Buon giorno,
sono rimasto affascinato dalla sua competenza e dai consigli che venivano e vengono dispensati in Internet, in riferimento alle biciclette con ruote da 29"; così le ho telefonato la scorsa settimana per avere informazioni a tal proposito.
Mi premeva avere maggiori delucidazioni su questo fenomeno che sta avendo un ottimo riscontro in ambito agonistico e non solo.
Nonostante lei sia legato ad un marchio, ha saputo darmi dei consigli generali oltre che suggerito, naturalmente, il vostro prodotto.
Mi ha indicato un responsabile di area che ho prontamente contattato.
La persona che mi ha risposto, molto gentilmente mi ha indirizzato verso rivenditori che mi avrebbero assemblato una vostra bici e mi ha dato un'idea generale di costo complessivo.
Quando ho realizzato che il mio budget iniziale sarebbe stato superato, ho navigato ancora un po' in Internet ed ho appreso che ci sono marchi che propongono biciclette con ruote 29" a prezzi meno elevati e che rientrano nel mio budget di spesa.
Confidando nella cortesia manifestata nel primo contatto, ho richiamato il vostro collaboratore e con molta trasparenza e per evitare false attese, ho esposto la mia esigenza e la mia modalità di utilizzo, ammettendo che avrei usato il mezzo in modo non agonistico ed anticipando che non avrei potuto a malincuore, comperare una vostra bici; chiedevo piuttosto alcuni consigli sull'idoneità dalla taglia in relazione alla mia statura.
La risposta che ho ricevuto è stata la seguente: "...caro signore, noi abbiamo a che fare con dei professionisti; per l'uso che ne fa lei anche se la taglia è errata va bene ugualmente: anche l'Atala è adatta per andare a prendere il giornale...".
Forse sarà vero, "tratterete con professionisti", ma a parer mio la "professionalità" è un'altra cosa.
Cordialmente
Un consumatore
Gentile Signor Mario
Avra' certamente capito quanta passione pervade il nostro cuore per questo sport. Noi tutti lavoriamo per esigenza ma anche per amore per questo sport.
Purtroppo resta vincolante, per la sopravvivenza in questo dannato mondo occidentale, usare la propria energia per la prosecuzione della propria attivita': pena l'eliminazione dal gioco.
Sono felice di autarLa e di avere qualcuno come lei interessato a questo nuovo standard e dato il livello del nostro prodotto (e purtroppo il prezzo) capisco che non tutti possono avvicinarsi a questi prodotti senza problemi.
Resta il fatto che, soprattutto durante i giorni feriali e l'orario di ufficio, io e miei collaboratori siamo pressati da problemi di lavoro.
Se e' vero che il fornitore deve essere professionale, è anche vero che anche i clienti devono dimostrare un'etica e una comprensione adeguata.
Senza rancore, Lei deve rendersi conto che elargire consigli senza corrispettivo ha una priorità inferiore a produrre un minimo di reddito, destinato probabilmente a pagare il gasolio per poter visitare clienti o a dare consigli e servizi a chi può generare fatturato. Questo non significa non consigliare chi inizia a fare una scelta giusta, ma c'e' un limite a tutto.
Lei non si firma (non ne capisco il motivo) e il suo nome l'ho derivato da quello della sua mailbox e quindi non ho modo di capire da che zona Lei sta chiamando e quindi quale responsabile di zona lei ha chiamato per due volte, ma dal tono della risposta e conoscendo i miei uomini direi che lei e' del Nord Ovest.
La risposta che le e' stata data e' ovviamente senza senso, ma non me ne scuso.
Lei non ha idea di quanta gente ci chiama e ci scrive e se dovessimo stare al telefono durante le ore di lavoro con gente che ci chiede di aiutarli a scegliere una bici che non comprera' da noi a breve saremmo costretti a smettere di venderle.
Il mio collaboratore, da quel che intuisco, ha solo cercato di farle cortesemente capire che non aveva tempo da dedicarle ma invece di dirglielo apertamente ha preferito farle capire che non era piu' il caso di telefonargli sul cellulare per chiedere un parere o un consiglio per un prodotto che lei per onestà ha ammesso che non comprerà da noi.
La risposta le sara' sembrata scortese (e probabilmente anche un pò irritata e irritante), ma l'alternativa era dirle apertamente che Lei stava chiedendo troppo e che purtroppo c'e' gente che ha bisogno di lavorare e non può tenere il cellulare occupato per elargire consigli a sconosciuti . Scusi la franchezza ma forse da quel che ho capito sarebbe stato meglio per il mio collaboratore agire così.
Terminando l'analisi, paradossalmente, il comportamento che Lei ha richiesto al mio collaboratore è il meno professionale che si possa immaginare, ovvero quello di non operare per la propria professione.
Le ripeto che io sono felice di poter parlare e discutere con utenti reali o potenziali dei nostri prodotti e spesso sono felice di scambiare due parole comunque, anche solo per conoscere il punto di vista di altre persone e per aiutarli ad evitare qualche semplice errore nelle prime valutazioni su queste nuove biciclette, ma siamo tutti schiavi del tempo e dei nostri impegni.
Probabilmente, senza volere e senza cattiveria, Lei ha dimenticato che al giorno d'oggi lavorare è una priorità molto alta e che non e' sempre possibile dedicare tempo ad attivita' piacevoli ma purtroppo, almeno nel breve periodo non produttive.
Con questa fanno 4. Una telefonata a me (e conoscendomi sono certo che le ho dedicato almeno 15 minuti al telefono durante l'orario d'ufficio), due telefonate al nostro responsabile di area (che tra l'altro l'ha indirizzata da punti vendita in grado di darle consulenza diretta) e una e-mail di nuovo a me, alla quale come vede rispondo volentieri.
Onestamente , a questo punto non mi sento in colpa per non dedicare altro tempo per aiutarLa a scegliere una bicicletta della concorrenza.
Mi lasci concludere dicendoLe che lei ha fatto la cosa giusta con lo strumento sbagliato: non si puo' chiamare un professionista sul cellulare mentre lavora e pretendere che questo dedichi il suo tempo ad aiutarla ad acquistare un prodotto altrove.
Sarebbe più efficiente parlarne con un rivenditore o, meglio ancora, utilizzare quello strumento di comunicazione e di confronto che esite su Internet, che si chiama www.mtb-forum.it e che da quel che mi ha scritto lei gia' conosce e sul quale pubblicherò questa lettera che ritengo interessante per far sì che altri utenti capiscano le 'strane' difficolta' che a volte noi operatori del settore dobbiamo affrontare.
Sul forum potra' trovare un'infinita' di consigli obiettivi e non, pareri di dilettanti e professionisti e consigli pratici su quale potra' essere il suo prodotto e il suo canale di vendita per l'acquisto della sua prima 29er. Un consiglio per il futuro è quello di utilizzarlo il più possibile, un altro consiglio è quello di non chiamare ripetutamente sul cellulare durante orario di ufficio un professionista chiedendo esplicitamente consigli per acquistare un prodotto della concorrenza.
Cordialmente
Lo staff di Raceware
sono rimasto affascinato dalla sua competenza e dai consigli che venivano e vengono dispensati in Internet, in riferimento alle biciclette con ruote da 29"; così le ho telefonato la scorsa settimana per avere informazioni a tal proposito.
Mi premeva avere maggiori delucidazioni su questo fenomeno che sta avendo un ottimo riscontro in ambito agonistico e non solo.
Nonostante lei sia legato ad un marchio, ha saputo darmi dei consigli generali oltre che suggerito, naturalmente, il vostro prodotto.
Mi ha indicato un responsabile di area che ho prontamente contattato.
La persona che mi ha risposto, molto gentilmente mi ha indirizzato verso rivenditori che mi avrebbero assemblato una vostra bici e mi ha dato un'idea generale di costo complessivo.
Quando ho realizzato che il mio budget iniziale sarebbe stato superato, ho navigato ancora un po' in Internet ed ho appreso che ci sono marchi che propongono biciclette con ruote 29" a prezzi meno elevati e che rientrano nel mio budget di spesa.
Confidando nella cortesia manifestata nel primo contatto, ho richiamato il vostro collaboratore e con molta trasparenza e per evitare false attese, ho esposto la mia esigenza e la mia modalità di utilizzo, ammettendo che avrei usato il mezzo in modo non agonistico ed anticipando che non avrei potuto a malincuore, comperare una vostra bici; chiedevo piuttosto alcuni consigli sull'idoneità dalla taglia in relazione alla mia statura.
La risposta che ho ricevuto è stata la seguente: "...caro signore, noi abbiamo a che fare con dei professionisti; per l'uso che ne fa lei anche se la taglia è errata va bene ugualmente: anche l'Atala è adatta per andare a prendere il giornale...".
Forse sarà vero, "tratterete con professionisti", ma a parer mio la "professionalità" è un'altra cosa.
Cordialmente
Un consumatore
Gentile Signor Mario
Avra' certamente capito quanta passione pervade il nostro cuore per questo sport. Noi tutti lavoriamo per esigenza ma anche per amore per questo sport.
Purtroppo resta vincolante, per la sopravvivenza in questo dannato mondo occidentale, usare la propria energia per la prosecuzione della propria attivita': pena l'eliminazione dal gioco.
Sono felice di autarLa e di avere qualcuno come lei interessato a questo nuovo standard e dato il livello del nostro prodotto (e purtroppo il prezzo) capisco che non tutti possono avvicinarsi a questi prodotti senza problemi.
Resta il fatto che, soprattutto durante i giorni feriali e l'orario di ufficio, io e miei collaboratori siamo pressati da problemi di lavoro.
Se e' vero che il fornitore deve essere professionale, è anche vero che anche i clienti devono dimostrare un'etica e una comprensione adeguata.
Senza rancore, Lei deve rendersi conto che elargire consigli senza corrispettivo ha una priorità inferiore a produrre un minimo di reddito, destinato probabilmente a pagare il gasolio per poter visitare clienti o a dare consigli e servizi a chi può generare fatturato. Questo non significa non consigliare chi inizia a fare una scelta giusta, ma c'e' un limite a tutto.
Lei non si firma (non ne capisco il motivo) e il suo nome l'ho derivato da quello della sua mailbox e quindi non ho modo di capire da che zona Lei sta chiamando e quindi quale responsabile di zona lei ha chiamato per due volte, ma dal tono della risposta e conoscendo i miei uomini direi che lei e' del Nord Ovest.
La risposta che le e' stata data e' ovviamente senza senso, ma non me ne scuso.
Lei non ha idea di quanta gente ci chiama e ci scrive e se dovessimo stare al telefono durante le ore di lavoro con gente che ci chiede di aiutarli a scegliere una bici che non comprera' da noi a breve saremmo costretti a smettere di venderle.
Il mio collaboratore, da quel che intuisco, ha solo cercato di farle cortesemente capire che non aveva tempo da dedicarle ma invece di dirglielo apertamente ha preferito farle capire che non era piu' il caso di telefonargli sul cellulare per chiedere un parere o un consiglio per un prodotto che lei per onestà ha ammesso che non comprerà da noi.
La risposta le sara' sembrata scortese (e probabilmente anche un pò irritata e irritante), ma l'alternativa era dirle apertamente che Lei stava chiedendo troppo e che purtroppo c'e' gente che ha bisogno di lavorare e non può tenere il cellulare occupato per elargire consigli a sconosciuti . Scusi la franchezza ma forse da quel che ho capito sarebbe stato meglio per il mio collaboratore agire così.
Terminando l'analisi, paradossalmente, il comportamento che Lei ha richiesto al mio collaboratore è il meno professionale che si possa immaginare, ovvero quello di non operare per la propria professione.
Le ripeto che io sono felice di poter parlare e discutere con utenti reali o potenziali dei nostri prodotti e spesso sono felice di scambiare due parole comunque, anche solo per conoscere il punto di vista di altre persone e per aiutarli ad evitare qualche semplice errore nelle prime valutazioni su queste nuove biciclette, ma siamo tutti schiavi del tempo e dei nostri impegni.
Probabilmente, senza volere e senza cattiveria, Lei ha dimenticato che al giorno d'oggi lavorare è una priorità molto alta e che non e' sempre possibile dedicare tempo ad attivita' piacevoli ma purtroppo, almeno nel breve periodo non produttive.
Con questa fanno 4. Una telefonata a me (e conoscendomi sono certo che le ho dedicato almeno 15 minuti al telefono durante l'orario d'ufficio), due telefonate al nostro responsabile di area (che tra l'altro l'ha indirizzata da punti vendita in grado di darle consulenza diretta) e una e-mail di nuovo a me, alla quale come vede rispondo volentieri.
Onestamente , a questo punto non mi sento in colpa per non dedicare altro tempo per aiutarLa a scegliere una bicicletta della concorrenza.
Mi lasci concludere dicendoLe che lei ha fatto la cosa giusta con lo strumento sbagliato: non si puo' chiamare un professionista sul cellulare mentre lavora e pretendere che questo dedichi il suo tempo ad aiutarla ad acquistare un prodotto altrove.
Sarebbe più efficiente parlarne con un rivenditore o, meglio ancora, utilizzare quello strumento di comunicazione e di confronto che esite su Internet, che si chiama www.mtb-forum.it e che da quel che mi ha scritto lei gia' conosce e sul quale pubblicherò questa lettera che ritengo interessante per far sì che altri utenti capiscano le 'strane' difficolta' che a volte noi operatori del settore dobbiamo affrontare.
Sul forum potra' trovare un'infinita' di consigli obiettivi e non, pareri di dilettanti e professionisti e consigli pratici su quale potra' essere il suo prodotto e il suo canale di vendita per l'acquisto della sua prima 29er. Un consiglio per il futuro è quello di utilizzarlo il più possibile, un altro consiglio è quello di non chiamare ripetutamente sul cellulare durante orario di ufficio un professionista chiedendo esplicitamente consigli per acquistare un prodotto della concorrenza.
Cordialmente
Lo staff di Raceware