...Nelle mail di crc le immagini non sono visualizzabili poiché puntano a link inesistenti. Attenzione, non è il programma di posta che non visualizza l'immagine (per impostazione del medesimo): la cosa è voluta.
Mai successo, onestamente. Visualizzo sempre tutte le immagini, usando una webmail. Non uso client di posta elettronica e non sarei così sicuro sulla non influenza di questi ultimi sulla corretta e completa visualizzazione delle email..
Infatti nel corpo del messaggio compare un link "Non ci sono immagini? Visualizza l'intera mail". Click e voilà: ecco l'azione che permette a crc di tracciare la nostra preferenza. Quel click infatti contiene un codice che associa univocamente il nostro interesse al contenuto del messaggio. Cosa che non sarebbe stata possibile se ci fossimo limitati a leggere la mail. A mio avviso questo comportamento è ingannevole. Ma forse sbaglio. Qualcuno ha una simile esperienza?
Secondo me sbagli dal punto di vista di voler vedere una strategia proprio nell'azione che non ha conseguenze in termini (eventuali) di tracciatura della preferenza dell'utente destinatario.
Il "
Non ci sono immagini? Visualizza l'intera mail" è proprio la condizione in cui non viene espressa o manifestata alcuna preferenza specifica, ma si viene semplicemente reindirizzati ad un link che replica integralmente il contenuto della mail senza il filtro di un client di posta/webmail, quindi qualsiasi tentativo/volontà di "tracciatura" della preferenza non si può concretizzare.
Di conseguenza non avrebbe senso una strategia di marketing con la malizia da te presupposta e a dirla tutta sarebbe anche stupida la tattica di inviare pubblicità senza immagini immediatamente fruibili.
Altra cosa, infatti, è il click sul singolo prodotto oggetto di promozione della mail che rimanda ad un link univoco legato, ora sì, alla manifestazione di preferenza per quell'articolo e che potenzialmente può essere sfruttato per inquadrare la propensione all'acquisto dell'utente.
La verità è che i
redirect delle newsletter ai singoli prodotti vengono per lo più utilizzati (se vengono utilizzati..) a fini statistici, con la volontà di valutare il gradimento globale per il determinato prodotto e affinare quindi le successive offerte (o specchietti per le allodole, a seconda..).
Per monitorare le preferenze dell'utenza è (sarebbe) molto più semplice, concreto e completo, affidarsi - molto banalmente - alla cronologia di navigazione dell'utente sul sito, cosa che realmente dà un quadro delle preferenze della clientela e verosimilmente sui suoi "bisogni", basati - questa volta - sulla totalità dell'assortimento.
Quanto alla presunta ingannevolezza di questo tipo di strategia...beh, può essere forse considerata un po' subdola dall'utenza con poca dimistichezza delle dinamiche commerciali insite nella rete (non sto alludendo ad una tua scarsa dimistichezza, dico in generale..), ma di fatto "fa parte del gioco", volenti o nolenti, e certamente è regolata legalmente dall'accettazione delle clausole sulla privacy, sottoscritte - più o meno consapevolmente - al momento della creazione dell'account, del primo acquisto o della sottoscrizione della stessa newsletter.
Il tutto a mio parere, naturalmente.. o-o