Tanto non ho un caxxo da fare, quindi vado avanti con il c+c (copia ed incolla) del mio racconto.
Forse questo weekend Lui mi porta a fare una discesa, a scoprire la DownHill con la D maiuscola. Lui l'ho conosciuto via internet malgrado la mia mamma mi abbia sempre detto di diffidare degli sconosciuti.
Al rientro dal viaggio di Kathmandu avevo la chiara idea di iniziare a scoprire questa disciplina a me sconosciuta, il DownHill.
Riviste alla mano, linea ADSL rovente inizio a navigare su tutti i siti possibili ed immaginabili, dopo essermi perso un paio di orette su un sito di quelli giusti (www.fxxxeroventi.com) ritorno in carreggiata e finisco da Lui
Lui era li che mi aspettava sul sito, forse sapeva che qualcosa di importante stava per succedere. Mi si spaccia per un esperto di DH, di quelli che possono darti dei "consigli", di uno con le palle insomma. La cosa mi aveva incuriosito ci diamo appuntamento e io da bravo terrone gli do buca, Lui da bravo polentone mi caxxia
Voglio però continuare con la mia prima esperienza in bici :
La mattina del sabato alle sette ho già messo i miei quattro stracci in valigia, ho preparato lo zaino con il cambio, preso il necessaire, ombretto, fondo tinta poi il mascara e alle otto in punto il mio fido Gurkha passa a prendermi in albergo. L'uomo ha lo sguardo di chi ha pasteggiato a rhum, l'alito non è da meno svengo sul sedile e in meno che me ne accorga sono di nuovo sotto l' Everest, faccio i quaranta gradini che mi separano dalla reception, prendo la chiave della mia stanza, una ventina di manciate di caramelle e mi dirigo a lasciar le mie cose nella stanza. Inizia la vestizione del Gladiatore in camera un freddo becco sono in mutande e sento bussare alla porta sherpina alta un metro e un caxxo mi dice che deve sistemare la camera, gli do la mancia e la caccio penso al perché della vita !!!, noi uomini nei momenti PIU' importanti siamo SEMPRE interrotti dalle donne e mi viene in mente quando sono al cesso con le membra che penzolano a ri-leggere una delle mie riviste preferite in santa pace e se non è mia moglie è mia figlia che bussa alla porta, dico caxxxo abbiamo due bagni dico DUE è mai possibile che in qualsiasi mi trovo loro si ricordano in quel caxxo di momento di dover prendere qualcosa proprio nel cesso dove sono io è una congiura !!!!!! con questo dolce e nostalgico pensiero familiare inizio a bardarmi tiro fuori dallo zaino il pile che ho preso a Thamel per cinque Euro, mutandone in pile stesso prezzo, tiro su le braghe mimetiche, metto su gli scarponi da trekking mi guardo allo specchio e dico ammazza che fico che sei (scherzavo logicamente)
Scendo in reception e non trovo il mio Gurkha ma incontro il manager finocchietto che tastandomi i bicipiti e con voce suadente mi dice che il Gurkhazzo è alle macchine che mi aspetta. Volo via allo stesso modo che Campanellino farebbe alla vista di Capitan Uncino.
Trovo la bici pronta, sporca come un maiale prendo il testina (l'autista) e lo caxxio, "yes master tomorrow I'll clean it", praticamente gli rimbalza
Con il Gurkha c'è un occhiata di intesa, non faccio in tempo a mettermi il caschetto che lui è già in fuga, Bastardo allaccio il caschetto (compreso nell'affitto delle Giant) e dopo qualche minuto gli sono a ruota, giù verso "Nagarkhot center Village", la gente al nostro passaggio ci incita, almeno credo dopo un paio di strappi da paura, praticamente spingendo le bici, raggiungiamo l'albergo alla fine dell'universo.
Ci accertiamo di aver alla nostre calcagna il testina con la 4x4 per ogni evenienza non si sa mai.
Fermi a cavallo delle nostre bici, pugni sui fianchi ammiriamo a bocca aperta il paesaggio, l' Hymalaia, la case in fango, le terrazze coltivate, qualche mucca e un paio di capre che si arrampicano proprio sotto di noi è da questo punto in poi che realizzo che io sono nato per la discesa mi viene in mente mia moglie che dice prendendomi per il cxxo "hai detto la stessa cosa dello squash, dell'equitazione, del surf, dello sci, del golf, e di tutti quei caxxo di sport che hai iniziato e poi lasciato" no questa volta sono sicuro, sicurissimo, guardo la discesa che devo affrontare e penso: si sono sicuro, sicurissimo farò un volo da spavento con questo pensiero in mente mi butto a capofitto, aumento le marce, la bici la sento leggera, sono un Dio della DH giù veloce sempre più veloce, per il vento freddo gli occhi iniziano a lacrimare sento il mio respiro, il sudore che inizia a scendere sulle guance, sono emozionato, felice, libero !!!!!!!
La strada è ripida, in fuoristrada sembrava una caxxata scenderci inizia il fango, sono in folle, ho davanti a me il Gurkha che pedala, spinge la bici altre ogni limite ma soprattutto oltre i suoi lo vedo volare, sembra un film al rallentatore, prima lui poi la Giant che toccano terra, rimbalzano una due tre volte, sembra che non si fermino più minkiaaaaaaaaaa sarà mica morto ???? no si alza, scivola e ricade ha la faccia che sembra una cartina geografica, lo passo e lo saluto mi dice qualcosa nella sua lingua, non gli chiedo la traduzione ma dal tono sembrava un vfqlo in Nepalese.
Mi fermo col fiatone dopo circa un paio di km. Siamo in un villaggio, troviamo una fontanella con della "pura" acqua Nepalese, ci fermiamo a bere incuranti delle conseguenze, sciacquatina e quindi una bella sigaretta.
Non me ne ero accorto ma avevamo metà del villaggio che guardava allibiti due deficienti pieni di fango, noi non eravamo il fango.
Offro le solite caramelle ai bambini che se le litigano, ho un paio di mocciosi attaccati alla mimetica che mi fan capire di voler fare un giro faccio due conti e realizzo che se faccio lo sbaglio a far fare il giro a uno lo dovrò al resto quattro conti e decido che il giro non glielo faccio fare, ma questo punto decido che faremo vedere agli indigeni come si cavalcano le belve, inizia il Gurkha delle sgommate, impenna per 6 metri tutti applaudono io che non sono da meno inizio, piccola penna, poi decido che alzerò la ruota dietro, faccio un metro a ruota posteriore sollevata nulla tutti zitti caxxxxoo ora gli faccio vedere io, grande rincorsa pizzicata sul freno anteriore la bici si alza in piena velocità mi attraversano un paio di galline che faccio freno noooooooooo è una frazione di secondo ho visto il mondo che sottosopra salto mortale con carpiata della bici mi arriva letteralmente sul casco seduto con un sacco di patate dopo un iniziale silenzio da tomba esplode una risata generale vado via fiero di aver lasciato un ricordo indelebile a tutto il villaggio ne parleranno per settimane lo racconteranno a nipoti e pronipoti di quel pirla che si è cappottato come un cretino AMO la Downhill
Continua ...
Forse questo weekend Lui mi porta a fare una discesa, a scoprire la DownHill con la D maiuscola. Lui l'ho conosciuto via internet malgrado la mia mamma mi abbia sempre detto di diffidare degli sconosciuti.
Al rientro dal viaggio di Kathmandu avevo la chiara idea di iniziare a scoprire questa disciplina a me sconosciuta, il DownHill.
Riviste alla mano, linea ADSL rovente inizio a navigare su tutti i siti possibili ed immaginabili, dopo essermi perso un paio di orette su un sito di quelli giusti (www.fxxxeroventi.com) ritorno in carreggiata e finisco da Lui
Lui era li che mi aspettava sul sito, forse sapeva che qualcosa di importante stava per succedere. Mi si spaccia per un esperto di DH, di quelli che possono darti dei "consigli", di uno con le palle insomma. La cosa mi aveva incuriosito ci diamo appuntamento e io da bravo terrone gli do buca, Lui da bravo polentone mi caxxia
Voglio però continuare con la mia prima esperienza in bici :
La mattina del sabato alle sette ho già messo i miei quattro stracci in valigia, ho preparato lo zaino con il cambio, preso il necessaire, ombretto, fondo tinta poi il mascara e alle otto in punto il mio fido Gurkha passa a prendermi in albergo. L'uomo ha lo sguardo di chi ha pasteggiato a rhum, l'alito non è da meno svengo sul sedile e in meno che me ne accorga sono di nuovo sotto l' Everest, faccio i quaranta gradini che mi separano dalla reception, prendo la chiave della mia stanza, una ventina di manciate di caramelle e mi dirigo a lasciar le mie cose nella stanza. Inizia la vestizione del Gladiatore in camera un freddo becco sono in mutande e sento bussare alla porta sherpina alta un metro e un caxxo mi dice che deve sistemare la camera, gli do la mancia e la caccio penso al perché della vita !!!, noi uomini nei momenti PIU' importanti siamo SEMPRE interrotti dalle donne e mi viene in mente quando sono al cesso con le membra che penzolano a ri-leggere una delle mie riviste preferite in santa pace e se non è mia moglie è mia figlia che bussa alla porta, dico caxxxo abbiamo due bagni dico DUE è mai possibile che in qualsiasi mi trovo loro si ricordano in quel caxxo di momento di dover prendere qualcosa proprio nel cesso dove sono io è una congiura !!!!!! con questo dolce e nostalgico pensiero familiare inizio a bardarmi tiro fuori dallo zaino il pile che ho preso a Thamel per cinque Euro, mutandone in pile stesso prezzo, tiro su le braghe mimetiche, metto su gli scarponi da trekking mi guardo allo specchio e dico ammazza che fico che sei (scherzavo logicamente)
Scendo in reception e non trovo il mio Gurkha ma incontro il manager finocchietto che tastandomi i bicipiti e con voce suadente mi dice che il Gurkhazzo è alle macchine che mi aspetta. Volo via allo stesso modo che Campanellino farebbe alla vista di Capitan Uncino.
Trovo la bici pronta, sporca come un maiale prendo il testina (l'autista) e lo caxxio, "yes master tomorrow I'll clean it", praticamente gli rimbalza
Con il Gurkha c'è un occhiata di intesa, non faccio in tempo a mettermi il caschetto che lui è già in fuga, Bastardo allaccio il caschetto (compreso nell'affitto delle Giant) e dopo qualche minuto gli sono a ruota, giù verso "Nagarkhot center Village", la gente al nostro passaggio ci incita, almeno credo dopo un paio di strappi da paura, praticamente spingendo le bici, raggiungiamo l'albergo alla fine dell'universo.
Ci accertiamo di aver alla nostre calcagna il testina con la 4x4 per ogni evenienza non si sa mai.
Fermi a cavallo delle nostre bici, pugni sui fianchi ammiriamo a bocca aperta il paesaggio, l' Hymalaia, la case in fango, le terrazze coltivate, qualche mucca e un paio di capre che si arrampicano proprio sotto di noi è da questo punto in poi che realizzo che io sono nato per la discesa mi viene in mente mia moglie che dice prendendomi per il cxxo "hai detto la stessa cosa dello squash, dell'equitazione, del surf, dello sci, del golf, e di tutti quei caxxo di sport che hai iniziato e poi lasciato" no questa volta sono sicuro, sicurissimo, guardo la discesa che devo affrontare e penso: si sono sicuro, sicurissimo farò un volo da spavento con questo pensiero in mente mi butto a capofitto, aumento le marce, la bici la sento leggera, sono un Dio della DH giù veloce sempre più veloce, per il vento freddo gli occhi iniziano a lacrimare sento il mio respiro, il sudore che inizia a scendere sulle guance, sono emozionato, felice, libero !!!!!!!
La strada è ripida, in fuoristrada sembrava una caxxata scenderci inizia il fango, sono in folle, ho davanti a me il Gurkha che pedala, spinge la bici altre ogni limite ma soprattutto oltre i suoi lo vedo volare, sembra un film al rallentatore, prima lui poi la Giant che toccano terra, rimbalzano una due tre volte, sembra che non si fermino più minkiaaaaaaaaaa sarà mica morto ???? no si alza, scivola e ricade ha la faccia che sembra una cartina geografica, lo passo e lo saluto mi dice qualcosa nella sua lingua, non gli chiedo la traduzione ma dal tono sembrava un vfqlo in Nepalese.
Mi fermo col fiatone dopo circa un paio di km. Siamo in un villaggio, troviamo una fontanella con della "pura" acqua Nepalese, ci fermiamo a bere incuranti delle conseguenze, sciacquatina e quindi una bella sigaretta.
Non me ne ero accorto ma avevamo metà del villaggio che guardava allibiti due deficienti pieni di fango, noi non eravamo il fango.
Offro le solite caramelle ai bambini che se le litigano, ho un paio di mocciosi attaccati alla mimetica che mi fan capire di voler fare un giro faccio due conti e realizzo che se faccio lo sbaglio a far fare il giro a uno lo dovrò al resto quattro conti e decido che il giro non glielo faccio fare, ma questo punto decido che faremo vedere agli indigeni come si cavalcano le belve, inizia il Gurkha delle sgommate, impenna per 6 metri tutti applaudono io che non sono da meno inizio, piccola penna, poi decido che alzerò la ruota dietro, faccio un metro a ruota posteriore sollevata nulla tutti zitti caxxxxoo ora gli faccio vedere io, grande rincorsa pizzicata sul freno anteriore la bici si alza in piena velocità mi attraversano un paio di galline che faccio freno noooooooooo è una frazione di secondo ho visto il mondo che sottosopra salto mortale con carpiata della bici mi arriva letteralmente sul casco seduto con un sacco di patate dopo un iniziale silenzio da tomba esplode una risata generale vado via fiero di aver lasciato un ricordo indelebile a tutto il villaggio ne parleranno per settimane lo racconteranno a nipoti e pronipoti di quel pirla che si è cappottato come un cretino AMO la Downhill
Continua ...