Periodo migliore: tutto l’ anno
Cartografia: "Monti del Furlo" carta escursionistica 1:15000 Topos Edizioni-Fano
Informazioni sul Parco: http://www.riservagoladelfurlo.it/
Previsioni meteo: http://meteo.regione.marche.it/assam/previsioni-Situazione/previsio.asp
Come arrivare al luogo di partenza: uscita autostrada A14 casello di Fano > superstrada Fano-Grosseto direzione Roma > uscita Gola Del Furlo > Gola del Furlo> parcheggio di fronte al Bar del Furlo
Parcheggiate le auto nell’ ampio parcheggio dei pullman di fronte al bar del Furlo. (….consigliata pure una passeggiata in bici lungo la strada del Furlo incuneata tra le alte pareti rocciose della famosa gola. Molto suggestiva.) Si parte! Usciti dal parcheggio prendete a Sx in direzione Acqualagna e dopo poche centinaia di metri svoltate in discesa a SX per attraversare il fiume Candigliano su un ponticello. Poco dopo aver attraversato il fiume all’ incrocio in salita si va a Sx procedendo su asfalto, sempre in leggera salita per circa 3 km all’interno della valle del torrente Tarugo fino ad incrociare, su un tratto in piano, dopo un casa, un evidente strada bianca sulla SX che procede in leggera discesa. Presa la strada si inizia la salita vera e propria che condurrà fino ai prati sommitali del M.te Paganuccio. Tenete sempre la strada principale trascurando i primi incroci che portano solo a dei casali. Si sale sempre per circa 4 km fino ad incrociare una altra evidente strada bianca in piano. A questo incrocio si procede a SX in direzione della Casa Forestale della Pradella. Oltrepassata la casa si continua a salire ancora per circa 3 km sempre su strada bianca fino a sbucare in un tratto in piano fuori dal bosco, con di fonte a noi un grosso cCasale su un pianoro, Ca’Sant'Ubaldo. In prossimità del casale, all’ incrocio, si procede a DX in salita, si tralascia la mulattiera a DX (questa mulattiera potrebbe essere una scorciatoia per arrivare prima in cima al monte, ma con tratti molto duri da fare in sella…- praticamente sarete probabilmente costretti a farla quasi tutta a spinta, quindi meglio evitarla) e si procede attraversando un cancello di ferro, sempre aperto. Dopo un tratto di circa due km in falso piano si arriva ad un nuovo incrocio. Si procede a Dx su un breve strappo in salita e poco dopo si lascia sulla nostra DX il grande Casale di Ca’ i Fabbri e si procede sempre in salita sulla strada bianca principale, non considerando le mulattiere che si staccano dalla stessa. Circa 2-3 km dopo Ca’ i Fabbri c’è un evidente incrocio....logicamente si procede in salita sulla DX ma ormai il grosso dell’ ascesa è fatto. Siamo oramai sui pratoni sommitali del monte Paganuccio e si procede in piano fino al prossimo incrocio, dove si và a DX in leggera salita; l’ ultima fatica e si arriva fino ad una croce in legno da dove parte una traccia di sentiero che è l’ inizio della lunga discesa di ritorno, tutta su single track.
Dopo essersi goduti il panorama si parte per la discesa, sul sentiero che si stacca in prossimità della croce,nel prato sottostante la strada, sulla SX rispetto alla direzione in cui siamo saliti. Il singletrack inizia attraversando un recinto solitamente sempre aperto ed infilandosi fra il rimboschimento di abeti; qui ora bisogna prestare attenzione: bisogna seguire sempre la traccia più evidente evitando di proseguire diritto ai numerosi tornatini che si presentano. È un tratto panoramico molto divertente, quasi un falsopiano sempre in discesa, dove è facile acquistare velocità. Solo a tratti ci sono dei passaggi un po’ stretti causa le piante di abete o di ginepro. Per evitare raspi e graffi causati dai rami consigliate le protezioni per le gambe e maglie a manica lunga. Dopo un lungo tratto in spazi aperti il sentiero, con una secca curva a DX ,entra in un boschetto per arrivare poi ad una zona dotata di tavoli e panchine. Si procede in leggera salita un centinaio di metri fino alla vista di un segnavia bianco-rosso su un albero alla nostra SX. Da qui parte un divertente Singletrack che si in fila nel bosco e sbuca in prossimità della casa La Pradella che abbiamo incrociato prima in salita. Si procede attraversando la strada bianca, in prossimità di un cartellone con indicazioni naturalistiche riguardanti il Parco, prendendo un sentiero che si addentra nel bosco prima in discesa e che poi prosegue su un corto tratto in leggera salita in mezzo agli arbusti. Dopo una curva ci si tuffa di nuovo in discesa su un tratto di pietre smosse e si entra di nuovo nel bosco, sino a sbucare su un tratturo dove si procede a DX in piano. Dopo pochi metri si arriva ad un rudere e il sentiero piega decisamente a SX . Qui fare attenzione perché è il tratto più tecnico di tutta la discesa, farcito di pietre e scalini. La discesa finisce quando si arriva al torrente. Attraversato il guado poi si procede sul sentiero che cammina a fianco del fiumiciattolo. Poco più in alto sulla nostra SX passa la strada asfaltata fatta ad inizio giro; basta prendere sulla Sx una delle rampe che portano sull’ asfalto, procedere al contrario rispetto ad inizio giro e si ritorna al parcheggio.
Cartografia: "Monti del Furlo" carta escursionistica 1:15000 Topos Edizioni-Fano
Informazioni sul Parco: http://www.riservagoladelfurlo.it/
Previsioni meteo: http://meteo.regione.marche.it/assam/previsioni-Situazione/previsio.asp
Come arrivare al luogo di partenza: uscita autostrada A14 casello di Fano > superstrada Fano-Grosseto direzione Roma > uscita Gola Del Furlo > Gola del Furlo> parcheggio di fronte al Bar del Furlo
Parcheggiate le auto nell’ ampio parcheggio dei pullman di fronte al bar del Furlo. (….consigliata pure una passeggiata in bici lungo la strada del Furlo incuneata tra le alte pareti rocciose della famosa gola. Molto suggestiva.) Si parte! Usciti dal parcheggio prendete a Sx in direzione Acqualagna e dopo poche centinaia di metri svoltate in discesa a SX per attraversare il fiume Candigliano su un ponticello. Poco dopo aver attraversato il fiume all’ incrocio in salita si va a Sx procedendo su asfalto, sempre in leggera salita per circa 3 km all’interno della valle del torrente Tarugo fino ad incrociare, su un tratto in piano, dopo un casa, un evidente strada bianca sulla SX che procede in leggera discesa. Presa la strada si inizia la salita vera e propria che condurrà fino ai prati sommitali del M.te Paganuccio. Tenete sempre la strada principale trascurando i primi incroci che portano solo a dei casali. Si sale sempre per circa 4 km fino ad incrociare una altra evidente strada bianca in piano. A questo incrocio si procede a SX in direzione della Casa Forestale della Pradella. Oltrepassata la casa si continua a salire ancora per circa 3 km sempre su strada bianca fino a sbucare in un tratto in piano fuori dal bosco, con di fonte a noi un grosso cCasale su un pianoro, Ca’Sant'Ubaldo. In prossimità del casale, all’ incrocio, si procede a DX in salita, si tralascia la mulattiera a DX (questa mulattiera potrebbe essere una scorciatoia per arrivare prima in cima al monte, ma con tratti molto duri da fare in sella…- praticamente sarete probabilmente costretti a farla quasi tutta a spinta, quindi meglio evitarla) e si procede attraversando un cancello di ferro, sempre aperto. Dopo un tratto di circa due km in falso piano si arriva ad un nuovo incrocio. Si procede a Dx su un breve strappo in salita e poco dopo si lascia sulla nostra DX il grande Casale di Ca’ i Fabbri e si procede sempre in salita sulla strada bianca principale, non considerando le mulattiere che si staccano dalla stessa. Circa 2-3 km dopo Ca’ i Fabbri c’è un evidente incrocio....logicamente si procede in salita sulla DX ma ormai il grosso dell’ ascesa è fatto. Siamo oramai sui pratoni sommitali del monte Paganuccio e si procede in piano fino al prossimo incrocio, dove si và a DX in leggera salita; l’ ultima fatica e si arriva fino ad una croce in legno da dove parte una traccia di sentiero che è l’ inizio della lunga discesa di ritorno, tutta su single track.
Dopo essersi goduti il panorama si parte per la discesa, sul sentiero che si stacca in prossimità della croce,nel prato sottostante la strada, sulla SX rispetto alla direzione in cui siamo saliti. Il singletrack inizia attraversando un recinto solitamente sempre aperto ed infilandosi fra il rimboschimento di abeti; qui ora bisogna prestare attenzione: bisogna seguire sempre la traccia più evidente evitando di proseguire diritto ai numerosi tornatini che si presentano. È un tratto panoramico molto divertente, quasi un falsopiano sempre in discesa, dove è facile acquistare velocità. Solo a tratti ci sono dei passaggi un po’ stretti causa le piante di abete o di ginepro. Per evitare raspi e graffi causati dai rami consigliate le protezioni per le gambe e maglie a manica lunga. Dopo un lungo tratto in spazi aperti il sentiero, con una secca curva a DX ,entra in un boschetto per arrivare poi ad una zona dotata di tavoli e panchine. Si procede in leggera salita un centinaio di metri fino alla vista di un segnavia bianco-rosso su un albero alla nostra SX. Da qui parte un divertente Singletrack che si in fila nel bosco e sbuca in prossimità della casa La Pradella che abbiamo incrociato prima in salita. Si procede attraversando la strada bianca, in prossimità di un cartellone con indicazioni naturalistiche riguardanti il Parco, prendendo un sentiero che si addentra nel bosco prima in discesa e che poi prosegue su un corto tratto in leggera salita in mezzo agli arbusti. Dopo una curva ci si tuffa di nuovo in discesa su un tratto di pietre smosse e si entra di nuovo nel bosco, sino a sbucare su un tratturo dove si procede a DX in piano. Dopo pochi metri si arriva ad un rudere e il sentiero piega decisamente a SX . Qui fare attenzione perché è il tratto più tecnico di tutta la discesa, farcito di pietre e scalini. La discesa finisce quando si arriva al torrente. Attraversato il guado poi si procede sul sentiero che cammina a fianco del fiumiciattolo. Poco più in alto sulla nostra SX passa la strada asfaltata fatta ad inizio giro; basta prendere sulla Sx una delle rampe che portano sull’ asfalto, procedere al contrario rispetto ad inizio giro e si ritorna al parcheggio.