... adesso ti attraverso la pista da discesa!
Questo è quanto capitato, tra le tante cose belle e brutte, al
soggiorno canadese per la presentazione Marzocchi 2004.
Veniamo al dunque: nel bel mezzo di una discesa sulla bella nonché
impegnativa pista 'nera' A-Line, mi attraversa la strada mamma-orso,
con conseguente riempimento repentino degli short con materiale tanto
caro a Shpalman, a cui segue il figlio-orso, con successivo rischio di
infarto (del sottoscritto) e stiramento (del povero orsetto). Tutto si
è concluso bene, anche se i compari di discesa, una volta raggiunti
dopo la sosta necessaria per riprendermi, mi hanno raccontato di un
colorino prossimo al cadaverico del visino del sottoscritto...
:-O
In ogni caso i canadesi hanno capito come sfruttare le località
sciistiche invernali anche in estate, un po' come i francesi a Portes
du Soleil (e altrove), ma qui sono andati oltre: in totale più di trenta percorsi
segnati (in Francia belle piste DH accompagnate da sterratone poco
impegnative e qualche single track carino, per lo più), a partire dalle piste
freeride (salti e drop) per finire con quelle di pura downhill (salti,
salti, e ancora salti), passando per il percorso 4x e i traccati in
stile North Shore.
Sembrava di essere, per l'appunto, in inverno sulle piste da sci: più
di mezzora di coda, anche se i local raccontano di più di un'ora per
le giornate con più affluenza più avanti nella stagione.
Percorsi per tutti i gusti, soprattutto all'insegna della velocità,
dei salti e delle curve paraboliche, fondo terroso/sabbioso compatto con pochi
tratti rocciosi, poche piste con contenuto tecnico elevato (single
track radici e rocce).
Discorso a parte per il North Shore (consigliate solo ai rider
'super-esperti'), impressionante per la vastità.
I tracciati sono suddivisi in quattro gradi di difficoltà: verde, blu,
nera e doppia nera.
Le nere sono belle e impegnative al punto giusto, con un po' di
pratica si zompa ovunque (belli i denti in salita, "step up", che ti sparano in
alto sul panettone), con una senzazione di vuoto indescrivibile per i
panettoni più difficili con atterraggio in discesa sul ripido.
Nota dolente: la statistica infortuni è impressionante, ogni giorno il
12% (circa) di chi acquista il giornaliero ricorre alle cure del pronto
soccorso. Ho assistito a tre incidenti brutti brutti, di cui uno ha
coinvolto un rider Norco (notizia riportata anche su Pinkbike), il
secondo una ragazza che ha spaccato la mentoniera dello Switchblade
atterrando di muso da un drop di un paio di metri, e il terzo sempre
per un drop, quello finale da più di tre metri...
(
Dulcis in fundo, qualche scatto su PBase:
http://www.pbase.com/roy_batty72/whistler_bc
Bau
Roy Batty
Questo è quanto capitato, tra le tante cose belle e brutte, al
soggiorno canadese per la presentazione Marzocchi 2004.
Veniamo al dunque: nel bel mezzo di una discesa sulla bella nonché
impegnativa pista 'nera' A-Line, mi attraversa la strada mamma-orso,
con conseguente riempimento repentino degli short con materiale tanto
caro a Shpalman, a cui segue il figlio-orso, con successivo rischio di
infarto (del sottoscritto) e stiramento (del povero orsetto). Tutto si
è concluso bene, anche se i compari di discesa, una volta raggiunti
dopo la sosta necessaria per riprendermi, mi hanno raccontato di un
colorino prossimo al cadaverico del visino del sottoscritto...
:-O
In ogni caso i canadesi hanno capito come sfruttare le località
sciistiche invernali anche in estate, un po' come i francesi a Portes
du Soleil (e altrove), ma qui sono andati oltre: in totale più di trenta percorsi
segnati (in Francia belle piste DH accompagnate da sterratone poco
impegnative e qualche single track carino, per lo più), a partire dalle piste
freeride (salti e drop) per finire con quelle di pura downhill (salti,
salti, e ancora salti), passando per il percorso 4x e i traccati in
stile North Shore.
Sembrava di essere, per l'appunto, in inverno sulle piste da sci: più
di mezzora di coda, anche se i local raccontano di più di un'ora per
le giornate con più affluenza più avanti nella stagione.
Percorsi per tutti i gusti, soprattutto all'insegna della velocità,
dei salti e delle curve paraboliche, fondo terroso/sabbioso compatto con pochi
tratti rocciosi, poche piste con contenuto tecnico elevato (single
track radici e rocce).
Discorso a parte per il North Shore (consigliate solo ai rider
'super-esperti'), impressionante per la vastità.
I tracciati sono suddivisi in quattro gradi di difficoltà: verde, blu,
nera e doppia nera.
Le nere sono belle e impegnative al punto giusto, con un po' di
pratica si zompa ovunque (belli i denti in salita, "step up", che ti sparano in
alto sul panettone), con una senzazione di vuoto indescrivibile per i
panettoni più difficili con atterraggio in discesa sul ripido.
Nota dolente: la statistica infortuni è impressionante, ogni giorno il
12% (circa) di chi acquista il giornaliero ricorre alle cure del pronto
soccorso. Ho assistito a tre incidenti brutti brutti, di cui uno ha
coinvolto un rider Norco (notizia riportata anche su Pinkbike), il
secondo una ragazza che ha spaccato la mentoniera dello Switchblade
atterrando di muso da un drop di un paio di metri, e il terzo sempre
per un drop, quello finale da più di tre metri...
(Dulcis in fundo, qualche scatto su PBase:
http://www.pbase.com/roy_batty72/whistler_bc
Bau
Roy Batty
. Comunque, per chi non lo sapesse, nella zona del Garda si aggira ( o quantomeno si è aggirato tempo fa ) un orso facente parte di un progetto di reintroduzione di tale animale. Chissà, magari qualche biker fortunato... 8) 
Era padre orso, non mamma orsa!!! 