Avevo scritto in una discussione qua sotto, ma leggo ora il regolamento meglio e (approfittando dell'esperienza professionale e "sul campo"):
Caduta in avanti da quasi fermo (impuntata su sasso nascosto da vegetazione), metto le mani avanti, e clack, mignolo dx lussato in esterno (presumo contro roccia); essendo solo e lontano da tutto, decido per la riduzione autonoma (poi ho scoperto esser potenzialmente pericolosa), tirata leggera al dito e clack si sistema e funziona, lo piego e lo estendo perfettamente con leggero dolore. Torno a casa sapendo che in poche ore sarebbe diventato una salsiccia.
Per diversi motivi non posso fare accesso al ps (intanto ghiaccio, antiifiammatori e immobilizzazione), stamane passo dal doc di famiglia che valuta non ci siano fratture visto che a nessuna pressione corrisponde un dolore particolare, ovviamente il dito è ora gonfio e causa gonfiore fatico a muoverlo. Dice di immobilizzarlo con eventuale tutore apposito o con stecca e aspettare che si normalizzi per valutare una eventuale lesione del legamento collaterale.
Domanda: basta così? Lo stecco dritto, leggermente curvo (a uncino leggasi), prendo il tutore (che a ricordo è dritto)? Vado da un ortopedico della mano? Vado lo stesso a far le lastre?
Io sarei orientato per una immobilizzazione di 3 settimane (leggendo in giro) e poi recupero graduale partendo da una mobilizzazione passiva (si dice così?) e poi procedendo gradualmente...
Caduta in avanti da quasi fermo (impuntata su sasso nascosto da vegetazione), metto le mani avanti, e clack, mignolo dx lussato in esterno (presumo contro roccia); essendo solo e lontano da tutto, decido per la riduzione autonoma (poi ho scoperto esser potenzialmente pericolosa), tirata leggera al dito e clack si sistema e funziona, lo piego e lo estendo perfettamente con leggero dolore. Torno a casa sapendo che in poche ore sarebbe diventato una salsiccia.
Per diversi motivi non posso fare accesso al ps (intanto ghiaccio, antiifiammatori e immobilizzazione), stamane passo dal doc di famiglia che valuta non ci siano fratture visto che a nessuna pressione corrisponde un dolore particolare, ovviamente il dito è ora gonfio e causa gonfiore fatico a muoverlo. Dice di immobilizzarlo con eventuale tutore apposito o con stecca e aspettare che si normalizzi per valutare una eventuale lesione del legamento collaterale.
Domanda: basta così? Lo stecco dritto, leggermente curvo (a uncino leggasi), prendo il tutore (che a ricordo è dritto)? Vado da un ortopedico della mano? Vado lo stesso a far le lastre?
Io sarei orientato per una immobilizzazione di 3 settimane (leggendo in giro) e poi recupero graduale partendo da una mobilizzazione passiva (si dice così?) e poi procedendo gradualmente...