Mtb ... Sempre di serie B

SIMAT69

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"Olimpiadi 2020, il sogno possibile", gaffe di Fantini citando la mountain bike

Gaffe del Direttore Generale di Venezia 2020. In un'intervista apparsa domenica scorsa su
'La Tribuna di Treviso', Federico Fantini dice testualmente che l'organizzazione di una
Olimpiade è una cosa complessa e '(...)non stiamo parlando di organizzare una corsa nei
sacchi o un trofeo di Mountain bike sulle colline di casa(...)'.
Non conosciamo il dottor Fantini, ma certamente sarà persona capace perchè condividiamo
che l'organizzazione di una Olimpiade sia cosa complessa. Viene però il dubbio che non
sia chiaro al dottor Fantini che la mountain bike è sport Olimpico dal 1996. Una
disciplina che ci ha dato 2 ori (Paola Pezzo ad Atlanta e Sydney) e che dal 2008, oltre
al cross country, è stata introdotta anche la Bmx. Quanto meno possiamo dire che 4
medaglie olimpiche in palio meritino una sensibilità differente da parte di chi le
Olimpiadi potrebbe davvero avere l'onere e l'onore di organizzarle.

«Olimpiadi 2020, il sogno possibile»
Dottor Fantini, vista da qui la trasferta romana ha avuto l'effetto di una doccia gelata.
«Non è così. Dopo due mesi di parole, di interviste e incontri, siamo semplicemente
arrivati a un confronto diretto al vertice. Non avevamo mai messo in conto tappeti rossi,
o ringraziamenti per esserci candidati: siamo entrati in una dialettica vera e lo
sapevamo perché non stiamo parlando di organizzare una corsa nei sacchi o un trofeo di
Mountain bike sulle colline di casa. Siamo candidati a un progetto che muoverà un'enorme
quantità di denaro e di interessi, di strutture da costruire e che resteranno. Mi
stupirei se tutto fosse troppo facile».
Petrucci però è stato un po' forte. «Ha detto la sua, noi abbiamo detto la nostra. Sia
chiaro: stiamo parlando nella teoria perché il Coni non ha ancora visto i progetti. Noi
siamo sereni, perché li abbiamo in mano e sappiamo di cosa stiamo parlando. E non è
corretto dire, come qualcuno sta facendo, che Venezia viene bocciata: si deve ancora
discutere, impossibile che qualcuno abbia già promosso o bocciato, no?». Ma sa come si
dice: a Roma è tutto più facile, si gioca in casa, i rapporti sono per forza più stretti.

«Si dice che basta scendere da un Palazzo, attraversare la strada e salire in quello di
fronte: si beve il caffè, si discute. Non abbiamo paura di questo: ci sono gli aerei, i
treni. Si va a Roma lo stesso, e si beve il caffè con uguale piacere. Nello stesso
Palazzo, e anche negli altri». Ok, nessun complesso di inferiorità. Anche se Londra si
schiera con Roma. «Noi preferiremmo l'appoggio di Rio. E poi come potremmo avere
complessi di inferiorità? Il Comitato Venezia 2020 sta facendo molta promozione, è una
cosa nuova per tutti ed è importante che la gente possa parlare con chi ci sta lavorando,
possa chiarire dubbi, fare domande. Ma non siamo una compagnia di chiacchiere: dietro a
questo progetto c'è una struttura molto seria, ci sono studi, ricerche, analisi.
C'è un progetto per un pezzo di Veneto che sta cambiando faccia e che potrebbe cambiarla
anche in funzione di un evento mondiale straordinario, che gli lascerà strutture
importantissime». Un'idea grandiosa o un sogno? «Un sogno possibile». Ha un padre? «Ne ha
più di uno, è una convergenza di volontà su una situazione da un lato già matura e
dall'altra incanalata verso un punto d'incontro unico e irripetibile. I Giochi a Venezia,
e qui sta uno dei nostri punti di forza, possono essere solo nel 2020, già il 2024 non
andrebbe bene». E perché? «Perché per allora saranno pronte le infrastrutture, che -
grazie anche al Passante - abbiamo dimostrato di essere in grado di fare. Quadrante di
Tessera, Tav, rivalutazione di Marghera, terza corsia, sublagunare».

Tutti così convinti da poter affrontare anche i dubbi di Petrucci? «L'idea di candidare
Venezia ha trovato concordi la Venezia amministrata da Cacciari e la Regione guidata da
Galan, ma anche la Padova di Zanonato e la Treviso della Lega: ci sono, tra queste,
amministrazioni da rinnovare nel tempo necessario per l'assegnazione, ma è difficile
pensare che domani qualcuno si alzi per dire che non ci sta. Dal punto di vista politico,
il progetto trova una condivisione assolutamente trasversale». Cos'altro ci vuole perché
il candidato sia «forte» come esige il Coni? «Noi siamo una candidatura forte e,
stimolati proprio dal Coni e da Petrucci, lo saremo ancora di più. L'incontro ci ha fatto
capire che siamo sulla strada giusta. E condivido quello che dice Petrucci: deve passare
il candidato più forte perché così sarà l'Italia ad avere i Giochi». Quindi lei è
prontissimo a vedersela con Roma. «Più che pronto».

Perché Venezia può farcela? «Perché Roma i Giochi li ha già avuti, perché sta per avere
il Gp di Formula 1, perché è più scontata, perché noi siamo pronti. Perché intorno a noi
si coalizzerebbe il consenso dell'intera Europa, per la quale siamo una porta, un
elemento integrante. Venezia sarà il volano, il richiamo, il salotto buono dove tutta la
grande Famiglia Olimpica verrà. Farà vendere moltissimi dei carissimi biglietti per gli
eventi sportivi. E certo la città storica non morirà per soffocamento: in quei 16 giorni
chi viene per solo turismo starà a casa pensando di evitare il caos, e chi viene per lo
sport non perderà l'occasione. La Terraferma sarà il cuore pulsante, con gli impianti e
le infrastrutture. E poi ci sono Treviso e Padova. E per raggiungere il cuore dei Giochi,
grazie alla Tav, basterà un quarto d'ora. Ma avete presente Londra? Ha vinto i Giochi con
distanze da un'ora di treno». Venezia contro Roma: se la sentirebbe di dire, adesso, che
l'importante è partecipare? «No. Adesso l'importante è vincere». - (Anna Sandri)

fonte: La Tribuna di Treviso / solobike.it
 

BikerScott

Biker forumensus
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Abbiategrasso
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Ho riletto più volte ma non trovo il nesso tra il titolo del topic e l'articolo.
Se si riferisce alla frase "'(...)non stiamo parlando di organizzare una corsa nei
sacchi o un trofeo di Mountain bike sulle colline di casa(...)" sono assolutamente d'accordo.
Organizzare una Olimpiade non è come organizzare un trofeo di MTB sulle colline, con tutto il rispetto per le migliaia di società che ogni domenica organizzano gare alle quali partecipo anche io.
 

SIMAT69

Biker serius
29/10/08
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Ho riletto più volte ma non trovo il nesso tra il titolo del topic e l'articolo.
Se si riferisce alla frase "'(...)non stiamo parlando di organizzare una corsa nei
sacchi o un trofeo di Mountain bike sulle colline di casa(...)" sono assolutamente d'accordo.
Organizzare una Olimpiade non è come organizzare un trofeo di MTB sulle colline, con tutto il rispetto per le migliaia di società che ogni domenica organizzano gare alle quali partecipo anche io.

perchè non prender come riferimento allora, la regata velica piuttosto che il concorso di scherma ?
Siamo di serie B prorpio perchè non riusciamo o più probabilmente non vogliamo difendere il ns. movimento.
La Mountain Bike ha dato all'Italia e a maggior ragione al Veneto, sua terra natia, Paola Pezzo bi-olimpionica di MTB. E come per la FCI non siamo riusciti a sfruttare questo potenziale mediatico.
Penso che dire di serie B sia ancora un complimento (è pur sempre una categoria professionistica).
 

Il fondista

Biker ciceronis
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perchè non prender come riferimento allora, la regata velica piuttosto che il concorso di scherma ?
Siamo di serie B prorpio perchè non riusciamo o più probabilmente non vogliamo difendere il ns. movimento.
La Mountain Bike ha dato all'Italia e a maggior ragione al Veneto, sua terra natia, Paola Pezzo bi-olimpionica di MTB. E come per la FCI non siamo riusciti a sfruttare questo potenziale mediatico.
Penso che dire di serie B sia ancora un complimento (è pur sempre una categoria professionistica).

Hai ragione, ed un veneto non doveva fare riferimento alla mtb, quando la Pezzo le ha vinte due volte (tra l'altro all'esordio nel programma olimpico:arrabbiat: e l'edizione successiva).
Sono sicuro che dietro ci sia anche però una buone dose di esuberanza...:medita:
 

Altair

Biker superioris
15/4/09
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PD
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Che il paragone sia possibile ok, certo poteva avere più classe il Fantini...

in veneto la cultura del ciclismo sarà anche più diffusa rispetto ad altre regioni ma alla fine, specie la mtb, resta una disciplina sconosciuta... pensate che molti mi dicono che la mtb non è neppure ciclismo... :medita:
 

cestobike

Biker cesareus
2/3/09
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Vicenza
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Da un certo punto di vista questa è una fortuna



Proprio. Il mondo del ciclismo su strada è un mondo scuro, tanto più organizzato della mtb. Quando mi vengono a dire che alcuni sostengono che la mtb non è ciclismo, mi fa sorridere. Certo anche da noi ci sono i super campioni pagati la loro buona parte ma nonostante tutto rimangono ancora persone normali che vivono la loro vita tranquillamente. I professionisti su strada a sfortuna loro invece si "rovinano" la loro vita perchè quando sei al vertice tutti ti conoscono e tutti e ad ogni movimento che si fa, ti pressano.
La ad alti livelli tutto si fa per soldi quindi gli atleti sono secondo me obbligati dalle società fare uso di sostanze non ammesse dal coni (sapete di cosa parlo).
Per fortuna nel nostro mondo c'è ancora una poca presenza di questi comportamenti illeciti e io piuttosto che vedere una mtb che diventa uno degli sport nazionali di massima importanza e vederla svilupparsi su soggetti sbagliati contro ogni regola sportiva spero che rimanga li, bassa ma con la testa alta ma senza cadere in quel buco nero che ormai è solito presentarci il ciclismo.
 

styx

Biker superioris
14/10/09
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Genova
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Proprio. Il mondo del ciclismo su strada è un mondo scuro, tanto più organizzato della mtb. Quando mi vengono a dire che alcuni sostengono che la mtb non è ciclismo, mi fa sorridere. Certo anche da noi ci sono i super campioni pagati la loro buona parte ma nonostante tutto rimangono ancora persone normali che vivono la loro vita tranquillamente. I professionisti su strada a sfortuna loro invece si "rovinano" la loro vita perchè quando sei al vertice tutti ti conoscono e tutti e ad ogni movimento che si fa, ti pressano.
La ad alti livelli tutto si fa per soldi quindi gli atleti sono secondo me obbligati dalle società fare uso di sostanze non ammesse dal coni (sapete di cosa parlo).
Per fortuna nel nostro mondo c'è ancora una poca presenza di questi comportamenti illeciti e io piuttosto che vedere una mtb che diventa uno degli sport nazionali di massima importanza e vederla svilupparsi su soggetti sbagliati contro ogni regola sportiva spero che rimanga li, bassa ma con la testa alta ma senza cadere in quel buco nero che ormai è solito presentarci il ciclismo.
Il problema è che ci danno poca importanza e le schifezze che fanno fanno i prof della strada le fanno anche quelli della mtb seguiti a ruota dagli amatori
 

Marcoz

Biker cesareus
11/11/07
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Cartura (PD)
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non facciamo del vittimismo. Dire che organizzare una Olimpiade non è come organizzare un trofeo di MTB sulle colline di casa non è offensivo per la MTB, è semplicemente una banalità. E' come dire che l'Oceno Atlantico è più grande del Lago di Garda!!
Ma va!!!!!!!!!!!!!
Al limite quello che può dar fastidio e che la MTB è stata accostata ad una corsa con i sacchi. Ad essere permalosi, questo si può essere offensivo.
Per me Fantini ha solo fatto un'uscita poco felice, senza comunque l'intento di sminuire l'importanza del nostro sport.
 

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