Incredibile. Credevo non riuscissi a fare questa discesa. Il vento che soffia in mezzo ai vestiti, essere in sintonia con la natura. Ma finita la discesa, mi aspettava il "mostro", uno stradone dove non ci ero mai stato, tutto in discesa.
Ma un attimo prima di mettermi in sella uno strano presentimento mi annoda lo stomaco. "Mi agito sempre, ma è solo una discesa" penso tra me e me. Ma ció che mi sentivo non era solo un presentimento. Di nuovo, l'aria, il fruscio degli alberi , quasi uno stato di semi-incoscienza, quando ad un tratto mi sento più leggero, come se avessi un paio di ali a sostenermi. Non so perche ma ero felice, il mondo sembrava più bello, era diverso da quello di tutti i giorni, aveva un non so che di magico, affascinante. Sentivo delle voci, vedevo degli oggetti, come delle lucciole giganti che mi stavano in torno, ma in modo sfocato. Di nuovo, lo stomaco chiuso, senso di nausea, angoscia, ma non ne capivo il motivo. Poi finalmente ho realizzato. Tornavo a capire. Quelle lucciole non erano altro che le luci dell'ambulanza, molto frastuono, tutto era più forte. Solo dopo ho realizzato: ero stato investito da un auto. Quello che subito mi torno in mente non era dov'era finita la bicicletta, o se mi ero rotto qualcosa, ma quel mondo, lontano, quasi irragiungibile ma che rimpiansi subito.
Ma un attimo prima di mettermi in sella uno strano presentimento mi annoda lo stomaco. "Mi agito sempre, ma è solo una discesa" penso tra me e me. Ma ció che mi sentivo non era solo un presentimento. Di nuovo, l'aria, il fruscio degli alberi , quasi uno stato di semi-incoscienza, quando ad un tratto mi sento più leggero, come se avessi un paio di ali a sostenermi. Non so perche ma ero felice, il mondo sembrava più bello, era diverso da quello di tutti i giorni, aveva un non so che di magico, affascinante. Sentivo delle voci, vedevo degli oggetti, come delle lucciole giganti che mi stavano in torno, ma in modo sfocato. Di nuovo, lo stomaco chiuso, senso di nausea, angoscia, ma non ne capivo il motivo. Poi finalmente ho realizzato. Tornavo a capire. Quelle lucciole non erano altro che le luci dell'ambulanza, molto frastuono, tutto era più forte. Solo dopo ho realizzato: ero stato investito da un auto. Quello che subito mi torno in mente non era dov'era finita la bicicletta, o se mi ero rotto qualcosa, ma quel mondo, lontano, quasi irragiungibile ma che rimpiansi subito.