quando salgo in bici per un giro, anche per il più corto, nella mia testa attivo sempre un pensiero che fa "al massimo torno indietro". questa via di fuga mi fa pedalare in genere più serena, con l'idea di esser libera di mandare a quel paese la stanchezza, se mi dovesse mettere in seria difficoltà.
questa premessa serve a capire in che stato mi appresto a salire fin lassù..
..dopo essermi alzata quasi presto, contravvenendo alla mia notoria pigrizia mattutina.
la giornata è delle migliori, senza nuvole e fresca: prender quota è quasi rilassante (inizialmente..), con la luna a spiare da sopra la grona e il lago calmo e che rasserena da là sotto.
la strada, che pur conosco bene, questa volta l'affronto con un sapore un po' diverso: quello del giro lungo da raccontare, della sfida che si fa per e con se stessi, per vivere e incamerare nella memoria una giornata speciale. ma anche con la sensazione un po' di festa di un'esperienza che con oggi si va a chiudere: la scrittura di un libro di itinerari di mtb.
incredula sul risultato finale (della gita), lascio comunque frullare parole e sensazioni nella testa a ritmo di pedale, facendomi un po' trasportare dagli eventi.
quando il contaKm segna 27,7 e normalmente potrei fare retrofront soddisfatta, il bello deve ancora cominiciare: mi guardo in giro, chiedendo aiuto a quello che mi circonda, per ritrovare le motivazioni.
gli stimoli non mancano di certo
e si pedala davvero al limite, finchè le forze lo permettono
poi inizia il tratto a spinta, interminabile perchè il cammino è lì ben tracciato davanti agli occhi e ogni tornante ancora da fare lo conosci a perfezione ben prima di superarlo. meglio non guardare, concentrarsi sui piccoli passi e andare avanti.
qui il led si accende più e più volte e inizia a dire: quanto manca? posso farcela?
la risposta è chiara: a questo punto ho bisogno di (almeno) un panino..!
mentre i carboidrati fanno il loro dovere e il mio cervello riprende a ragionare più lucido, giusto prima del lungo traverso finale, la nebbia si diffonde puntuale come un orologio svizzero e rinnova il clima di incertezza.
ma l'arrivo è dietro l'angolo...e arrivare è sempre festa! guardare il tutto dall'alto con una nuova prospettiva, con o senza nebbia, è adrenalina pura.
già! perchè la discesa è lì sotto e la pregusto, sia nella parte che conosco che in quella nuova, da scoprire..
pronti....via..
mentre assaporo i primi tornanti, e ritrovo stupita le mie gambe pimpanti, un regalo inaspettato dall'alto..
e mi sento ancora più parte di questo ambiente aspro e selvaggio..
ma la discesa è divertimento, velocità, concentrazione, aria fresca sulla faccia e.. pause per guardarsi intorno..fortunatamente..
la luce della sera al solito avvolge ed esalta le forme e i colori: si diventa parte del paesaggio e si scoppia quasi di felicità. e che sarà mai la stanchezza??
e pensare che nemmeno volevo farlo, questo ultimo giro..mi pareva un macigno da sollevare, dopo aver già spostato una miriade di sassolini...
e invece, scivolando lungo la comoda ciclabile sul filo della sera, mi sento pacificata, soddisfatta e spengo finalmente "il pensiero". fino alla prossima uscita..
foto marzia&condotteforzate
questa premessa serve a capire in che stato mi appresto a salire fin lassù..
..dopo essermi alzata quasi presto, contravvenendo alla mia notoria pigrizia mattutina.
la giornata è delle migliori, senza nuvole e fresca: prender quota è quasi rilassante (inizialmente..), con la luna a spiare da sopra la grona e il lago calmo e che rasserena da là sotto.
la strada, che pur conosco bene, questa volta l'affronto con un sapore un po' diverso: quello del giro lungo da raccontare, della sfida che si fa per e con se stessi, per vivere e incamerare nella memoria una giornata speciale. ma anche con la sensazione un po' di festa di un'esperienza che con oggi si va a chiudere: la scrittura di un libro di itinerari di mtb.
incredula sul risultato finale (della gita), lascio comunque frullare parole e sensazioni nella testa a ritmo di pedale, facendomi un po' trasportare dagli eventi.
quando il contaKm segna 27,7 e normalmente potrei fare retrofront soddisfatta, il bello deve ancora cominiciare: mi guardo in giro, chiedendo aiuto a quello che mi circonda, per ritrovare le motivazioni.
gli stimoli non mancano di certo
e si pedala davvero al limite, finchè le forze lo permettono
poi inizia il tratto a spinta, interminabile perchè il cammino è lì ben tracciato davanti agli occhi e ogni tornante ancora da fare lo conosci a perfezione ben prima di superarlo. meglio non guardare, concentrarsi sui piccoli passi e andare avanti.
qui il led si accende più e più volte e inizia a dire: quanto manca? posso farcela?
la risposta è chiara: a questo punto ho bisogno di (almeno) un panino..!
mentre i carboidrati fanno il loro dovere e il mio cervello riprende a ragionare più lucido, giusto prima del lungo traverso finale, la nebbia si diffonde puntuale come un orologio svizzero e rinnova il clima di incertezza.
ma l'arrivo è dietro l'angolo...e arrivare è sempre festa! guardare il tutto dall'alto con una nuova prospettiva, con o senza nebbia, è adrenalina pura.
già! perchè la discesa è lì sotto e la pregusto, sia nella parte che conosco che in quella nuova, da scoprire..
pronti....via..
mentre assaporo i primi tornanti, e ritrovo stupita le mie gambe pimpanti, un regalo inaspettato dall'alto..
e mi sento ancora più parte di questo ambiente aspro e selvaggio..
ma la discesa è divertimento, velocità, concentrazione, aria fresca sulla faccia e.. pause per guardarsi intorno..fortunatamente..
la luce della sera al solito avvolge ed esalta le forme e i colori: si diventa parte del paesaggio e si scoppia quasi di felicità. e che sarà mai la stanchezza??
e pensare che nemmeno volevo farlo, questo ultimo giro..mi pareva un macigno da sollevare, dopo aver già spostato una miriade di sassolini...
e invece, scivolando lungo la comoda ciclabile sul filo della sera, mi sento pacificata, soddisfatta e spengo finalmente "il pensiero". fino alla prossima uscita..
foto marzia&condotteforzate