Ultimamente leggo molto spesso, qui, su Facebook o in altri "luoghi virtuali", bellissime frasi, poesie o pensieri che sembrano fare emergere l'anima poetica dei bikers, o comunque di chi "vive la natura dal di dentro".
Ho pensato quindi di aprire questo topic per dare la possibilità a chi vuole di fare conoscere i propri pensieri "in prosa", magari descrivendo anche il momento in cui è nato quel particolare pensiero.
Comincio io con questa frase, pensata nell'inverno del 2008, seguita dal "come e perché".
Ho percorso sentieri tracciati nel tempo, su terre abitate da Popoli Antichi,
ho udito leggende, nel fitto dei boschi, librarsi nel cielo di Spazi Infiniti
Ci sono frasi pensate e studiate, con uno scopo preciso, per insegnare, per far capire, per scusarsi, per giustificare Ce ne sono altre, invece, che vogliono solo esprimere o far rivivere uno stato danimo, unemozione, un sentimento... Queste ultime nascono dal cuore, create da un ricordo, da un tempo, da un luogo, da quel giorno, quando
E domenica, mi alzo prima del solito e guardo fuori, verso sud il monte Cimone mi appare nitido, coperto di neve fino a metà, a nord la pianura si apre sotto una leggera foschia, il cielo è limpido, neanche una nuvola; esco e mi sorprende la temperatura mite. Ho una gran voglia di pedalare, di guidare, di vivere. Mi preparo, lo zaino in spalla, il casco, i guanti; inforco la bike e via. Rompo il fiato e inizio la lunga salita che mi porterà verso uno dei miei tragitti preferiti, dopo 8 km e un dislivello di 600 mt, poi saliscendi e ritorno verso casa attraverso un altro sentiero. Arrivo in quota, inizio il trail e dopo un po una traccia sulla destra coglie la mia attenzione! Non lavevo mai notata prima, di solito passo di qui con lerba lunga e probabilmente rimane nascosta. Seguo il piccolo sentiero, che dopo un po si allarga, prosegue in falsopiano, diventa una carraia, penso di sapere dove mi porterà, dopo un po il fondo si fa a tratti lastricato, con muri a secco ai lati; Sì, deve trattarsi di quella vecchia strada che porta alla casa diroccata, quella che si vede dallaltro versante e che non capivo come raggiungere. Ed eccola, è proprio lei! Mi fermo, tolgo il casco e mi guardo intorno, osservo i vecchi travi anneriti, i sassi murati a terra, le inferriate arrugginite, mi siedo sulla soglia della porta scardinata, chiudo gli occhi
la mente riporta frammenti di Storia, mi parla di Celti, Friniati ed Antichi Romani, crudeli sovrani e astuti villani, riporta Leggende di tempi distanti, di streghe, di santi, di diavoli e fanti Amore, odio, nobili gesti e crudeli torture
e con gli occhi della mente vedo, come in un film, lantica Piana delle Are illuminata dai falò sacrificali, il crinale percorso dai legionari romani, il trascorrere del tempo, antichi spiriti, fate, contadini, epiche battaglie combattute per il possesso delle risorse di allora, la legna, la terra fino ai giorni a noi più vicini, i tedeschi, i partigiani e poi il duro lavoro nei campi, le lunghe camminate dalle case isolate per andare giù in paese Momenti di vita, di umanità, di Storia, grande o piccola che essa sia stata...
...vedo la neve cadere abbondante, le scorte dinverno farsi sottili, i prati di maggio fiorir di colori, loro del grano cadere destate, il rosso dautunno nei boschi brillare...
Apro gli occhi, guardo la bike, è grazie a lei se sono qui, è immacolata, nemmeno uno schizzo di fango, la traccia del Nobby Nic appena segnata sul terreno umido, che andrà a fondersi ad altre centinaia di tracce rimaste su queste Terre, invisibili e imperituri ricordi di Genti e di Leggende.
Ho pensato quindi di aprire questo topic per dare la possibilità a chi vuole di fare conoscere i propri pensieri "in prosa", magari descrivendo anche il momento in cui è nato quel particolare pensiero.
Comincio io con questa frase, pensata nell'inverno del 2008, seguita dal "come e perché".
Ho percorso sentieri tracciati nel tempo, su terre abitate da Popoli Antichi,
ho udito leggende, nel fitto dei boschi, librarsi nel cielo di Spazi Infiniti
Ci sono frasi pensate e studiate, con uno scopo preciso, per insegnare, per far capire, per scusarsi, per giustificare Ce ne sono altre, invece, che vogliono solo esprimere o far rivivere uno stato danimo, unemozione, un sentimento... Queste ultime nascono dal cuore, create da un ricordo, da un tempo, da un luogo, da quel giorno, quando
E domenica, mi alzo prima del solito e guardo fuori, verso sud il monte Cimone mi appare nitido, coperto di neve fino a metà, a nord la pianura si apre sotto una leggera foschia, il cielo è limpido, neanche una nuvola; esco e mi sorprende la temperatura mite. Ho una gran voglia di pedalare, di guidare, di vivere. Mi preparo, lo zaino in spalla, il casco, i guanti; inforco la bike e via. Rompo il fiato e inizio la lunga salita che mi porterà verso uno dei miei tragitti preferiti, dopo 8 km e un dislivello di 600 mt, poi saliscendi e ritorno verso casa attraverso un altro sentiero. Arrivo in quota, inizio il trail e dopo un po una traccia sulla destra coglie la mia attenzione! Non lavevo mai notata prima, di solito passo di qui con lerba lunga e probabilmente rimane nascosta. Seguo il piccolo sentiero, che dopo un po si allarga, prosegue in falsopiano, diventa una carraia, penso di sapere dove mi porterà, dopo un po il fondo si fa a tratti lastricato, con muri a secco ai lati; Sì, deve trattarsi di quella vecchia strada che porta alla casa diroccata, quella che si vede dallaltro versante e che non capivo come raggiungere. Ed eccola, è proprio lei! Mi fermo, tolgo il casco e mi guardo intorno, osservo i vecchi travi anneriti, i sassi murati a terra, le inferriate arrugginite, mi siedo sulla soglia della porta scardinata, chiudo gli occhi
la mente riporta frammenti di Storia, mi parla di Celti, Friniati ed Antichi Romani, crudeli sovrani e astuti villani, riporta Leggende di tempi distanti, di streghe, di santi, di diavoli e fanti Amore, odio, nobili gesti e crudeli torture
e con gli occhi della mente vedo, come in un film, lantica Piana delle Are illuminata dai falò sacrificali, il crinale percorso dai legionari romani, il trascorrere del tempo, antichi spiriti, fate, contadini, epiche battaglie combattute per il possesso delle risorse di allora, la legna, la terra fino ai giorni a noi più vicini, i tedeschi, i partigiani e poi il duro lavoro nei campi, le lunghe camminate dalle case isolate per andare giù in paese Momenti di vita, di umanità, di Storia, grande o piccola che essa sia stata...
...vedo la neve cadere abbondante, le scorte dinverno farsi sottili, i prati di maggio fiorir di colori, loro del grano cadere destate, il rosso dautunno nei boschi brillare...
Apro gli occhi, guardo la bike, è grazie a lei se sono qui, è immacolata, nemmeno uno schizzo di fango, la traccia del Nobby Nic appena segnata sul terreno umido, che andrà a fondersi ad altre centinaia di tracce rimaste su queste Terre, invisibili e imperituri ricordi di Genti e di Leggende.