Sono in fase di guarigione per uno stiramento muscolare di 3° grado al muscolo soleo. Illustro rapidamente la storia del mio decorso, più che altro per mettere in guardia tutti coloro che tendono a trascurare un problema muscolare o che si rivolgono alle persone non troppo competenti nel tentativo di capire e risolvere il loro problema.
In sequenza cronologica ecco i fatti:
- prima settimane di gennaio con molti km in BDC anche a temperature fredde e ottima performance rispetto agli altri compagni di squadra
- in un giro che doveva essere defaticante, sento un minimo "tironcino" nel fare una salitella
- proseguo per una settimana con un buon carico di lavoro
- arrivo ad una crisi vera e propria che mi fa fermare perché penso che si tratti di una contrattura, anche se non riesco a ricondurre la cosa ad un episodio in cui ho sentito un "tirone importante", cioè la lacerazione della fibra muscolare. La crisi consiste in polpaccio contratto, formicolio del piede e infiammazione generale di quasi tutta la gamba sinistra
- sto fermo un paio di giorni e vado a farmi una rapida ecografia da un amico che lavora in pronto soccorso e non riscontriamo versamenti interni al muscolo. Io do indicazioni dove mi fa male, ma probabilmente con questa indagine ecografica abbiamo guardato nel posto sbagliato, cioè un po' più in basso e un po' più superficialmente, anziché guardare in profondità fino al soleo
- di li' a qualche giorno un mio amico fisioterapista mi fa qualche ulteriore prova per capire che io non abbia niente di lacerato con alcune prove di contrazione, io sento sempre un po' male, mi massaggia un po' e mi dice a suo avviso che non sono "lacerato", ma ho un affaticamento
- su suo consiglio riprendo a pedalare piano piano per una settimana
- le uscite durante la settimana non sciolgono quella che pensavo essere la contrattura
- dopo una settimana ho sempre un doloretto simile ad un pizzichio e c'e' sempre un minimo di contrattura muscolare
- sto fermo almeno due settimane
- verso il 20 febbraio faccio un altro giro in bici leggerissimo come carico, ma siamo daccapo. Il pizzichio c'e' sempre e c'è sempre un minimo di contrattura muscolare
- a fine febbraio vado dal mio medico condotto per capire che ulteriori indagini effettuare e lui mi prescrive la visita dal fisiatra, di fare impacchi di argilla e ovviamente riposo assoluto
- nel giro di qualche giorno ho la visita dal fisiatra, il quale non mi aiuta per niente a capire cosa ho, ma non fa altro che riscontrare visivamente quello che pensavo di avere io e cioè una contrattura muscolare e mi prescrive di fare ginnastica propriocettiva. Comunque mi suggerisce di rifare l'ecografia e di fare 10 sedute di laserterapia antalgica
- non contento della risposta del fisiatra il giorno stesso - siamo al 4 marzo - ottengo l'appuntamento presso un medico specialista dello sport, abbastanza rinomato nel veronese, il quale mi fa l'ecografia e nel giro di pochi secondi riscontra subito il mio malanno muscolare, che riporto qui sotto:
- seguo precisamente la cura consigliatami, cioè per qualche giorno un antinfiammatorio, indosso di giorno una calza elastocompressiva di grado massimo, uso un tacco nella scarpa per scaricare un po' il muscolo e sto a riposo assoluto, senza però ricorrere all'immobilizzazione
- comincio il ciclo di sedute di laserterapia
- verso metà marzo il famoso pizzichio è ormai svanito
- cominciano però le contrazioni involontarie del muscolo, quelle che io ormai chiamo "di protezione" del muscolo all'allungamento dato da quelle poche camminate che faccio (dallo studio al bagno, in camera, giù dalla scale per prendere la macchina, le scale dell'ufficio). Siccome sono abbastanza fastidiose e ricordano vagamente il dolore di un crampo, comincio a zoppicare vistosamente per quei pochi spostamenti che devo fare, ma tant'è
- lunedì 30 marzo vado a fare dallo stesso medico una nuova ecografia di controllo
- i suggerimenti dello specialista sono quelli di continuare con le indicazioni della prima visita e di pensare di fare qualche movimento in acqua già da subito, mentre in bici se ne può parlare di andare nel giro di una settimana o due, ovviamente con ritmi blandissimi, in pianura e senza spingere
- diciamo che da ieri la contrazione "di protezione" è un po' meno frequente, per cui la camminata è leggermente più agevole, però continuo a mettere la calza elastocompressiva
Sembra proprio che la mia distrazione muscolare stia a questo punto rispettando i classici tempi di guarigione e cioè all'incirca due mesi.
Col senno di poi, son piene le fosse: sarei andato dal medico specialista il giorno stesso della crisi, però è la prima volta in vita mia che ho un guaio muscolare e finché non ci si finisce dentro a queste cose, non si realizza che il malanno può essere più grave di quel che sembra. Inoltre il consiglio dato da GPA, cioè quello di seguire le indicazioni di un medico molto competente, senza andare a sentire successivamente altre cento campane è senza dubbio un suggerimento altrettanto importante.
A questo punto passo a formulare la mia domanda al dr.GPA, per quel poco che si può intuire della mia "storia".
Praticando l'attività agonistica della MTB e della BDC a livello amatoriale, va da sè che la stagione 2009 è definitivamente compromessa, ma per poter parlare di guarigione completa, cioè quella condizione per cui si può tornare a fare tutto quello che si faceva prima, quanto è necessario aspettare secondo lei?
Sarei iscritto alla Dolomiti Superbike a luglio e vorrei arrivare alla fine... tutto sommato il fondo non mi manca, ma è pur sempre già due mesi che son fermo.
In sequenza cronologica ecco i fatti:
- prima settimane di gennaio con molti km in BDC anche a temperature fredde e ottima performance rispetto agli altri compagni di squadra
- in un giro che doveva essere defaticante, sento un minimo "tironcino" nel fare una salitella
- proseguo per una settimana con un buon carico di lavoro
- arrivo ad una crisi vera e propria che mi fa fermare perché penso che si tratti di una contrattura, anche se non riesco a ricondurre la cosa ad un episodio in cui ho sentito un "tirone importante", cioè la lacerazione della fibra muscolare. La crisi consiste in polpaccio contratto, formicolio del piede e infiammazione generale di quasi tutta la gamba sinistra
- sto fermo un paio di giorni e vado a farmi una rapida ecografia da un amico che lavora in pronto soccorso e non riscontriamo versamenti interni al muscolo. Io do indicazioni dove mi fa male, ma probabilmente con questa indagine ecografica abbiamo guardato nel posto sbagliato, cioè un po' più in basso e un po' più superficialmente, anziché guardare in profondità fino al soleo
- di li' a qualche giorno un mio amico fisioterapista mi fa qualche ulteriore prova per capire che io non abbia niente di lacerato con alcune prove di contrazione, io sento sempre un po' male, mi massaggia un po' e mi dice a suo avviso che non sono "lacerato", ma ho un affaticamento
- su suo consiglio riprendo a pedalare piano piano per una settimana
- le uscite durante la settimana non sciolgono quella che pensavo essere la contrattura
- dopo una settimana ho sempre un doloretto simile ad un pizzichio e c'e' sempre un minimo di contrattura muscolare
- sto fermo almeno due settimane
- verso il 20 febbraio faccio un altro giro in bici leggerissimo come carico, ma siamo daccapo. Il pizzichio c'e' sempre e c'è sempre un minimo di contrattura muscolare
- a fine febbraio vado dal mio medico condotto per capire che ulteriori indagini effettuare e lui mi prescrive la visita dal fisiatra, di fare impacchi di argilla e ovviamente riposo assoluto
- nel giro di qualche giorno ho la visita dal fisiatra, il quale non mi aiuta per niente a capire cosa ho, ma non fa altro che riscontrare visivamente quello che pensavo di avere io e cioè una contrattura muscolare e mi prescrive di fare ginnastica propriocettiva. Comunque mi suggerisce di rifare l'ecografia e di fare 10 sedute di laserterapia antalgica
- non contento della risposta del fisiatra il giorno stesso - siamo al 4 marzo - ottengo l'appuntamento presso un medico specialista dello sport, abbastanza rinomato nel veronese, il quale mi fa l'ecografia e nel giro di pochi secondi riscontra subito il mio malanno muscolare, che riporto qui sotto:
REFERTO
In corrispondenza del terzo prossimale del muscolo soleo, sul versante mediale, si osserva area marcatamente ipocogena di mm 32,8 in scansione trasversale; in scansione longitudinale si osserva distorsione di grado severo dell'ecostruttura miofibrillare.
CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE
Il quadro descritto è compatibile con lesione distrattiva di III grado con possibile lesione miofibrillare.
In corrispondenza del terzo prossimale del muscolo soleo, sul versante mediale, si osserva area marcatamente ipocogena di mm 32,8 in scansione trasversale; in scansione longitudinale si osserva distorsione di grado severo dell'ecostruttura miofibrillare.
CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE
Il quadro descritto è compatibile con lesione distrattiva di III grado con possibile lesione miofibrillare.
- seguo precisamente la cura consigliatami, cioè per qualche giorno un antinfiammatorio, indosso di giorno una calza elastocompressiva di grado massimo, uso un tacco nella scarpa per scaricare un po' il muscolo e sto a riposo assoluto, senza però ricorrere all'immobilizzazione
- comincio il ciclo di sedute di laserterapia
- verso metà marzo il famoso pizzichio è ormai svanito
- cominciano però le contrazioni involontarie del muscolo, quelle che io ormai chiamo "di protezione" del muscolo all'allungamento dato da quelle poche camminate che faccio (dallo studio al bagno, in camera, giù dalla scale per prendere la macchina, le scale dell'ufficio). Siccome sono abbastanza fastidiose e ricordano vagamente il dolore di un crampo, comincio a zoppicare vistosamente per quei pochi spostamenti che devo fare, ma tant'è
- lunedì 30 marzo vado a fare dallo stesso medico una nuova ecografia di controllo
REFERTO
Al controllo odierno confrontato con precedente esame del 04/03/2009 si osserva: la lesione distrattiva osservata a carico del terzo prossimale del muscolo soleo appare sensibilmente migliorata, ma ancora ben documentabile.
In scansione longitudinale si osserva ancora distorsione di lieve grado dell'ecostruttura miofibrillare.
CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE
Quadro compatibile con lesione distrattiva in fase di avanzata risoluzione.
Al controllo odierno confrontato con precedente esame del 04/03/2009 si osserva: la lesione distrattiva osservata a carico del terzo prossimale del muscolo soleo appare sensibilmente migliorata, ma ancora ben documentabile.
In scansione longitudinale si osserva ancora distorsione di lieve grado dell'ecostruttura miofibrillare.
CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE
Quadro compatibile con lesione distrattiva in fase di avanzata risoluzione.
- i suggerimenti dello specialista sono quelli di continuare con le indicazioni della prima visita e di pensare di fare qualche movimento in acqua già da subito, mentre in bici se ne può parlare di andare nel giro di una settimana o due, ovviamente con ritmi blandissimi, in pianura e senza spingere
- diciamo che da ieri la contrazione "di protezione" è un po' meno frequente, per cui la camminata è leggermente più agevole, però continuo a mettere la calza elastocompressiva
Sembra proprio che la mia distrazione muscolare stia a questo punto rispettando i classici tempi di guarigione e cioè all'incirca due mesi.
Col senno di poi, son piene le fosse: sarei andato dal medico specialista il giorno stesso della crisi, però è la prima volta in vita mia che ho un guaio muscolare e finché non ci si finisce dentro a queste cose, non si realizza che il malanno può essere più grave di quel che sembra. Inoltre il consiglio dato da GPA, cioè quello di seguire le indicazioni di un medico molto competente, senza andare a sentire successivamente altre cento campane è senza dubbio un suggerimento altrettanto importante.
A questo punto passo a formulare la mia domanda al dr.GPA, per quel poco che si può intuire della mia "storia".
Praticando l'attività agonistica della MTB e della BDC a livello amatoriale, va da sè che la stagione 2009 è definitivamente compromessa, ma per poter parlare di guarigione completa, cioè quella condizione per cui si può tornare a fare tutto quello che si faceva prima, quanto è necessario aspettare secondo lei?
Sarei iscritto alla Dolomiti Superbike a luglio e vorrei arrivare alla fine... tutto sommato il fondo non mi manca, ma è pur sempre già due mesi che son fermo.