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Multa di 84 euro a una bici legata a un palo a Trieste

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
17/7/07
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Bozen
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Methanol
Di norma condivido l'assunto che le regole vanno rispettate e basta.
Va anche detto che in un paese come il nostro rispettarle tutte è difficile, ovvero impossibile per molteplici ragioni.
Nel caso specifico, faccio proprio fatica a capire, pur provandoci in ogni modo come poterle rispettare.....se non costringendomi in assenza di parcheggi auto e stalli per bici a prendere i mezzi pubblici o ad andare a piedi. Ammesso che ve ne siano per il tragitto che devo fare. Magari il tragitto che in bici mi costa 10/15 minuti, con i mezzi mi costa 1 ora.
Insomma, diciamo che non potendosi fare rispettare tutte le regole esistenti, per numero di trasgressioni/trasgressori e numero di accertatori insufficiente, una priorità andrebbe data a quelle più importanti.
Son convinto che per multare una bici per divieto di sosta, si impieghi del tempo, che potrebbe essere sfruttato in maniera più proficua.
 

ilcentaurorosso

Biker dantescus
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Paperopoli
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_
...Son convinto che per multare una bici per divieto di sosta, si impieghi del tempo...
... ed è molto facile e comodo. Mentre pizzicare uno che fa un'infrazione grave, e non si è riusciti a prendere la targa, potrebbe richiedere un inseguimento.

In un paese all'avanguardia per i servizi, dove multano tutte le auto (da me ce ne sono in sosta, messe così male che il passeggino lo devi far transitare sopra il tetto dell'auto se non vuoi andare sulla strada...), non avrei nulla da dire se multassero bici e pedoni. Ma qui...
 

sembola

Moderatur cartesiano
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una nera e l'altra pure
Quello che sto contestando è la logica del "sono obbligato a farlo". E' una logica comprensibile ma estremamente scivolosa, perchè se vale per i cicisti deve valere per tutti, compresi coloro che lasciano l'auto dove capita, vanno alla velocità che gli pare o, per allargare il discorso, buttano le batterie esaurite nel primo fosso o i calcinacci dove capita. Tutti comportamenti che, qualora sanzionati, sollevano lo stesso tipo di obiezioni, compreso il fatto che il tempo dei sanzionatori potrebbe essere impiegato meglio.

In Italia siamo tutti uguali, a quanto pare.
 
Reactions: Kakkola

maxilconte

Biker infernalis
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Ok, tuttavia da un punto di vista pratico non trovo soluzioni: se devo andare da A a B e a B non ci sono stalli per le bici che faccio? Se NON uso la bici in quanto NON parcheggiabile avremmo la mancanza dell'esigenza per cui NON si interverra', se invece la uso creo l'esigenza ma sono sanzionabile. La prossima volta che incrocio i vigili "mathitechati" chiedero' lumi se effettivamente sia vietato parcheggiare le bici sul marciapiede se non intralcianti.
 

gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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tempo addietro avevo chiesto lumi ad un vigile riguardo al semaforo rosso che, chi parte col verde da Via Polonio e che, svoltando a destra per proseguire lungo Via Coroneo, si trova davanti proprio dopo aver svoltato l'angolo: mi ha detto che quello vale per quelli che provengono da Via Coroneo ma non per quelli che arrivano da Via Polonio.

Cioe' il rosso e' rosso per chi arriva da una certa direzione ma e' come se non ci fosse il semaforo per chi arriva da un'altra direzione. Con buona pace che il rosso dovrebbe essere uguale per tutti.
Mi par una risposta davvero curiosa.

Chi si ricorda di quell'avvocato cagliaritano che parcheggiava nei parcheggi a pagamento senza pagare la tariffa e, in seguito alle contravvenzioni ricevute, aveva fatto ricorso sostenendo la tesi che l'amministrazione cittadina era vessatoria in quanto tutti i parcheggi della zona erano a pagamento e non c'era alcun parcheggio libero? In Cassazione han dato ragione a lui e torto all'amministrazione comunale.
 

maxilconte

Biker infernalis
8/2/06
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Stessa cosa il semaforo di via Ghega per girare a sinistra in via Roma. Una volta ho dovuto insistere non poco per convincere un "foresto" con cui stavo in macchina per farlo svoltare nonostante il semaforo rosso! Della serie "codice stradale particolare locale"!
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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[MENTION=39771]gamma[/MENTION]ry e [MENTION=8683]maxilconte[/MENTION] :
a TS i semafori sono come il caffè , funzionano in modo diverso, e solo i locals sanno interpretare le regole
(per i non locals.... si studino come si chiede il caffè a trieste )
 

Sam Cooper

Biker grossissimus

Non sono un "local", ma frequento Trieste da molti anni e posso dire di conoscerla abbastanza bene.

Guardando la foto della bici multata (se è proprio quella la bici multata), direi che ci sono alcuni particolari da notare:
1. La bici deve essere di qualcuno che si trovava nelle immediate vicinanze e che aveva intenzione di fermarsi poco, dato che ha lasciato anche il computerino agganciato al manubrio.
2. Parcheggiata in quel modo potrebbe dare fastidio al proprietario del negozio, in quanto rende difficoltoso l'accesso al marciapiede antistante alla vetrina per chi dovesse provenire dal lato opposto della strada, ma non costituisce affatto intralcio alla circolazione dei pedoni sul marciapiede.

Ora, tutti quelli che vivono a o frequentano Trieste conoscono il livello di congestione estrema causato dal traffico, dalle vie strette, ma soprattutto dalla quantità di auto e scooter parcheggiati praticamente ovunque: non sarà certo una bicicletta (mezzo molto meno diffuso rispetto ad altre città) a dare preoccupazione alla polizia locale (ex vigili urbani)!

E' lecito, dunque, pensare che l'intervento degli agenti sia stato forzato da qualcuno (il proprietario del negozio, ad esempio), magari infastidito da un comportamento ricorrente o perchè affetto da qualche idiosincrasia nei confronti dei mezzi a pedali, il quale abbia preteso la compilazione di un inutile verbale nella speranza di indurre il povero ciclista a cambiare abitudine o a non ripetere più il gesto.

Mi sembra abbastanza ovvio che la Polizia Locale non si attenda alcun pagamento della sanzione in questione, anche se (trattandosi di un regolare documento amministrativo) sarà soggetto a procedura standard e finirà quindi nel bilancio dell'amministrazione comunale, dapprima tra le voci dell'attivo, poi tra quelle in sofferenza, per passare poi a riscossione coatta tramite Equitalia, ecc ecc, con tutti i costi che ne deriveranno...

Per quanto si possa parlar male degli "urbi/tubi", non voglio credere che siano così severi con uno dei pochi ciclisti urbani triestini, quando migliaia di scooter e automobili rendono la vita impossibile a pedoni e abitanti.
 

gammaray

Biker infernalis
7/7/04
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Trieste
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Che la bici fosse di qualcuno che si trovava nelle immediate vicinanze l'ho pensato anch'io, per il fatto che la bici, oltre ad essere in ordine, aveva pure le sacche (a TS si trovano diversi rottami ciclistici in stato di completo abbandono). Avete notato il lucchetto abbandonato ai piedi del palo?

Che la bici possa essere una seccatura sul marciapiede ci sta, ma non per chi proviene dall'altra parte della strada (li' non ci sono le strisce pedonali). Che la bici sia in contravvenzione e' un fatto, ma che per il fatto che a TS mancano le rastrelliere x le bici e di fatto qualsiasi ciclista appena si ferma e lascia la bici per una pur breve commissione sia automaticamente perseguibile non mi mi par un bel modo di intendere l'ordine pubblico. Poi lasciare una multa a una bici sapendo che, se il prorietario non la paga, non e' rintracciabile mi par una stupidaggine degna delle migliori barzellette sui carabinieri che si raccontavano un tempo

[MENTION=39771]gamma[/MENTION]ry e [MENTION=8683]maxilconte[/MENTION] :
a TS i semafori sono come il caffè , funzionano in modo diverso, e solo i locals sanno interpretare le regole
credo piuttosto che certi segnali stradali vengano messi un po' "alla buona": ricordo che x anni il tratto di strada di fronte l'Universita' aveva il limite di 50 km/h per chi si dirigeva verso il centro (e facendo la curva sul lato interno della stessa) mentre per chi usciva dalla citta' il limite era di 30 km/h. Metti un solerte tutore delle forze dell'ordine con l'autovelox e uno si ritrovava, per essere andato a 37 km/h, con la multa e 5 punti patente andati, quando nell'altra direzione si poteva andare a 50 senza infrangere alcunche'. Il massimo della castroneria stradale l'ho visto, sempre qualche anno fa, sulla Via Carnaro: in mezzo alla strada c'era un segnale che indicava di passare alla destra di un ostacolo (che non c'era) e senza lampeggiatore luminoso per poter esser visto in sicurezza nelle ore notturne. Era rimasto la' 2 giorni e 2 notti, poi qualcuno lo aveva rimosso.

Pure sotto casa mia, dopo dei lavori di riqualificayione urbana, era comparso un segnale di svolta obbligatoria che prima non c'era e del quale non si sentiva alcuna necessita', per fortuna con una raccolta di firme e grazie all'intelligenza del responsabile comunale quel segnale inutile e controproducente e' stato tolto.
Comunque non darei la colpa ai vigili urbani, loro sono li' per applicare la legge, mica per filosofare o per dar prova di intelligenza...generalmente ai superiori aver subalterni intelligenti da' fastidio
 

grumo

Biker serius
6/9/07
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estremo est
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assolutamente no. è previsto da regolamento comunale che è possibile legare una bici al palo a due condizioni:
che uno stallo non sia disponibile nel raggio di 200mt
che non intralci il passaggio

quindi come vedi, non si tratta nè di essere migliori nè di scelte di comodo. d'altronde interpretare tutta la vita umana solo a norme o leggi, lo è altrettanto.

 

sembola

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una nera e l'altra pure
assolutamente no. è previsto da regolamento comunale che è possibile legare una bici al palo a due condizioni:
Legarla ad un palo sulla strada o sul marciapiede? Perchè non è la stessa cosa, dal punto di vista pratico prima ancora che formale...

quindi come vedi, non si tratta nè di essere migliori nè di scelte di comodo. d'altronde interpretare tutta la vita umana solo a norme o leggi, lo è altrettanto.
Il problema è che quando si "interpreta" va messo nel conto il rischio che gli altri "interpretino" in modo che ci danneggia, più o meno pesantemente.
Quando un ciclista pedala su un marciapiede o quando ci lega la bici interpreta a suo favore senza pensare a chi potrebbe sentirsi in pericolo o essere impedito nel passaggio. Se lo fa poi non deve lamentarsi di chi "interpreta" la pista ciclabile come parcheggio o la distanza laterale di sorpasso in modo personale. Tutto qui, per me la coerenza è una cosa seria.
 

sembola

Moderatur cartesiano
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