Scalata al monte forato.
La gita che ho fatto parte proprio dal paese di fornovolasco,famoso purtroppo per la tragica alluvione che lo rase al suolo,anche se ora non ci sono minime tracce dello scempio,anzi il paese si presenta tenuto bene caratterizzato da case in pietra stile una volta.Lo si raggiunge dalla strada di fondovalle diretta a castelnuovo svoltando in direzione gallicano e proseguendo verso grotta del vento.parcheggiata lauto e scesa la bike appena si comincia a pedalare non si ha nemmeno tempo di scaldarsi che comincia subito una pettata ombrosa e asfaltata che porta verso la famosa grotta del vento,ad un primo bivio si mantiene la nostra destra e cè un tratto in discesa,lo seguiamo tutto finchè la strada comincia nuovamente a salire ,si passa il bivio col sentiero cai 6(discesa finale) che costeggia la parte sinistra del torrente turrite di gallicano ed è poco dopo che lasciamo la principale per girare sulla sinistra su di una sterrata chiusa da una catena che costeggia invece la parte destra del torrente suddetto.la salita si fa subito sentire comincia decisa su un terreno lastricato di pietre e lo sforzo è comunque ripagato dalla stupenda visuale che si ha sulle panie.la strada guada il torrente alcune volte e incrociamo spesso il sentiero cai6 che ci scorre vicino fino a che siamo costretti ad imboccarlo per raggiungere la foce di petrosciana.il terreno in questo punto è molto difficile sembra di stare sulle biglie dai tanti sassolini che ci passano sotto le ruote,arrivati ad una scalinata artificiale in legno comincia il vero e proprio sentiero,non che prima non lo fosse,ma ora da strada sterrata si passa a single track immersi nel bosco e comincia anche così la dura salita spingendo la bike alternando tratti in spalla x superare alcuni gradoni di rocce.dopo circa un oretta di cammino si raggiunge la foce di petrosciana,bellissimo paesaggio che da sul monte nona,il procinto e i bimbi.Da qui si staccano diversi sentieri tra cui il nostro,ovvero il 131,quindi abbandoniamo il cai6 e via sul cai 131 che ci condurrà in un saliscendi negativo(vorrei dire che stiamo pian piano scendendo) fino a casa del monte(non so se si chiama così xchè ci sta luomo del monte!!!).in questo tratto di sentiero si possono ammirare,oltre ad un sottobosco pulito e caratterizzato x lo più da querce,varie grotte scavate nel monte che fanno il passaggio ancora più suggestivo.A breve si arriva in unarea dove troviamo uno spiazzo e lattacco con il sentiero cai12,quello che dobbiamo prendere noi per arrivare in vetta.siamo sempre nel bosco e inizialmente si hanno molti tratti pedalabili e cè poco da spingere fino a che si esce allo scoperto su un ampia vallata erbosa e il sentiero si fa difficile data la pendenza e gli scalini da superare tanto che decido di abbandonare la bike e proseguire a piedi,non lavrei mai voluto fare,ma il sole batteva sulla testa,lacqua stava scarseggiando e allora mi sono detto:o io o lei!Salire a piedi senza zavorra è tutto un altro discorso e in breve arrivo allarco,non cero mai stato prima e non me lo sarei aspettato così come appariva ai miei occhi da soffritore di vertigini.Imponente,un occhio gigante che ti fa vedere oltre,da li verso ovest si ammira il paese di cardoso,il monte alto e sullo sfondo un mare un po appannato visto lafa di questi giorni,ruotando la testa di 180 gradi verso est si scorge tutta la vallata di fornovolasco,gallicano,il paese di trassilico e sullo sfondo la catena appenninica,mentre a nord ci sono le imponenti panie ed il profilo delluomo morto.fatti un podi scongiuri alla vista delluomo morto e dopo essermi imbottito di qualsiasi cosa da mangiare che avevo nello zaino torno sui miei passi,cioè sul cai12,per recuperare la mia specy sperando che non ci sia rimasta male x non averle fatto vedere il buco.Ora viene il bello,non conoscendo sentieri per completare un anello decido di percorrere la strada dellandata,mi infilo il casco guanti e giù,fino alla casa del monte tutta discesa e anche molto divertente con dei passaggi tecnici che,essendo in solitaria e stanco,li affronto a piedi,si comincia leggermente a risalire verso foce di petrosciana con facilità e di nuovo sul sentiero cai6 che però stavolta preso in senso opposto e quindi in discesa lo affronto e mi fa divertire con i suoi tornantini stretti e qualche gradino sia artificiale che naturale.in poco tempo(poco in confronto alle due ore di salita)torno sulla sterrata ma stavolta invece di percorrerla imbocco il sentiero 6 che come detto prima scende dal versante del torrente opposto alla sterrata,niente di particolare in questo tratto apparte la straordinaria soddisfazione personale,arrivo in pochi km di nuovo al paese di fornovolasco dove mi aspetta un litro dacqua al rifugio la buca.
la traccia gps non comprende lultima parte della salita visto che questultimo era rimasto insieme alla bike.
i km percorsi sembrano essere pochi visto che si aggirano sui 13 ma assicuro che di tempo e fatica ce ne vuole,in tutto sono passate circa tre ore comprese foto e varie.
grazie al pazzo di lucca che mi ha illuminato sull'itinerario.
alcune foto:
il paese di fornovolasco,l'inizio.
le panie dalla sterrata
sullo sfondo in lontananza l'arco dal forato
l'inizio della sterrata
il torrente turrite di gallicano
ancora le panie,ma più vicine
pania della croce
il tratto lastricato
pania secca dal cai6
uno svincolo che porta sia a colle maschio che a f.d.petrosciana
giunto alla foce di petrosciana
da sinistra a destra,monte nona,procinto e i bimbi
ancora alla foce
stacco del 131 si va lì
le grotte sul 131
single 131
la visuale appena si esce dalla boscaglia
l'arco del forato a pochi metri
stupenda visuale da dentro il foro
pania e profilo dell'uomo morto
ancora la visuale sul tirreno e il monte alto dal foro
la vallata ovest,sullo sfondo l'appennino
discesa del cai12
La gita che ho fatto parte proprio dal paese di fornovolasco,famoso purtroppo per la tragica alluvione che lo rase al suolo,anche se ora non ci sono minime tracce dello scempio,anzi il paese si presenta tenuto bene caratterizzato da case in pietra stile una volta.Lo si raggiunge dalla strada di fondovalle diretta a castelnuovo svoltando in direzione gallicano e proseguendo verso grotta del vento.parcheggiata lauto e scesa la bike appena si comincia a pedalare non si ha nemmeno tempo di scaldarsi che comincia subito una pettata ombrosa e asfaltata che porta verso la famosa grotta del vento,ad un primo bivio si mantiene la nostra destra e cè un tratto in discesa,lo seguiamo tutto finchè la strada comincia nuovamente a salire ,si passa il bivio col sentiero cai 6(discesa finale) che costeggia la parte sinistra del torrente turrite di gallicano ed è poco dopo che lasciamo la principale per girare sulla sinistra su di una sterrata chiusa da una catena che costeggia invece la parte destra del torrente suddetto.la salita si fa subito sentire comincia decisa su un terreno lastricato di pietre e lo sforzo è comunque ripagato dalla stupenda visuale che si ha sulle panie.la strada guada il torrente alcune volte e incrociamo spesso il sentiero cai6 che ci scorre vicino fino a che siamo costretti ad imboccarlo per raggiungere la foce di petrosciana.il terreno in questo punto è molto difficile sembra di stare sulle biglie dai tanti sassolini che ci passano sotto le ruote,arrivati ad una scalinata artificiale in legno comincia il vero e proprio sentiero,non che prima non lo fosse,ma ora da strada sterrata si passa a single track immersi nel bosco e comincia anche così la dura salita spingendo la bike alternando tratti in spalla x superare alcuni gradoni di rocce.dopo circa un oretta di cammino si raggiunge la foce di petrosciana,bellissimo paesaggio che da sul monte nona,il procinto e i bimbi.Da qui si staccano diversi sentieri tra cui il nostro,ovvero il 131,quindi abbandoniamo il cai6 e via sul cai 131 che ci condurrà in un saliscendi negativo(vorrei dire che stiamo pian piano scendendo) fino a casa del monte(non so se si chiama così xchè ci sta luomo del monte!!!).in questo tratto di sentiero si possono ammirare,oltre ad un sottobosco pulito e caratterizzato x lo più da querce,varie grotte scavate nel monte che fanno il passaggio ancora più suggestivo.A breve si arriva in unarea dove troviamo uno spiazzo e lattacco con il sentiero cai12,quello che dobbiamo prendere noi per arrivare in vetta.siamo sempre nel bosco e inizialmente si hanno molti tratti pedalabili e cè poco da spingere fino a che si esce allo scoperto su un ampia vallata erbosa e il sentiero si fa difficile data la pendenza e gli scalini da superare tanto che decido di abbandonare la bike e proseguire a piedi,non lavrei mai voluto fare,ma il sole batteva sulla testa,lacqua stava scarseggiando e allora mi sono detto:o io o lei!Salire a piedi senza zavorra è tutto un altro discorso e in breve arrivo allarco,non cero mai stato prima e non me lo sarei aspettato così come appariva ai miei occhi da soffritore di vertigini.Imponente,un occhio gigante che ti fa vedere oltre,da li verso ovest si ammira il paese di cardoso,il monte alto e sullo sfondo un mare un po appannato visto lafa di questi giorni,ruotando la testa di 180 gradi verso est si scorge tutta la vallata di fornovolasco,gallicano,il paese di trassilico e sullo sfondo la catena appenninica,mentre a nord ci sono le imponenti panie ed il profilo delluomo morto.fatti un podi scongiuri alla vista delluomo morto e dopo essermi imbottito di qualsiasi cosa da mangiare che avevo nello zaino torno sui miei passi,cioè sul cai12,per recuperare la mia specy sperando che non ci sia rimasta male x non averle fatto vedere il buco.Ora viene il bello,non conoscendo sentieri per completare un anello decido di percorrere la strada dellandata,mi infilo il casco guanti e giù,fino alla casa del monte tutta discesa e anche molto divertente con dei passaggi tecnici che,essendo in solitaria e stanco,li affronto a piedi,si comincia leggermente a risalire verso foce di petrosciana con facilità e di nuovo sul sentiero cai6 che però stavolta preso in senso opposto e quindi in discesa lo affronto e mi fa divertire con i suoi tornantini stretti e qualche gradino sia artificiale che naturale.in poco tempo(poco in confronto alle due ore di salita)torno sulla sterrata ma stavolta invece di percorrerla imbocco il sentiero 6 che come detto prima scende dal versante del torrente opposto alla sterrata,niente di particolare in questo tratto apparte la straordinaria soddisfazione personale,arrivo in pochi km di nuovo al paese di fornovolasco dove mi aspetta un litro dacqua al rifugio la buca.
la traccia gps non comprende lultima parte della salita visto che questultimo era rimasto insieme alla bike.
i km percorsi sembrano essere pochi visto che si aggirano sui 13 ma assicuro che di tempo e fatica ce ne vuole,in tutto sono passate circa tre ore comprese foto e varie.
grazie al pazzo di lucca che mi ha illuminato sull'itinerario.
alcune foto:
il paese di fornovolasco,l'inizio.
le panie dalla sterrata
sullo sfondo in lontananza l'arco dal forato
l'inizio della sterrata
il torrente turrite di gallicano
ancora le panie,ma più vicine
pania della croce
il tratto lastricato
pania secca dal cai6
uno svincolo che porta sia a colle maschio che a f.d.petrosciana
giunto alla foce di petrosciana
da sinistra a destra,monte nona,procinto e i bimbi
ancora alla foce
stacco del 131 si va lì
le grotte sul 131
single 131
la visuale appena si esce dalla boscaglia
l'arco del forato a pochi metri
stupenda visuale da dentro il foro
pania e profilo dell'uomo morto
ancora la visuale sul tirreno e il monte alto dal foro
la vallata ovest,sullo sfondo l'appennino
discesa del cai12