cari colleghi pedalatori... non diciamo putt@n@te please... non essendo mia intenzione risultare offensivo mi spiego meglio: evitiamo di cadere in facili stereotipi... non è questione di essere biker (o chissà che altro...) ma, molto più semplicemente, di non essere una testina di cavolo...
il senso civico è merce in via di rarefazione (questo è assodato) e questi episodi fanno pure sorridere se paragonati ad altri fatti di cronaca dove un intervento (o almeno una chiamata al 11@ che vi pare) avrebbe potuto fare tutta la differenza del mondo. La paura (di tutto) è diventata il principale sentimento, vero collante sociale e propellente politico di questo modello sociale e non poteva che finire per alimentare il cinismo e lindifferenza.
La cosa buffa (e triste) è che le stesse persone, a parti invertite, si sarebbero lamentate sicuramente e probabilmente con gli stessi argomenti che abbiamo usato noi qui... la natura del resto il cerebro lo ha donato a tutti ma l'utilizzo che poi ne facciamo dipende solo da noi
Personalmente facendo tra strada e fuoristrada parecchi kilometrucci all'anno ne ho viste in tal senso di tutti i colori nellarco dei decenni ma debbo riconoscere che (quando ne ho avuto bisogno o sembrava che ne avessi) la quasi totalità dei bipedi pedalanti che ho incontrato mi hanno offerto il loro aiuto chiedendomi quantomeno se fosse tutto ok... (lultima volta pochi giorni fa) io del resto ho sempre fatto lo stesso che fossi in strada (eh si, uso una delle bici come mezzo di trasporto, per andare al lavoro e fare la spesa, a proposito di stereotipi ) o su un singletrack in montagna... e penso sia assolutamente normale farlo, in bici, in moto, in macchina, a piedi o su un tappeto volante non fa alcuna differenza così come (almeno per me) non fa alcuna differenza quale sia la specie animale (umano, gatto, cane, poiana, cornacchia ecc ecc) a cui posso dare una mano nel momento del bisogno.
Come già ha detto qualcuno (con altre parole) la differenza la fa chi sei non come e su cosa viaggi
Cesare
una volta ho forato su una ciclabile all'imbrunire. Nulla di che, situazione che sapevo gestire, avevo tutto l'occorrente per cambiare una camera d'aria e l'avevo già fatto decine di volte. Questo ovviamente lo sapevo io, non chi passava e mi vedeva al calar del sole a trafficare con una bici in panne. Ci fosse stato un ciclista di quelli che sono passati che mi abbia chiesto se mi servisse qualcosa. In compenso un peruviano che passava di lì a piedi, anche dopo avergli detto che ero a posto e di non preoccuparsi, si è fermato e non se n'è andato fino a quando non mi ha visto ripartire, ci siamo salutati e l'ho ringraziato per la compagnia.
Il mondo è strano, a volte per essere un vero biker non serve nemmeno la bicicletta.
Basta davvero poco, la scorsa settimana sulla pista ciclabile di Roma (zona magliana) un signore era con la bici capovolta, e nonostante sembrasse avere la situazione sotto controllo ho rallentato e ho detto "Serve una mano?" lui mi ha ringraziato molto e mi ha detto che era attrezzato. Durata della conversazione? 10 secondi.
Chiunque può essere d'aiuto, anche chi non è attrezzato, magari può prestare il telefono per chiamare qualcuno, o semplicemente "prestargli" una mano per reggere il cambio.
Pensa che a me è restato sul groppone,il non essere riuscito,durante il mio viaggio francigeno 2015,aiutare una coppia di giovanissimi fidanzatini,cui la catena della bicicletta di lei restò incastrata tra carter e forcellino posteriore una bici da donna,tirai fuori una pinza ,ma non fui in grado di togliere la ruota (avvitata con dei dati),non avevo la chiave inglese di quella misura!!! Ma mi ringraziarono come non mai,anche se proseguirono comunque a piedi...almeno ci ho provato...perdendo 10/15 minuti,che poi per far del 'bene' questi minuti non son mai persi...
Le barrette energetiche sono un aggravante!Bisogna anche considerare che l'altruismo è qualcosa che hai per istinto o educazione e non lo impari in bici.
Se a qualcuno manca questo aspetto nella vita, non lo troverà sicuramente in bici, secondo me, se non per esperienze particolarmente shockanti.
Altrimenti non si spiegherebbero le decine di cartacce di plastica (ALTAMENTE inquinanti) che raccolgo ogni settimana che pedalo e che appartengono sempre alla famiglia degli integratori o barrette energetiche.
Idioti in bici, idioti senza bici, il mezzo non cambia la scimmia che ci sta sopra.
ottimo comportamento, la natura si rispetta, a quelli che sporcano gli spezzerei la bici in due!sono perfettamente d'accordo, il problema è che era un "biker" dato che aveva la divisa di una delle più famose, e fighette, squadre di zona...
come darti torto, io ogni volta arrivo a casa con le tasche impiastrate di carte delle varie barrette e gel che uso nelle uscite, ma qui ci addentriamo in un discorso molto più lungo
Ammetto che arrivo in questa sezione per errore. Ed ammetto che ho letto questo tuo intervento,fino in fondo, quasi per sbaglio, ma ho subito trovato dell'interesse e anzi avrei voluto chiedere qualcosa di similare e che alla fine ho lasciato perdere ed ecco che ne approfitto, ma solo per riportare una mia piccola anzi piccolissima esperienza a riguardo.Ciao a tutti, spero sia la sezione giusta, volevo raccontarvi un episodio accadutomi oggi al ritorno da un bel giro...
Mi trovavo solo su una ciclabile sterrata ma da passeggio per famiglie, pioveva a dirotto e stavo cercando di tornare a casa abbastanza spedito.
Stavo andando tranquillamente al mio ritmo ed ho incontrato un biker nella mia stessa direzione che andava molto più piano di me, lo sorpasso, ci salutiamo da bravi biker, assolutamente senza voler fare il fenomeno o chissà cosa, ed ognuno per la sua strada.
Detto questo percorro altri 200 metri circa ed ecco il fatto; io andavo totalmente sovrappensiero, posizione delle mani "comoda" da passeggio e talmente sovrapensiero da non accorgermi del ponticello davanti a me, cerco di recuperare la posizione e di rallentare ma ero troppo veloce, il legno bagnato ha fatto il suo lavoro e "bam", giù per terra.
Mi rialzo un po' dolorante e nel mentre arriva il tipo di prima, che si ferma a 50 metri da me a bere ed a guardarmi, mentre io cercavo di rimettermi in sesto, controllare i danni a me ed alla bici, e provare a ripartire.
Sarò stato fermo circa 5 minuti tra tutto, e lui sempre li a godersi lo spettacolo, riparto, faccio qualche metro e mi devo rifermare per sistemare la bici e, mentre pensavo di aver rotto il deragliatore, era quindi ben visibile che avessi dei problemi, me lo sento passare di fianco e via che se n'è andato...
Devo dire che la cosa mi parecchio infastidito, e ci ho pensato per tutto il viaggio di ritorno, perchè sinceramente io, e come ho letto anche in vari topic molti di voi, lo avrei raggiunto, mi sarei fermato, sincerato delle sue condizioni ed aiutato per quello che potevo e solo nel momento in cui fossi stato sicuro che potesse ripartire me ne sarei andato.
Capisco bene che non ho nessun diritto ad arrabbiarmi, ma penso che ci siano regole non scritte tra noi amanti di questo sport, e cercare di aiutarci tra di noi sia tra una i primi posti della lista.
Scusate se mi sono dilungato troppo, ma volevo condividere questo mio pensiero.
Io non sono una persona molto espansiva...anzi sono decisamente introverso quasi al limite della stronzaggine( perché è quello che la gente avverte, ma in realtà è proprio una questione di temperamento, molto spesso mi dicono di scendere dal piedistallo e di essere più caloroso con le persone, lo scrivo per far capire quello che a breve andrò a riportare)
Le cose da riportare sono 2 e che mi hanno fatto capire molte cose anche se alla fine non riesco proprio a metterci una pezza
magari il ciclista ti avrebbe risposto male ma poi, almeno per le mie esperienze in altri ambiti, ti avrebbe chiesto scusa e ringraziato per l'interessamento, se persona per bene.non Ha avuto il coraggio di chiederti come stessi, per paura di ottenere una brutta reazione dovuta magari all'incazzatura del momento
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