La gara era stata presentata su MTB MAG http://www.mtb-mag.com/gara-mb-race-culture-velo-il-5-e-6-luglio/
La mia avventura inizia sabato 5 luglio con il ritiro del pettorale, un giro per gli stand presenti ad esporre ed un pò di relax in albergo. Con il pettorale viene fornito un buono per ritirare la maglietta ed un buono per il pasta party; nessun controllo alle bici come ho visto fare in tante altre gare.
Giretto per Megeve, paesino di montagna molto chic dove è impossibile cenare bene spendendo poco
Sveglia alle 5.00 per la colazione e inspiegabilmente mi presento in griglia con anticipo senza dover rincorrere gli ultimi partiti!
Diversi bikers si presentano con lo zaino, in molti con l'abbigliamento invernale, tanti con regisella telescopico ed altri con delle bici da battaglia. Non ho notato una prevalenza di 29" diversamente dalle gare in Italia e nessuna FAT bike che ho visto a Riva del Garda nel percorso della Ronda Extrema. Forse i francesi non amano seguire le mode?
Pronti via!
Alle 6.00 si parte, tutti molto tranquilli con passo regolare, tanti zainetti e reverb.
Si inizia con due salite dove le pendenze iniziano a scremare il gruppo prima di fiondarci nelle prime discese.
Premesso che io adoro pedalare sul ripido, in questa gara cercano di tagliare le strade bianche in salita facendoci salire su singletrack veramente ostici ed al limite del pedalabile. Le discese talvolta sono senza senso: fango a badilate e radici tentacolari dove è impossibile stare in piedi; chi ha il regisella telescopico prova a lanciarsi chiudendo gli occhi ma spesso ci sono sentieri esposti dove è meglio non rischiare di finire la gara in elisoccorso.
L'apice dell'incomprensibile scelta del percorso è solo al km30 dove si inizia a salire su scalette ripidissime con la bici in spalla e di deve scendere sempre con la bici a mano per un bel singletrack reso impossibile dal fango, dalla pendenza e dalle solite radici su cui non c'è gomma che tenga.
Al ristoro del km40 decido di fermarmi per fare il pieno di frutta secca, dopo 3 ore di gara sono già provato e la bici è ridotta male. C'è una canna dell'acqua ma c'è una lunghissima coda, decido di ripartire e sono ancora sommerso nel fango!
Un muro di 1,5km al 17% media ed una lunga salita di 9km al 10% per iniziare a godere della vista di qualche bel panorama.
Il cronometraggio avviene tramite un piccolo sensore magnetico che deve però essere rilevato da una persona dell'organizzazione che solitamente si posiziona in cima alle salite.
Finalmente in tarda mattinata il sole scavalca le montagne ed inizia a far caldo, le salite sono sempre molto dure, ora un pò più asciutte ma con la vista delle montagne la fatica vien messa da parte
Al km70 si rientra a Megeve dove c'è uno dei tanti ristori e qualche lancia per lavare la bici, finalmente tolgo qualche chiletto di fango e riparto senza trovare del lubrificante per la catena... saranno 30km terribili dove finisco due volte l'acqua della borraccia e la trasmissione viene messa a dura prova lavorando a secco.
Tre strappi duri da circa 500m di dislivello, per me è un calvario. Pendenze mai sotto il 10% che raggiungono punte superiori al 30. Si scollina a Cote 2000, poco sotto il Mont Joly ed ora in discesa c'è anche qualche strada bianca da fare a manetta ma devo fermarmi per un problema ad una gomma che aveva perso pressione.
I ristori sono parecchi e sempre forniti con frutta secca, le mitiche albicocche ed acqua e coca cola. Da metà gara in poi si trovano salumi e formaggi di capra stagionati ed una buonissima bevanda energetica al sapore di menta.
Arrivato di nuovo a Megeve mi invitano a fermarmi per la 100km ma non ho fatto tutta questa strada per abbandonare quando manca così poco...
Al ristoro sembra il pit stop della formula uno, una ragazza prende la borraccia e provvede a riempirla mentre un altro signore mi pulisce i pedali dal fango. Chiedo se ha del lubrificante e magicamente toglie dalla tasca una bomboletta di wd40 ed il mitico finish line! Merci, merci beaucoup
Riparto velocissimo ed ora che ho la bici come nuova mi sembra di andare a doppia velocità. C'è una lunghissima salita verso Mont de Vores, pendenze sempre verticali ma è molto regolare e panoramica. Per non farci mancare nulla arriva un bel temporalone con tuoni e fulmini, inizio a prendere paura e vorrei tornare indietro ma sto veramente bene e voglio finire la gara quindi decido di continuare; indosso l'antipioggia ed arrivo alla cima coppi della gara con il sole dopo aver preso tanta acqua.
La salita però non è finita e ci sono delle creste bellissime con pendenze assurde che però riesco a fare in sella scattando anche una foto!
Altra discesa velocissima verso il ristoro dove mi fermo solo perché mi chiamano ad assaggiare i formaggi tipici dell'Alta Savoia.
Riparto sempre bene in salita ed inizio a superare tantissimi concorrenti. La penultima discesa è senza dubbio la più bella, un favoloso singletrack con aghi di pino e tornantini dove un minimo di nose press aiuta. Sicuramente non è uno dei 100 single che rifarei ma dopo aver imprecato su quelle maledette radici c'è qualcosa di flow.
L'ultimo ristoro è solo una formalità, riparto sempre a manetta per gli ultimi 500m di dislivello che inspiegabilmente non mi pesano (devo portare a casa quel formaggio dei ristori), ed anche l'ultima discesa è carina salvo qualche tratto nel fango, forse troppo che ricopre nuovamente la mia bici di marrone.
Il finale è in leggera salita con un passaggio su un ghiaione dove sembra di pedalare invano per tenere una velocità ridicola.
Pedalo ancora bene, molto agile e sul traguardo vengo intervistato dagli organizzatori che mi invitano a ritornare per il prossimo anno... "certo, se mi offrite la quota di iscrizione ed il soggiorno a Megeve"
Un bell'arcobaleno dopo il temporalone
L'adesivo super finiher e la medaglia conquistati!
C'è ancora un pò di fango da togliere
Un pò stanco ma ci sono ancora 5 ore di auto perché al lunedì si lavora
Il mio garmin non segna i 7000 che erano previsti ma forse ci sono state variazioni nella rilevazione dovute al temporale...
Penso che questa gara da asciutta sia dura ma alla Salzkammergut asciutta ho sofferto di più, forse per via del chilometraggio.
Ho corso con le continental mountain king 2.2 all'anteriore ed x-king 2.2 protection dietro e penso che sia un'eccellente accoppiata per avere un buon grip ma sopratutto una tenuta favolosa nei pericolosi singletrack in discesa.
Consiglio questa gara a chi ama mettersi alla prova, per chi ama soffrire, pedalare per almeno 10 ore, per chi ama salire su rampe con pendenze indecenti, per chi ama fare un pò di portage, oppure se vi piace scendere per dei singletrack con radici tentacolari viscide perchè la vera prova mentale e fisica sono queste discese rese quasi impossibili dal fango!
Da segnalare l'ottima pasta a fine gara (avevo fame ma era proprio buona!), ottimo anche l'integratore di sali al sapore di menta e l'organizzazione che ha impiegato centinaia di volontari tra ristori e tagli sulle strade asfaltate.
La mia avventura inizia sabato 5 luglio con il ritiro del pettorale, un giro per gli stand presenti ad esporre ed un pò di relax in albergo. Con il pettorale viene fornito un buono per ritirare la maglietta ed un buono per il pasta party; nessun controllo alle bici come ho visto fare in tante altre gare.
Giretto per Megeve, paesino di montagna molto chic dove è impossibile cenare bene spendendo poco
Sveglia alle 5.00 per la colazione e inspiegabilmente mi presento in griglia con anticipo senza dover rincorrere gli ultimi partiti!
Diversi bikers si presentano con lo zaino, in molti con l'abbigliamento invernale, tanti con regisella telescopico ed altri con delle bici da battaglia. Non ho notato una prevalenza di 29" diversamente dalle gare in Italia e nessuna FAT bike che ho visto a Riva del Garda nel percorso della Ronda Extrema. Forse i francesi non amano seguire le mode?
Alle 6.00 si parte, tutti molto tranquilli con passo regolare, tanti zainetti e reverb.
Si inizia con due salite dove le pendenze iniziano a scremare il gruppo prima di fiondarci nelle prime discese.
Premesso che io adoro pedalare sul ripido, in questa gara cercano di tagliare le strade bianche in salita facendoci salire su singletrack veramente ostici ed al limite del pedalabile. Le discese talvolta sono senza senso: fango a badilate e radici tentacolari dove è impossibile stare in piedi; chi ha il regisella telescopico prova a lanciarsi chiudendo gli occhi ma spesso ci sono sentieri esposti dove è meglio non rischiare di finire la gara in elisoccorso.
L'apice dell'incomprensibile scelta del percorso è solo al km30 dove si inizia a salire su scalette ripidissime con la bici in spalla e di deve scendere sempre con la bici a mano per un bel singletrack reso impossibile dal fango, dalla pendenza e dalle solite radici su cui non c'è gomma che tenga.
Al ristoro del km40 decido di fermarmi per fare il pieno di frutta secca, dopo 3 ore di gara sono già provato e la bici è ridotta male. C'è una canna dell'acqua ma c'è una lunghissima coda, decido di ripartire e sono ancora sommerso nel fango!
Un muro di 1,5km al 17% media ed una lunga salita di 9km al 10% per iniziare a godere della vista di qualche bel panorama.
Il cronometraggio avviene tramite un piccolo sensore magnetico che deve però essere rilevato da una persona dell'organizzazione che solitamente si posiziona in cima alle salite.
Finalmente in tarda mattinata il sole scavalca le montagne ed inizia a far caldo, le salite sono sempre molto dure, ora un pò più asciutte ma con la vista delle montagne la fatica vien messa da parte
Al km70 si rientra a Megeve dove c'è uno dei tanti ristori e qualche lancia per lavare la bici, finalmente tolgo qualche chiletto di fango e riparto senza trovare del lubrificante per la catena... saranno 30km terribili dove finisco due volte l'acqua della borraccia e la trasmissione viene messa a dura prova lavorando a secco.
Tre strappi duri da circa 500m di dislivello, per me è un calvario. Pendenze mai sotto il 10% che raggiungono punte superiori al 30. Si scollina a Cote 2000, poco sotto il Mont Joly ed ora in discesa c'è anche qualche strada bianca da fare a manetta ma devo fermarmi per un problema ad una gomma che aveva perso pressione.
I ristori sono parecchi e sempre forniti con frutta secca, le mitiche albicocche ed acqua e coca cola. Da metà gara in poi si trovano salumi e formaggi di capra stagionati ed una buonissima bevanda energetica al sapore di menta.
Arrivato di nuovo a Megeve mi invitano a fermarmi per la 100km ma non ho fatto tutta questa strada per abbandonare quando manca così poco...
Al ristoro sembra il pit stop della formula uno, una ragazza prende la borraccia e provvede a riempirla mentre un altro signore mi pulisce i pedali dal fango. Chiedo se ha del lubrificante e magicamente toglie dalla tasca una bomboletta di wd40 ed il mitico finish line! Merci, merci beaucoup
Riparto velocissimo ed ora che ho la bici come nuova mi sembra di andare a doppia velocità. C'è una lunghissima salita verso Mont de Vores, pendenze sempre verticali ma è molto regolare e panoramica. Per non farci mancare nulla arriva un bel temporalone con tuoni e fulmini, inizio a prendere paura e vorrei tornare indietro ma sto veramente bene e voglio finire la gara quindi decido di continuare; indosso l'antipioggia ed arrivo alla cima coppi della gara con il sole dopo aver preso tanta acqua.
La salita però non è finita e ci sono delle creste bellissime con pendenze assurde che però riesco a fare in sella scattando anche una foto!
Altra discesa velocissima verso il ristoro dove mi fermo solo perché mi chiamano ad assaggiare i formaggi tipici dell'Alta Savoia.
Riparto sempre bene in salita ed inizio a superare tantissimi concorrenti. La penultima discesa è senza dubbio la più bella, un favoloso singletrack con aghi di pino e tornantini dove un minimo di nose press aiuta. Sicuramente non è uno dei 100 single che rifarei ma dopo aver imprecato su quelle maledette radici c'è qualcosa di flow.
L'ultimo ristoro è solo una formalità, riparto sempre a manetta per gli ultimi 500m di dislivello che inspiegabilmente non mi pesano (devo portare a casa quel formaggio dei ristori), ed anche l'ultima discesa è carina salvo qualche tratto nel fango, forse troppo che ricopre nuovamente la mia bici di marrone.
Il finale è in leggera salita con un passaggio su un ghiaione dove sembra di pedalare invano per tenere una velocità ridicola.
Pedalo ancora bene, molto agile e sul traguardo vengo intervistato dagli organizzatori che mi invitano a ritornare per il prossimo anno... "certo, se mi offrite la quota di iscrizione ed il soggiorno a Megeve"
Un bell'arcobaleno dopo il temporalone
L'adesivo super finiher e la medaglia conquistati!
C'è ancora un pò di fango da togliere
Un pò stanco ma ci sono ancora 5 ore di auto perché al lunedì si lavora
Il mio garmin non segna i 7000 che erano previsti ma forse ci sono state variazioni nella rilevazione dovute al temporale...
Penso che questa gara da asciutta sia dura ma alla Salzkammergut asciutta ho sofferto di più, forse per via del chilometraggio.
Ho corso con le continental mountain king 2.2 all'anteriore ed x-king 2.2 protection dietro e penso che sia un'eccellente accoppiata per avere un buon grip ma sopratutto una tenuta favolosa nei pericolosi singletrack in discesa.
Consiglio questa gara a chi ama mettersi alla prova, per chi ama soffrire, pedalare per almeno 10 ore, per chi ama salire su rampe con pendenze indecenti, per chi ama fare un pò di portage, oppure se vi piace scendere per dei singletrack con radici tentacolari viscide perchè la vera prova mentale e fisica sono queste discese rese quasi impossibili dal fango!
Da segnalare l'ottima pasta a fine gara (avevo fame ma era proprio buona!), ottimo anche l'integratore di sali al sapore di menta e l'organizzazione che ha impiegato centinaia di volontari tra ristori e tagli sulle strade asfaltate.