui un alto:
http://www.verdiveneto.it/article.php3?id_article=1008

E la stampa locale:
http://www.ilgazzettino.it/Visualiz...ata=2005-2-26&Pagina=LETTERE & INTERVENTI

Allora ora che vi siete fatti un idea dobbiamo muoverci insieme e credo che il primo passo sia quello di rispondere al sondaggio che segue.

Poi il passo successivo sarà quello di spaccare delle g....

Andrew :scassat:


Abbiamo pessime novità, di seguito potete leggere il comunicato del Comitato Ostiglia ciclabile pubblicato dal Gazzettino online il 26/02/05:

http://www.ilgazzettino.it/Visualiz...ata=2005-2-26&Pagina=LETTERE & INTERVENTI

Sabato, 26 Febbraio 2005

In questo periodo di emergenza ...
In questo periodo di emergenza smog, dando prova di insensibilità e di scarsa comprensione dei problemi, il Consiglio provinciale, il 21 febbraio, ha respinto la mozione della minoranza che chiedeva la realizzazione del circuito ciclabile sulla sede della ex ferrovia Treviso-Ostiglia, come tra l'altro previsto da una normativa nazionale. Ha vinto la cultura del cemento e dell'asfalto che vede nella realizzazione di nuove camionabili l'unico modello di sviluppo possibile.

La logica è quella del consumismo stradale: si costruiscono nuove strade e si abbandonano quelle esistenti al loro destino senza manutenzione e messa in sicurezza, dimenticando che il territorio non è un bene infinito e, in quanto tale, deve essere salvaguardato e rispettato. La logica dei blocchi contrapposti ha prevalso sul buon senso, affossando la possibilità di realizzare il circuito ciclo turistico più bello e lungo d'Italia e pregiudicando il corridoio eco-biologico che collega le sorgenti del Sile con le foci del Po attraversando il Brenta, il Bacchiglione e l'Adige.

La miopia della nostra classe politica non riesce a concepire uno sviluppo economico e culturale rispettoso della qualità della vita.

Non valgono le giustificazioni dell'assessore Riolfatto che si tratta solo di un breve tratto, si comincia sempre da un breve tratto. Conciliare in un'unica sede un percorso ciclabile e una camionabile è un'operazione perversa che può essere concepita solo da chi vede la bicicletta come un'automobile con i pedali.

Il comitato "OstigliaCiclabile", nonostante la decisione del Consiglio provinciale, continua a rifiutare la logica dell'asfalto e a lottare contro una camionabile inutile e dannosa che impedisce la realizzazione del percorso ciclabile sulla "Ostiglia".

Chiediamo al Comune di Curtarolo di assumere una posizione chiara sul problema e al centro sinistra una posizione meno ambigua: non può a livello provinciale e regionale schierarsi per il recupero della ex "Ostiglia" a percorso ciclo-turistico mentre a livello locale alcuni suoi esponenti sono tra i maggiori fautori della nuova camionabile.

Comitato Ostiglia Ciclabile
 

Comaz15

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A me sembra che il problema sia presentato in modo un po' troppo di parte: che motivi hanno di fare una camionabile (cos'è una strada per soli camion?) al posto di una pista ciclabile?

Poi, diciamoci la verità: chi usa le piste ciclabili nei territori extraurbani?
Escludendo i mtbiker che dovrebbero viaggiare prevalentemente su sterrati, gli stradisti della domenica non vanno certo a pedalare in gruppo su una pista ciclabile (un esempio si ha nella "Riviera Berica": bellissima ciclabile fequentata da 2-3 persone, mentre sulla statale trafficatissima corrono decine e decine di ciclisti).

In questo senso vedo più prioritaria la realiizzazione di nuove strade vista la situazione precaria della viabilità nel nord-est.

Piste ciclabili ben vengano, ma dove sono più utili e sfruttate.
 

qwf

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Sono di parere opposto, ciclabili di questo genere incentiverebbero la diffusione di un turismo cicloescursionistico molto interessante, attirando anche molti turisti stranieri. Forse non hai mai visto la ciclabile dell'Adige da aprile a ottobre.
 

Comaz15

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qwf ha scritto:
Sono di parere opposto, ciclabili di questo genere incentiverebbero la diffusione di un turismo cicloescursionistico molto interessante, attirando anche molti turisti stranieri. Forse non hai mai visto la ciclabile dell'Adige da aprile a ottobre.
Per caso è quella che attraversa la Val d'Adige salendo verso Rovereto?
 

qwf

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Comaz15 ha scritto:
qwf ha scritto:
Sono di parere opposto, ciclabili di questo genere incentiverebbero la diffusione di un turismo cicloescursionistico molto interessante, attirando anche molti turisti stranieri. Forse non hai mai visto la ciclabile dell'Adige da aprile a ottobre.
Per caso è quella che attraversa la Val d'Adige salendo verso Rovereto?

Mi pare che parta da Ala, e che si riesca ad arrivare fino al confine austriaco, passando per Bolzano, Merano, Silandro, Passo di Resia. Da Rovereto si stacca un ramo che arriva, sul percorso della vecchia ferrovia, fino al Garda. La ciclabile offre punti panoramici e di ristoro, brevi deviazioni con visite ai castelli (Castel Beseno, ad es., l'orto botanico di Merano, ecc.). Unica pecca è che molti tratti in Val d'Adige scorrono troppo vicini all'autostrada con gli ovvi svantaggi.
 
qwf ha scritto:
Comaz15 ha scritto:
qwf ha scritto:
Sono di parere opposto, ciclabili di questo genere incentiverebbero la diffusione di un turismo cicloescursionistico molto interessante, attirando anche molti turisti stranieri. Forse non hai mai visto la ciclabile dell'Adige da aprile a ottobre.
Per caso è quella che attraversa la Val d'Adige salendo verso Rovereto?

Mi pare che parta da Ala, e che si riesca ad arrivare fino al confine austriaco, passando per Bolzano, Merano, Silandro, Passo di Resia. Da Rovereto si stacca un ramo che arriva, sul percorso della vecchia ferrovia, fino al Garda. La ciclabile offre punti panoramici e di ristoro, brevi deviazioni con visite ai castelli (Castel Beseno, ad es., l'orto botanico di Merano, ecc.). Unica pecca è che molti tratti in Val d'Adige scorrono troppo vicini all'autostrada con gli ovvi svantaggi.
Ho percorso più volte il tratto che da Trento arriva a Rovereto e malgrado sia molto piacevole e ben curato (con tanto di Bike-Grill) non ci ho visto un gran traffico... anzi... :?
Concordo con Comaz: la maggior parte delle ciclabili extraurbane vengono sistematicamente ignorate dai ciclisti che sembrano gradire molto di più le corsie "dedicate" alle auto... %$))
Meglio che ci tolgano dalle scatole qualche camion piuttosto...
 

qwf

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Stinko ha scritto:
Ho percorso più volte il tratto che da Trento arriva a Rovereto e malgrado sia molto piacevole e ben curato (con tanto di Bike-Grill) non ci ho visto un gran traffico... anzi... :?

Sinceramente ti sbagli, per lo meno nel caso in oggetto, io ci vedo, soprattutto d'estate, un traffico abbastanza sostenuto. Sul fatto che i bitumari preferiscano le statali siamo tutti d'accordo. Una ciclabile, infatti, si rivolge a un pubblico diverso.
 

qwf

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Stinko ha scritto:
Meglio che ci tolgano dalle scatole qualche camion piuttosto...

In ogni caso se pensi che la creazione di una nuova direttrice stradale faccia diminuire il traffico, si vede che non hai mai giocato a Sim-City! :-o
 

Comaz15

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qwf ha scritto:
Mi pare che parta da Ala, e che si riesca ad arrivare fino al confine austriaco, passando per Bolzano, Merano, Silandro, Passo di Resia. Da Rovereto si stacca un ramo che arriva, sul percorso della vecchia ferrovia, fino al Garda. La ciclabile offre punti panoramici e di ristoro, brevi deviazioni con visite ai castelli (Castel Beseno, ad es., l'orto botanico di Merano, ecc.). Unica pecca è che molti tratti in Val d'Adige scorrono troppo vicini all'autostrada con gli ovvi svantaggi.
...hai detto niente! Sinceramente attirerebbe anche a me fare un giro di quel tipo in quell'ambiente; però, ammetterai anche tu, che il contesto naturalistico (e turistico) è ben diverso da quello che si prospetta nella tratta Treviso-Mantova: un conto è pedalare nella Val d'Adige con le montagne che ti fanno da contorno (...e con una struttura turistica consolidata), un altro è pedalare nel piattume della pianura padana.

Cmq ero interessato a sentire anche l'altra campana, tanto per farmi un'idea più completa della situazione... non penso che ci sia sente che vive con l'unico scopo di costruire strade: probabilmente avranno anche loro i propri motivi.
 

qwf

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Ma adesso il tracciato è completamente inagibile? Qualcuno di TV sa da dove parte il tracciato? Perche' mi piacerebbe dare un'occhiata una volta che passo di li'!
 

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