miele industriale da evitare

Lenda_92

Biker serius
16/10/10
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groppello d'adda
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non sono molto d'accordo, l'obiettivo di chi vende a livello industriale è fare cassa!!!

appunto, io coso a detto?

Credi che i grassi idrogenati con cui riempiono molti prodotti facciano bene?

i grassi non fanno molto bene in quanto tali, i grassi idrogenati si sono fatti una brutta fama perchè il processo di idrogenazione veniva effettuato con catalizzatori che lasciavano residui di metalli pesanti nel prodotto.
(questi catalizzatori non sono più usati).

Oppure la carne presente sui banconi proviene da animali vissuti allegramente all'aria aperta?

questo non so cosa centri, è un problema di tipo etico.

ricordiamoci la recente "mucca pazza" determinata dai mangimi dati a queste bestie.

ti ha già risposto tacito :mrgreen:

I controlli come dici tu sono relativi....

relativi in che modo?
cmq basta dare un occhiata all'etichette degli alimenti per farsi un idea della qualità del prodotto.
ho trovato questo sito che è molto chiaro http://www.nutrirsimeglio.it/Etichette%20alimentari.html
 

Denteavvelenato

Biker superis
9/3/10
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etruria
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Forse le capacità di ragionamento le hai perse tu perché c'è da preoccuparsi e come visto che è cibo che ci mangiamo e non vedo cosa c'entra il tuo esempio allora preoccupiamoci solo delle morti per tabagismo o alcolismo e lasciamo perdere il resto.
I grassi idrogenati non esistono in natura e fanno male non per i metalli pesanti o non solo!
Anche il mio era un esempio provocatorio Perché i controlli alimentari per i prodotti "commerciali" non eliminano affatto la possibilità di avere prodotti scadenti spacciati per prodotti di qualità rispetto a quelli che possiamo trovare dal "contadino vicino casa" .
Quindi non perdiamo la capacità di ragionare e scegliere!!!
 

solitone

Biker perfektus
9/7/10
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Moncalieri
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Scott Genius 900 tuned
Penso che la pastorizzazione del miele sia fatta non per motivi igienici, ma per evitare la cristalizzazione, che a molti non piace, specialmente se non omogenea.

Personalmente preferisco un miele cristallizzato, ma non pastorizzato. Se lo voglio liquido, scelgo castagno, acacia, o melata.
 

tacito

Biker imperialis
23/9/04
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Catania
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Forse le capacità di ragionamento le hai perse tu perché c'è da preoccuparsi e come visto che è cibo che ci mangiamo e non vedo cosa c'entra il tuo esempio allora preoccupiamoci solo delle morti per tabagismo o alcolismo e lasciamo perdere il resto.
I grassi idrogenati non esistono in natura e fanno male non per i metalli pesanti o non solo!
Anche il mio era un esempio provocatorio Perché i controlli alimentari per i prodotti "commerciali" non eliminano affatto la possibilità di avere prodotti scadenti spacciati per prodotti di qualità rispetto a quelli che possiamo trovare dal "contadino vicino casa" .
Quindi non perdiamo la capacità di ragionare e scegliere!!!
se quanto hai scritto è rivolto al mio intervento hai perfettamente ragione... ho perso completamente le capacità di ragionamento...
contento??? :smile:
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
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cagliari
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attenzione a non confondere le cose... la grande industria con le sue certificazioni e con l'etichettatura (che ha fatto di tutto per contrastare) ti garantisce (e nemmeno sempre a ben guardare la cronaca) l'asetticità (e vista la "provenienza" e le modalità di conferimento il minimo che possano fare è sterilizzare...) di un prodotto ed il controllo di un processo produttivo... la "Qualità" intrinseca di un prodotto è ben altra cosa... senza considerare che i prodotti "a filiera corta" e di qualità sono destinati spesso al consumo "fresco" o comunque a breve termine e non allo stoccaggio lungo, trasporto (per mezzo mondo) e conservazione in condizioni non verificabili ecc... vi sarebbe poi la questione dei volumi di produzione e del costo finale che incidono pesantemente sui livelli qualitativi che è possibile/realistico poter raggiungere... l'evoluzione delle normative in materia di agroalimentare nel corso degli anni (sotto la costante azione di lobbyng dei grandi gruppi) è andata proprio in questa direzione, privilegiando il controllo del processo produttivo (guarda caso quelli in uso nelle grandi aziende in questione) a scapito della qualità delle materie prime e del prodotto.... il tutto fatto spesso con pretesti ridicoli (ma la storia della pizza o dei prodotti caseari italiani qualcuno se la ricorda? ed il cioccolato?).
la grande industria non fidelizza il cliente puntando sulla bontà o sulla qualità ma sul prezzo, sulla facilità di reperimento del bene o sulla sua semplicità d'uso e conservazione, lo fidelizza spendendo cifre mostruose in pubblicità (che ti spacciano il prodotto uscito da una fabbrica per quello uscito dal forno della nonna...) e sponsorizzazioni...
non conta più "il prodotto" (con la sua storia e le sue caratteristiche reali) conta "il mondo" a cui quel prodotto ti promette di poter accedere...

in più è una questione anche "culturale" (cioè non solo economica)... noi, a differenza di tanti altri paesi europei (portavoce principali di quella azione di lobbyng prima accennata), abbiamo una realtà fatta di piccoli e piccolissimi produttori radicati nel territorio, espressione e parte integrante dei gusti e della storia (non solo enogastronomica) delle tante anime che compongono questo paese...
del resto vi invito a fare una visita in questi centri produttivi (anche e soprattutto quelli più noti e diffusi) per rendervi conto che la definizione "industria" calza proprio a pennello... è una fabbrica, nel vero senso della parola, uguale a quella accanto che produce pneumatici e pienamente addentro a delle logiche spietate (l'inchiesta dei NAS dello scorso anno sui prodotti caseari scaduti e "riciclati" dall'industria ce la siamo dimenticata?) che non contemplano neppure in ultima analisi la salute o il benessere del consumatore... (altro esempio banale: Supersize me... do you remember?)
la tua fiducia (Lenda_92) nella grande industria del settore agroalimentare non mi pare quindi molto ben riposta se aprioristica (come a me è parsa ma magari sbaglio), la grande industria ha un suo perché, dei suoi metodi e degli scopi precisi... basta non dimenticarseli.... buttarsi tra le sue braccia in modo acritico (come fanno in molti) e con una buona dose di ignavia non mi pare cosa saggia da più punti di vista...
meglio essere un consumatore edotto e (perché no?) esigente che è in grado di operare le scelte che ritiene più opportune... influenzando (ma guarda...) in questo modo anche il mercato della grande produzione....
mi scuso per la prolissità....
ciao
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
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cagliari
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nello specifico del miele...
io da un decennio ormai non uso più zucchero bianco (al massimo quello di canna grezzo) x zuccherare (thè, latte, caffè ecc) ma miele (normalmente millefiori per questo utilizzo) e mi rifornisco dal mio piccolo produttore di fiducia e quando mi capita di rimanere a secco (e ogni tanto capita visto che tra quando lo ordino a quando riusciamo a vederci passa anche una settimana) mi rivolgo a chi (industria) mi garantisce non solo una qualità minima/basica del prodotto ma anche politiche industriali e commerciali degne.
poi ci sono i mieli da gustare (e da godere) da soli sul pane, dall'asfodelo al corbezzolo, agrumi, eucalipto, castagno ecc...
 

bagniiiiiiino

Biker urlandum
28/1/11
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capranica
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attenzione a non confondere le cose... la grande industria con le sue certificazioni e con l'etichettatura (che ha fatto di tutto per contrastare) ti garantisce (e nemmeno sempre a ben guardare la cronaca) l'asetticità (e vista la "provenienza" e le modalità di conferimento il minimo che possano fare è sterilizzare...) di un prodotto ed il controllo di un processo produttivo... la "Qualità" intrinseca di un prodotto è ben altra cosa... senza considerare che i prodotti "a filiera corta" e di qualità sono destinati spesso al consumo "fresco" o comunque a breve termine e non allo stoccaggio lungo, trasporto (per mezzo mondo) e conservazione in condizioni non verificabili ecc... vi sarebbe poi la questione dei volumi di produzione e del costo finale che incidono pesantemente sui livelli qualitativi che è possibile/realistico poter raggiungere... l'evoluzione delle normative in materia di agroalimentare nel corso degli anni (sotto la costante azione di lobbyng dei grandi gruppi) è andata proprio in questa direzione, privilegiando il controllo del processo produttivo (guarda caso quelli in uso nelle grandi aziende in questione) a scapito della qualità delle materie prime e del prodotto.... il tutto fatto spesso con pretesti ridicoli (ma la storia della pizza o dei prodotti caseari italiani qualcuno se la ricorda? ed il cioccolato?).
la grande industria non fidelizza il cliente puntando sulla bontà o sulla qualità ma sul prezzo, sulla facilità di reperimento del bene o sulla sua semplicità d'uso e conservazione, lo fidelizza spendendo cifre mostruose in pubblicità (che ti spacciano il prodotto uscito da una fabbrica per quello uscito dal forno della nonna...) e sponsorizzazioni...
non conta più "il prodotto" (con la sua storia e le sue caratteristiche reali) conta "il mondo" a cui quel prodotto ti promette di poter accedere...

in più è una questione anche "culturale" (cioè non solo economica)... noi, a differenza di tanti altri paesi europei (portavoce principali di quella azione di lobbyng prima accennata), abbiamo una realtà fatta di piccoli e piccolissimi produttori radicati nel territorio, espressione e parte integrante dei gusti e della storia (non solo enogastronomica) delle tante anime che compongono questo paese...
del resto vi invito a fare una visita in questi centri produttivi (anche e soprattutto quelli più noti e diffusi) per rendervi conto che la definizione "industria" calza proprio a pennello... è una fabbrica, nel vero senso della parola, uguale a quella accanto che produce pneumatici e pienamente addentro a delle logiche spietate (l'inchiesta dei NAS dello scorso anno sui prodotti caseari scaduti e "riciclati" dall'industria ce la siamo dimenticata?) che non contemplano neppure in ultima analisi la salute o il benessere del consumatore... (altro esempio banale: Supersize me... do you remember?)
la tua fiducia (Lenda_92) nella grande industria del settore agroalimentare non mi pare quindi molto ben riposta se aprioristica (come a me è parsa ma magari sbaglio), la grande industria ha un suo perché, dei suoi metodi e degli scopi precisi... basta non dimenticarseli.... buttarsi tra le sue braccia in modo acritico (come fanno in molti) e con una buona dose di ignavia non mi pare cosa saggia da più punti di vista...
meglio essere un consumatore edotto e (perché no?) esigente che è in grado di operare le scelte che ritiene più opportune... influenzando (ma guarda...) in questo modo anche il mercato della grande produzione....
mi scuso per la prolissità....
ciao

hai perfettamente ragione, gli scandali di questi anni nel settore alimentare non ci hanno insegnato niente.
Vogliamo parlare dello scandalo dell'olio extravergine d'oliva di 4 anni fa ottenuto mescolando oli di semi vari provenienti da chissà dove con prodotti chimici per ottenere il colore verde brillante?
o vogliamo parlare di quello degli omogeneizzati?

ma lo scandalo maggiore è che di tutte queste cose non si è mai saputo quali fossero le ditte interessate, tutto messo a tacere:down::down::down:

ritornando in tema miele potete rivolgervi a qualsiasi ufficio della coldiretti e richiedere i nominativi di apicultori dove acquistare oppure farvi dare i giorni e i posti dei mercatini della coldiretti, mercatini organizzati con produttori locali e merce davvero a km zero.
:celopiùg:
 

kaddish

Biker serius
20/7/11
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Biella
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Bene ragazzi, mi fa piacere che siate presi da questo argomento però non esagerate dai, è un po' come giocare a scacchi, cioè si può fare solo se riesci a prevedere le mosse del tuo avversario MA il gioco non sarebbe possibile se si riuscissero a prevedere tutte le mosse...quindi vivi e lascia vivere, dai divertitevi e FORZA AZZURRI!!!!
Ciao.
 

AureliaSS1

Biker infernalis
23/4/07
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Latronico (PZ)
www.teamfiatcroma.com
Ciao, essendomi interessato ai vari topic riguardanti il miele per recupero o energia durante i giri mi permetto di darvi questo consiglio:
ho un amico apicoltore il quale ha installato nel mio terreno di proprietà 5 arnie (la previsione è per circa una ventina) e così parlando (questa persona oltre a tale attività è anche dipendente di una ditta che produce macchinari per l'apicoltura) ebbene il MIELE delle ditte che trovate nei supermercati ESSENDO PASTORIZZATO (85°) perde tutte le sue qualità organolettiche (diventa acqua e zucchero).
Quindi se desiderate usufruire di questo alimento compratelo INTEGRALE.
Ciao.:il-saggi:
confermo, io prendo direttamente quelli fatti DOC!
 

maquantiandreacisono

Biker novus
30/4/12
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Brescia
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Io sono un buon consumatore di miele che compro sia da produttori artigianali che al supermercato. Chiaro che anche il miele, come tutti gli alimenti, se prodotto industrialmente perde molte delle sue caratteristiche nutrizionali però, come qualcuno ha detto (mi pare Lenda_92) per chi ne fa un utilizzo sportivo la caratteristica che veramente conta è che fornisca dei carboidrati a rapida assimilazione da cui ottenere un'immediata sferzata di energia. Io per le uscite in bici mi porto appresso la pratica confezione sportiva da 100g comprata al supermercato, anche se gli mancano 2g di apporto vitaminico e proteico rispetto al prodotto artigianale che invece uso a tavola..
 

skygiammy

Biker novus
da quello che so il clostridium botulinum si sviluppa in ambienti anaerobici, tipo vasetti di miele, conserve, ecc
inoltre quando il clostridium botulinum si sviluppa produce gas che gonfiano il tappo (hai presente i tappi metallici) se il tappo e gonfio butta via il vasetto!

cmq io non consumo miele, ma fra pastorizzato o no preferirei il primo.
con la pastorizzazione non si distruggono gli zuccheri.
l'elevata quantità di zuccheri è il motivo per la quale molti sportivi lo consumano in allenamento.
la pastorizzazione abbassa considerevolmente la carica microbica e i patogeni nel alimento! (allungando i tempi di conservazione e aumentando la sicurezza dal punto di vista dell'igiene del alimento).

un miele non pastorizzato conserverà gli aromi che vengono distrutti con i trattamenti termici.
ma per quel retrogusto di violetta nel miele non mi andrebbe di rischiare un mal di pancia e cagotto. :mrgreen:

questo è quello che ho imparato/capito a scuola, se ho detto cavolate correggetemi. ;-)

Non vorrei fare il professorino... ma la pastorizzazione rende i prodotti sostanzialmente "morti"... poco nutrienti...

Questo il tuo libro non te lo dirà mai... perchè la pastorizzazione permette di vendere le peggio porcherie con la scritta "pastorizzato" come sane e nutrienti. Quindi taaaaanti $$$ per i produttori.

Tutto ciò che è inscatolato, trattato, riscaldato e raffreddato è molto poco nutriente, sarà certamente sicurisssssssssimo (forse), non rischi il tifo e il colera...
Dire che il miele sia solo acqua e zucchero è proprio sbagliato... è un alimento digeribilissimo, sano, nutriente, fonte di energia perfetta (acqua e zucchero è dannosa! la glicemia sale alle stelle!)

Occhio che solitamente chi vi spaccia un metodo come "il migliore" o il "più economico" spesso evita di nominare i difetti... La natura è insostituibile.

io vi ho dato la mia visione (e di molti studiosi del corpo umano)... olè..
 

sembola

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Non vorrei fare il professorino... ma la pastorizzazione rende i prodotti sostanzialmente "morti"... poco nutrienti...

Questo il tuo libro non te lo dirà mai... perchè la pastorizzazione permette di vendere le peggio porcherie con la scritta "pastorizzato" come sane e nutrienti. Quindi taaaaanti $$$ per i produttori.

Tutto ciò che è inscatolato, trattato, riscaldato e raffreddato è molto poco nutriente, sarà certamente sicurisssssssssimo (forse), non rischi il tifo e il colera...
Dire che il miele sia solo acqua e zucchero è proprio sbagliato... è un alimento digeribilissimo, sano, nutriente, fonte di energia perfetta (acqua e zucchero è dannosa! la glicemia sale alle stelle!)

Occhio che solitamente chi vi spaccia un metodo come "il migliore" o il "più economico" spesso evita di nominare i difetti... La natura è insostituibile.

io vi ho dato la mia visione (e di molti studiosi del corpo umano)... olè..

Dire che un alimento pastorizzato è "molto poco nutriente" perchè "morto" è una visione altrettanto parziale di chi ti vuol "vendere il progresso".

Alcuni elementi si deteriorano con il calore, per esempio alcune vitamine. Altri no, come gli zuccheri o i sali minerali.

Se parliamo di verdure concordo che sono meglio fresche, ma considerando cosa c'è nel miele è un po' difficile sostenere che sia "molto meno nutriente, morto".
 

skygiammy

Biker novus
Dire che un alimento pastorizzato è "molto poco nutriente" perchè "morto" è una visione altrettanto parziale di chi ti vuol "vendere il progresso".
il problema è che nessuno mi vuole vendere niente... anzi... semplicemente dico che non si vive di soli zuccheri o sole proteine... nel cibo naturale c'è molto di più...
 

SCUBIKER

Biker poeticus
14/10/08
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Scusate l'ignoranza, ma la presenza del glucosio nel miele, non lo rende poco adatto all'attività sportiva per via del repentino aumento della glicemia nel sangue ed il conseguente aumento dell'insulina che abbassa tale livello? Io ho sempre sentito dire e letto che lo zucchero più adatto per l'attività sportiva è il fruttosio (che al contrario del glucosio non fa impennare la glicemia), mentre è da evitare il saccarosio (composto da glucosio e fruttosio) che invece è presente nel miele. Per questo tendo sempre a consumarlo (ne sono piuttosto ghiotto) al rientro dal giro e mai durante.
 

sembola

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il problema è che nessuno mi vuole vendere niente... anzi... semplicemente dico che non si vive di soli zuccheri o sole proteine... nel cibo naturale c'è molto di più...

Senza dubbio. Ma visto che qui stiamo parlando di miele, sarebbe interessante conoscere quale elemento di tale alimento sarebbe danneggiato dalla pastorizzazione, tanto da renderlo "molto poco nutriente".
 

volatino

Biker tremendus
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skygiammy;5698787 Questo il tuo libro non te lo dirà mai... --omissis-- (e di molti studiosi del corpo umano)... olè..[/QUOTE ha scritto:
appunto, riporta qui anche i libri dove tu hai letto le cose che sostieni. cita, cita....buon lavoro ;-)
 

Lenda_92

Biker serius
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la tua fiducia (Lenda_92) nella grande industria del settore agroalimentare non mi pare quindi molto ben riposta se aprioristica (come a me è parsa ma magari sbaglio)

mmm penso di essere discretamente preparato sul argomento, sono un perito agrario...

cmq io non ho mica detto che un prodotto che si può trovare al supermercato è "qualitativamente" migliore o peggiore da quello che comperi dal contadino.

sicuramente i prodotti che trovi al supermercato garantiscono, dei controlli e certificazioni, sul igiene e sulla sanità del prodotto che un semplice contadino non può effettuare.

inoltre considerando che le aziende agricole non sono il posto più igienico di questo mondo, io mi sentirei più sicuro a consumare un prodotto certificato e controllato. anche se di qualità organolettiche inferiori (questa è una mia personale idea condivisibile o no).
 

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