ho riletto per la terza volta "La lunga rotta" di Bernard Moitessier e volevo consigliarvelo.............parla solo di mare e di vela e di viaggi solitari ma tutto il libro esprime una filosofia di vita che ben si adatta a molti di noi (credo)
se avete voglia provate a leggerlo.............
(mi sa che per trovarlo bisogna ordinarlo in libreria)
Questo è uno dei paragrafi che ho sottolineato:
E fino a Capo Horn non devo guardare altro che la mia barca, piccolo pianeta rosso e bianco fatto di spazio, di aria pura, di stelle, di nuvole e di libertà nel senso più profondo, più naturale. E dimenticare totalmente la Terra, le sue città spietate, le sue folle senza sguardo e la sua sete di un ritmo di esistenza privo di significato.
Laggiù... se un mercante potesse spegnere le stelle affinchè le sue insegne pubblicitarie si vedano meglio, forse lo farebbe.
Dimenticare tutto questo. Non vivere che col mare e con la mia barca, per il mare e per la mia barca.
per la cronaca la storia è raccontata in prima persona da Bernard che partecipa alla gara del giro del mondo senza scalo.......oltre a non usare nessuna delle teconologie attuali (e a volte neanche la bussola) e a portare la barca con l'istinto.....dopo aver concluso il giro invece di andare a intascarsi il premio di 5.000 sterline (che ai tempi non erano poche) lui continua fino a Thaiti......perchè in barca stava troppo bene.....
leggete e ditemi se siamo pazzi noi davanti a sta scatola stupida o era pazzo lui..........
se avete voglia provate a leggerlo.............
(mi sa che per trovarlo bisogna ordinarlo in libreria)
Questo è uno dei paragrafi che ho sottolineato:
E fino a Capo Horn non devo guardare altro che la mia barca, piccolo pianeta rosso e bianco fatto di spazio, di aria pura, di stelle, di nuvole e di libertà nel senso più profondo, più naturale. E dimenticare totalmente la Terra, le sue città spietate, le sue folle senza sguardo e la sua sete di un ritmo di esistenza privo di significato.
Laggiù... se un mercante potesse spegnere le stelle affinchè le sue insegne pubblicitarie si vedano meglio, forse lo farebbe.
Dimenticare tutto questo. Non vivere che col mare e con la mia barca, per il mare e per la mia barca.
per la cronaca la storia è raccontata in prima persona da Bernard che partecipa alla gara del giro del mondo senza scalo.......oltre a non usare nessuna delle teconologie attuali (e a volte neanche la bussola) e a portare la barca con l'istinto.....dopo aver concluso il giro invece di andare a intascarsi il premio di 5.000 sterline (che ai tempi non erano poche) lui continua fino a Thaiti......perchè in barca stava troppo bene.....
leggete e ditemi se siamo pazzi noi davanti a sta scatola stupida o era pazzo lui..........