Grandissimi ragazzi e grazie di aver condiviso le emozioni del vostro viaggio con noi!
Oltre a questo ci sono tre cose che tengo a dirvi:
1) sono stato in Nepal nel 2003 con la mtb, ed ho un'opinione diversa sull'aiuto dei portatori. Portatori e lodges sono fondamentali per lasciare qualche soldo in loco, al di là dei permessi i cui soldi finiscono nelle tasche dei burocrati. Di solito ci si appoggia ad una delle tante agenzie di Katmandù che organizzano i portatori e le
guide, togliendo non solo il peso fisico dalle spalle dei turisti ma anche quello snervante dell'organizzazione. Costa di più, chiaro, ma aiuta l'economia di uno dei Paesi più poveri del mondo. Non è schiavitù, ma è un servizio che è nato da come il territorio sia impervio e tanti posti irraggiungibili se non a piedi.
Mi rendo però conto che dove siete andati voi non c'era niente, a parte oltre l'ultimo passo quando siete finiti nel circuito trekking dell'Annapurna. Forse un cuoco e un portatore per il cibo ci sarebbero stati bene. Noi ce l'avevamo, e il té caldo al mattino quando è tutto freddo e gelato non me lo sono ancora dimenticato, anche se di base io non bevo bevande calde.
2) La vostra guida ha fatto una scenata che fanno tanti nepalesi quando chiedono la mancia. A me è capitato pure con un barbiere a Katmandù. Niente di particolare, avete fatto bene a dire di no, lui intanto ci ha provato.
3) Quando sono andato io in Nepal da Jomson a Beni non c'era la strada, e me la sono fatta in bici su un sentiero tutte rocce. Se aveste avuto più tempo sulla via ci sono delle terme di acqua calda, una libidine dopo 15 giorni in quota:
http://tatopani.com.np/
Questi i cessi di bici con cui eravamo in giro allora (Dalaughiri sullo sfondo):