Io sparo la mia che può essere interpretata a proprio piacimento.
Ho 40 anni, ho cominciato a praticare sport a 9 anni e ho spaziato un po in vari campi.
Ho cominciato con la moto da cross, facendo i trofei regionali dei cadetti, mi allenavo regolarmente in palestra, ma non mi piaceva, quindi sono passato al kung fu, dove, in 10 anni mi sono tolto delle soddisfazioni, poi ho terminato gli studi e ho dovuto cominciare a lavorare seriamente e ho abbandonato le arti marziali perchè richiedevano un impegno che non riuscivo più a sostenere, allora, sempre per tenere un allenamento decente per correre in moto, anche se nei trofei bischeri ho comprato una BdC, mi sono appassionato in principio, poi mi sono trovato in mezzo a dei figuri che ogni volta ti facevano i raggi x, e ho mandato tutti a ranare e sono passato alla MTB, siamo a inizio anni 90 e credo di aver trovato il vero amore.
Nel 94 ho venduto l'ultima moto, sono cresciuti gli impegni familiari e lavorativi, ma quasi tutti i giorni le due ore da dare in pasto alla bici le trovo, non c'è nessuno che guarda se i guanti sono appropriati al percorso e soprattutto mi diverto.
E' proprio questo il succo del discorso, adesso che ho passato tutta la vita a dedicarmi ad attività di fatica, e qui ho riportato solo le esperienze principali, sono condannato a mantenere un minimo di allenamento, se mi fermo più di un mese arrivo al quintale e per buttarlo giù son dolori, ma a questa età non si ha più la spinta dei venti anni, quindi per restare in forma devo divertirmi, altrimenti non riesco, la sera appena stacco dal lavoro a correre a casa per cambiarmi e partire.
L'unica disciplina che mi da questo è l'ALL MOUNTAIN, cioè, secondo la mia personalissima interpretazione, scalare una o più colline alla ricerca di una discesa che faccia dimenticare il sudore versato per conquistarla.
Con questo non voglio dire che i bitumari debbano andare a cogliere i pomodori, è solo l'espressione del mio pensiero che non pretendo che sia unanime.