"Leggere" il sentiero a prima vista... come fate?

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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ieri, complice il sole e un ginocchio SX malandato, ho fatto due passi (si fa per dire) con mia moglie sulla montagnetta dietro casa (per quelli delle mie zone il Poncione d'Arzo, salendo per la Perfetta).
Il primo pezzo, easy, strada bianca bella larga, ripidina. Già m'immagino la discesa gustosa.
Secondo pezzo, verso la cima del cocuzzolo, ecco che le roccette affiorano dal sentiero. Niente di che, sia ben chiaro - ma sono spigolose, alte una ventina di cm, a cui aggiungiamo poi il dislivello ulteriore a scendere.
Il fatto è che a guardarle da monte (cioè come se si stesse scendendo) non si vede praticamente mai cosa c'è sotto/dopo - soprattutto adottando la tecnica di guardare avanti almeno una decina di mt sul percorso (io poi sono anche miope!). Da questa prospettiva una risultava coperta d'erba - sembrava cosa innocua, ma in realtà guardando dal basso realizzi che probabilmente ci lasci la padella del 44 se la prendi lenta, alternativamente ci lasci le ruote se la salti ed atterri subito dopo, mentre un salto da DH probabilmente ti annoda attorno ad un tronco.
Aggiungiamo pure che in zona il cellulare non prende...già m'immagino le conseguenze di un volo più cattivo del solito... (mi avvicino ai 50, ragazzi - anche se li porto ancora benino :-) )

E quindi mi domando: ma voi come vi comportate quando scendete un sentiero "a prima lettura" e vedete degli ostacoli per la prima volta che vi si parano davanti? (scendendo con bici da 140-150 d'escursione, non con mostri da DH)

Grassie mila... non basta a ringraziare, neh... ©

Paul
 

-Baloo-

Biker extra
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Ciao,
Per cominciare è bene non scendere mai a manetta e senza margine su un sentiero che non si conosce, quindi non sono mai impiccato. Specialmente su quei sentieri che capisco essere infidi (sassi smossi o come dici tu dal fondo cieco) dove tiro il freno a mano. Comunque sia se sto scendendo a vista e velocemente su un sentiero mai fatto prima e mi trovo un ostacolo improvviso che non riesco ad evitare, mi impongo di mollare i freni. Solitamente è una scelta che paga. Non sono inclusi ostacoli tipo le vacche s'intende...
 

bjoma

Biker superis
19/7/07
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sesto calende varese
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Ciao,
Per cominciare è bene non scendere mai a manetta e senza margine su un sentiero che non si conosce, quindi non sono mai impiccato. Specialmente su quei sentieri che capisco essere infidi (sassi smossi o come dici tu dal fondo cieco) dove tiro il freno a mano. Comunque sia se sto scendendo a vista e velocemente su un sentiero mai fatto prima e mi trovo un ostacolo improvviso che non riesco ad evitare, mi impongo di mollare i freni. Solitamente è una scelta che paga. Non sono inclusi ostacoli tipo le vacche s'intende...

di solito le mie cadute sono per eccesso di prudenza e freni,naturalmente oltre qualche sbucciatura non mi sono fatto mai niente ,pero' tutte le volte che mi succede mi do' del c......e ,ma finisce che la prudenza mi frega
saranno i cinquant'anni????????bah
 
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Danybiker88

Redazione
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Dipende dal sentiero... La guida su sentieri sconosciuti è diversa dalla guida su sentieri noti, bisogna sviluppare bene il colpo d'occhio per scegliere la linea giusta in pochi secondi, guardare lontano per anticipare gli ostacoli e non buttarsi a rotta di collo dove non si conosce (è il modo migliore per farsi male).

Se il sentiero è scorrevole, gli ostacoli nascosti dietro un gradone non sono quasi mai un problema... E' vero che non vedi cosa c'è dietro, ma se c'è la possibilità di saltare non serve sapere cosa c'è dietro, basta vedere dove si atterra. Il resto non importa.

Se il passaggio non è saltabile e va affrontato più lentamente, beh le possibilità sono due:
- ti avvicini piano, quasi in surplace, scegli la linea e vai
- ti fermi, scendi a guardarlo, risali in bici e lo fai

Buttarsi a rotta di collo, senza sapere cosa c'è dietro è pericolosissimo, soprattutto se il sentiero è tecnico e ripido, non sempre la linea che da sopra sembra la migliore lo è veramente.

Poi l'abilità del colpo d'occhio si fa col tempo...
 

gasate

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fabriano
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concordo sul fatto di scendere a guardare, cosa che fanno in pochi dalle mie parti , solo io. se hai amici pazienti si scene uno per volta e uno o due stanno sotto l'ostacolo a fare da sponda.
 

SavetheNature86

Biker assatanatus
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Ha già detto tutto danybiker :il-saggi:
Comunque il "colpo d'occhio" in ogni tipo di competizione velocistica viene con l'allenamento e serve tantissimo per andare forte.Più guardi lontano prima vedi l'ostacolo e prima puoi decidere che fare e quindi guardagnare tempo.
C'è gente che si allena anni per allenarlo...sopratutto in fuoristrada.
E qua parlavo di campo motociclistico,ma in discesa in bici è la stessa cosa :celopiùg:
 

WPaul63

Biker superioris
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Ha già detto tutto danybiker :il-saggi:
Comunque il "colpo d'occhio" in ogni tipo di competizione velocistica viene con l'allenamento e serve tantissimo per andare forte.Più guardi lontano prima vedi l'ostacolo e prima puoi decidere che fare e quindi guardagnare tempo.
C'è gente che si allena anni per allenarlo...sopratutto in fuoristrada.
E qua parlavo di campo motociclistico,ma in discesa in bici è la stessa cosa :celopiùg:

Grazie a tutti!
Per completezza d'informazione io nn mi sto allenando per l'agonismo, quindi non devo necessariamente scendere veloce.
Scendo ad una velocità che dovrebbe permettermi il giusto controllo (sensa "gremare" i dischi, hehe...).

Comunque mi fa piacere che prevalga una risposta all'impronta della sicurezza anzichè dello speed...

Paul
 

styx

Biker superioris
14/10/09
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di solito le mie cadute sono per eccesso di prudenza e freni,naturalmente oltre qualche sbucciatura non mi sono fatto mai niente ,pero' tutte le volte che mi succede mi do' del c......e ,ma finisce che la prudenza mi frega
saranno i cinquant'anni????????bah

Tutto vero. Meno la storia dei cinquant'anni..... :))):
 

Danybiker88

Redazione
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Grazie a tutti!
Per completezza d'informazione io nn mi sto allenando per l'agonismo, quindi non devo necessariamente scendere veloce.
Scendo ad una velocità che dovrebbe permettermi il giusto controllo (sensa "gremare" i dischi, hehe...).

Comunque mi fa piacere che prevalga una risposta all'impronta della sicurezza anzichè dello speed...

Paul

Sicurezza significa maggiore velocità... Chi va forte non è un pazzo squilibrato che molla i freni e cerca di non morire, ma uno con molta esperienza che riesce a mantenere il controllo anche a velocità elevate. Per assurdo ha più controllo un Gee Atherton che scende a 90km/h su un tracciato di coppa del mondo, di un principiante che scende con i freni tirati a passo d'uomo.

Comunque aumentare la velocità di discesa significa progredire tecnicamente. Andare forte non è prerogativa degli agonisti, ma di qualsiasi rider che voglia migliorare. Se non si lavora per aumentare le proprie abilità (magari correndo qualche rischio), non si progredisce tecnicamente.
Un po come in salita... Se non forzi e sali sempre a ritmo di scampagnata facendo 1000 pause appena sei un pochettino stanco, non ti alleni e continuerai a soffrire per mancanza di allenamento. Se ogni tanto forzi, spingi sui pedali, migliori la tua forma fisica e poi affronterai salite anche impegnative senza patire troppo.
Lo stesso in discesa. Se hai un livello tecnico alto, affronterai le difficoltà con più tranquillità e sicurezza.

Per questo non condivido il ragionamento non faccio gare --> non mi interessa migliorare.
 
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argent

Biker superis
29/4/04
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Se il sentiero non l'ho mai affrontato , finché le pendenze sono basse e quindi la velocità è bassa sto tranquillo e guido senza pormi troppi problemi, man mano che la pendenza aumenta e quindi di conseguenza la velocità inizio ad aumentare la precauzione, freno quel che basta per capire gli ostacoli e comunque lascio sempre un po di margine per eventuali errori, ovviamente mai troppo pinzato perché si sa è controproducente.

Comunque il guardare sempre avanti e fuori dalla curva è fondamentale ma lo è altrettanto la veloce analisi di quello che sta per accadere sotto la ruota anteriore.

è sbagliato guardare sotto il manubrio come lo è guardare troppo avanti, con il tempo ti viene il colpo d'occhio.



Comunque prima pensa al flow , al capire al 100% quello che fai sopra la bici, a sentirla sotto le chiappe, a saper usare i freni poi pensa a diventare veloce, ma non pensarci troppo perché la velocità è una conseguenza delle azioni precedenti.
 

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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....
Per questo non condivido il ragionamento non faccio gare --> non mi interessa migliorare.

Aaaalt!

Non ho detto che non mi interessa migliorare, anzi (e proprio da ciò nasce questo 3d).
Ma nel contempo devo prendere atto di un corpo che ha 25 anni più di quello che vorrei per divertirmi senza troppe mene, quindi contestualizzo il rapporto fun<=>speed in funzione di chi sono io nel mio corpo da vecchio quarantenne, meno robusto di quando ero giovane.
Gli eventuali "rischi" che posso correre, nel bene e nel male, sono limitati - il graffio, il livido ok, clavicole rotte, o altri traumi che si ripercuotono negativamente sull'ufficio ( e potenzialmente sul mio impiego fisso) o che vanno a gravare sulla famiglia non me li posso permettere (più).

Bella lì,

Paul
 

cybern

Biker perfektus
12/9/06
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il consiglio migliore che posso darti te l'hanno cmq già dato: se non ti senti sicuro (quel famoso campanello d'allarme che si attiva con l'esperienza e con l'età sapientemente mescolate), fermati, scendi a piedi e controlla dove puoi mettere le ruote, torna su e o prendi la bici in spalla, o passi in bici dove hai visto che puoi passare. dalla volta successiva non avrai piu' bisogno di perlustrare.
 

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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Tra IT e CH
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Specialized E29 Comp
Credo che la sicurezza che devo acquisire sta anche nel capire come si comporta la bici (che verrà) nel passaggio dei vari ostacoli tecnici.
Guardando vari videii di AM noto che va per la maggiore il sentiero molto flow - te credo ;-) !
I monti dalle parti di casa mia sono invece tutti ripidi, pietrosi, incazzati... quando voli ti lasciano il loro segno perbene.
Credo che la cosa migliore sia di catalogarli di "default" come *insidiosi* - e poi imparare ad affrontarne le varie insidie un pezzo alla volta.

Certo che il flow dei sentieri del British Columbia :-) ehhhhh....!

Paul
 

alebuk

Biker velocissimus
23/4/07
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Pisa
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che a lasciare andare la bici, spesso e volentieri, i problemi si risolvano da soli è effettivamente vero....

che il cervello ci dica il contrario ... è spesso verissimo

ogni passaggio nuovo lo affronto in surplace e se non vedo o non mi fido scendo sempre

eventualmente dopo che l'ho fatto a piedi e mi rendo conto che una linea è fattibile ed alla mia portata ... risalgo e riprovo....

poi con l'esperienza inizi a "viaggiare" ad andature differenti e a considerare gli ostacoli in modo relativo del tutto nuovo...

comunque, dal mio punto di vista, è mooolto meglio fare una capriola in surplace che un botto a 40 kmh ... è per questo che non scendo più su strade bianche ma quasi esclusivamente su single tecnici e lenti ...:celopiùg:
 
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Mario87

Biker tremendus
8/1/10
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Sicilia
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che a lasciare andare la bici, spesso e volentieri, i problemi si risolvono da soli è effettivamente vero....

che il cervello ci dica il contrario ... è spesso verissimo

ogni passaggio nuovo lo affronto in surplace e se non vedo o non mi fido scendo sempre

eventualmente dopo che l'ho fatto a piedi e mi rendo conto che una linea è fattibile ed alla mia portata ... risalgo e riprovo....

poi con l'esperienza inizi a "viaggiare" ad andature differenti e a considerare gli ostacoli in modo relativo del tutto nuovo...

comunque, dal mio punto di vista, è mooolto meglio fare una capriola in surplace che un botto a 40 kmh ... è per questo che non scendo più su strade bianche ma quasi esclusivamente su single tecnici e lenti ...:celopiùg:

Cocordo pienamente
 

crazyclimber

Biker popularis
20/3/10
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quelli che fanno DH prima analizzano il percorso e poi lo fanno a tutta...ci sono passaggi che è meglio affrontare con la velocità giusta o controllata ed altri che puoi fare a tutta...quando si è in panico ,concordo,che è meglio stringere le chiappe e mollare i freni e passare l'ostacolo il più rapidamente possibile piuttosto che capottare...In ogni caso bisogna sempre valutare se si è da soli o in tanti e se la zona è ben accessibile in caso.....facciamo corna e controcorna...di brutta caduta...ad esempio se vado da solo in montagna in posti poco accessibili certi passaggi che vicino a casa azzarderei non li faccio...
 

gasate

Biker forumensus
25/2/08
2.193
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fabriano
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diciamo che ogni percorso ha la sua velocità ideale, questa velocità è diversa per ogni persona. a meno che non sei su un single largo un palmo e al 40% pieno di curve. affronta i tuoi percorsi sotto il tuo limite, così riuscirai a vedere ciò che ti passa sotto le ruote. quando avrai acquistato la lucidità necesaria, andrai anche più veloce. meglio rifare lo stesso giro due o tre volte che cadere perchè si è forzato prima del tempo.
 

apeschi

Biker tremendus
30/12/07
1.113
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Milano
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Aaaalt!

Non ho detto che non mi interessa migliorare, anzi (e proprio da ciò nasce questo 3d).
Ma nel contempo devo prendere atto di un corpo che ha 25 anni più di quello che vorrei per divertirmi senza troppe mene, quindi contestualizzo il rapporto fun<=>speed in funzione di chi sono io nel mio corpo da vecchio quarantenne, meno robusto di quando ero giovane.
Gli eventuali "rischi" che posso correre, nel bene e nel male, sono limitati - il graffio, il livido ok, clavicole rotte, o altri traumi che si ripercuotono negativamente sull'ufficio ( e potenzialmente sul mio impiego fisso) o che vanno a gravare sulla famiglia non me li posso permettere (più).

Bella lì,

Paul


Quoto. Io quando ho iniziato ad andare in mountain bike avevo 28 anni, ora ne ho 50 e ricordo che 22 anni fa se cadevo mi rialzavo senza problemi. Ora con 10 chili in piu' ed un fisico molto piu' vecchio (per quanto possa portar bene gli anni), non credo obiettivamente che potrei ulteriormente progredire nella tecnica.
Posso capire il senso della domanda.
A pari condizioni fisiche, quale e' il modo migliore per rischiare meno senza togliersi troppe soddisfazioni andando su sentieri ripidi ed insidiosi ?
Personalmente evito di rischiare piu' di tanto come facevo anni fa.
La crescita ed il miglioramento continuo possono anche significare maggior consapevolezza del proprio fisico, dei propri limiti e delle proprie capacita'. Io se non sono piu' che sicuro certi sentieri li evito a priori, per me la mountain bike (ma non soltanto quella) significa fare con sicurezza cio' che riesco a fare senza stressarmi piu' di tanto (gia' lo faccio sul lavoro).
Ripeto, non sto dicendo delle verita' assolute ma pareri assolutamente personali dovuti al fatto di aver raggiunto il mezzo secolo e con la voglia di continuare a pedalare divertedomi per molti altri lunghi anni e con la consapevolezza che non devo dimostrare piu' a nessuno di essere un mago della discesa ma uno che ama divertirsi ancora.
 

crazyclimber

Biker popularis
20/3/10
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io ho provato un po' di tutto,arrampicata,trekking,cavallo,mtb,rollerblade..mi è sempre piaciuto andare in montagna,salire vedere sempre cosa c'è oltre...arrivando dalla ginnastica artistica,la drenalina mi scorre nelle vene,ma il calcolo del rischio è alla base di tutto...il piacere di fare in mtb un percorso fatto anni fa a piedi...il principio è comunque quello che non devi dimostrare a nessuno quali sono i tuoi limiti,ma sei tu che li conosci...uscire e divertirsi...e se si fa qualche passo a piedi cosa importa...se sei in salita hai il peso della bici se sei in discesa non ti pesa...non ti stressi e non ti fai male e torni felice a casa dalla tua famiglia e non perdi nemmeno il lavoro....
 

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