Le nostre due Slayer nella discesa Baldo-Navene (1300 metri di dislivello)
Durante il Bike Festival siamo stati invitati da Rocky Mountain a provare la nuova Slayer. Io ho provato una taglia 18", Muldox una 19.5". Si tratta di un assaggio più che di un test, dato che abbiamo fatto 1300 metri di dislivello in discesa sul bel sentiero che dai Prati di Nago porta a Navene, più i 10 km su asfalto per tornare a Riva del Garda. La salita è stata effettuata con il metodo canadese:
Mario Lenzen carica i mezzi. Alla fine c'erano 9 persone e 8 bici su questo pick up!
Scriviamo qui le nostre impressioni.
Marco
La posizione di guida è centrale. Si puó abbassare la sella quasi del tutto, cosa ideale per una bici concepita come una enduro. C'è anche il posto per una borraccia, sul telaio.
La sospensione posteriore è molto sensibile anche ai piccoli urti, risultando progressiva sopratutto nell'ultima parte di escursione, per evitare i bottom out. Il problema della vecchia Slayer è stato così risolto (affondava senza remore).
Abbiamo fatto dei piccoli strappi in salita prima dell'inizio del sentiero vero e proprio e non ho avuto la sensazione di affondare e quindi di dover combattere con l'anteriore che sale. Bella anche la nuova Talas, con sole due posizioni: 120 o 160mm.
La bici sul veloce risulta molto stabile (angolo di sterzo 66°) e si mangia tutti gli ostacoli. Sembra di avere più di 160mm di escursione. È stato un piacere andare anche sui ghiaioni gardesani con una bici così stabile. Il peso contenuto (13,2kg dichiarati senza pedali) aiuta nei rilanci.
Sui 10 km di asfalto la posizione del seat tube relativamente verticale aiuta nella pedalata (angolo cambiato rispetto alla vecchia Slayer).
In breve: ottime sensazioni, sembra un progetto ben riuscito.
Muldox setta la forcella
Muldox
Sostanzialmente le stesse impressioni, però non sono del tutto certo che la resistenza al bottom-out sia ottimale. Con la pressione che secondo i tecnici di RM era ottimale per il mio peso io andavo a finecorsa troppo facilmente, dopodichè ho caricato maggiormente l'ammo ed il problema si è risolto. A quel punto però il carro aveva perso in sensibilità, così ho tolto nuovamente un po' d'aria secondo quello che mi è parso un giusto compromesso.
A fine discesa avevo utilizzato quasi tutto il travel disponibile, ma non essendoci alcun drop lungo il percorso non scommetterei sul fatto che la resistenza al finecorsa fosse sufficiente per l'utilizzo al quale una bici del genere potrebbe venire sottoposta.
Per il resto, come detto, anche a me è molto piaciuta: ben bilanciata, stabile e ciononostante sufficientemente agile anche nei tornanti.
Rispetto alla versione precedente mi è parsa nettamente migliore, cosa peraltro ammessa anche dai tecnici RM e dal prode Turbolenzen.
YouTube - 2011 Rocky Mountain Slayer Design Process