Le vipere - informazioni che sarebbe meglio sapere

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Fölle 1

Biker superis
Intervengo anch'io dato che ho avuto un'esperienza diretta..


Secondo me è inutile imparanoiarsi in MtB sui morsi di vipera, poichè penso sia più una questione di sfiga.
Il morso lo danno se vengono calpestate/disturbate, quindi, considerando che:

1. Se si stira la biscia in discesa ci sarà una remota possibilità che questa riesca a reagire/mordere mentre è sotto una ruota, e una volta libera saremo già lontani (non ci "salta addosso" preventivamente)

2. Se si trova la biscia in salita / pianura si può accuratamente evitare e lei non prenderà di suo l'iniziativa di morderci.

Con tutte le eccezioni del caso.. questione di sfiga! :)

Sarà difficile farsi mordere, a meno che.... non ci si cada sopra con tutto l'ambaradan di bici e zaino (come il sottoscritto) in una zona non battuta magari adiacente al sentiero.

Tuttavia io sono stato morso al polpaccio poco sopra la caviglia (mi avrebbe morso anche con le protezioni!) e, premettendo che sono un professionista sanitario (quindi tenendo in osservazione la ferita, pronto a chiamare i soccorsi in caso di bisogno), sono riuscito a completare il giro in mtb senza problemi;
Il veleno fortunatamente non ha dato segni locali al di fuori della zona morsa, dove invece 5/6 ore dopo l'incidente si è creata una tumefazione violastra leggermente dolorante con al centro i segni dei 2 denti, e tutt'intorno e gli altri "dentini" del serprente di colore rossastro.

I segni che ho descritto sopra mi sono rimasti per 2 settimane ben visibili e riconoscibili (tanto che c'ho fatto pure il figo in spiaggia con una tipa che aveva visto la botta!^^).. mentre gli unici effetti sistemici del veleno sono stati una leggera febbre nella prima mezza giornata del giorno dopo, e un pò di caghetta!


Questa la foto del morso 1 settimana dopo


Chissà, forse sono stato fortunato io nella sfortuna di esserci caduto sopra... ad ogni modo 2 settimane fa ho incrociato un'altro serpente (non velenoso..) a piedi, e l'esperienza di sopra mi ha reso possibile vedere la biscia mimetizzata davanti a me, e fermarmi e indietreggiare affinchè il rettile s'allontanasse da solo.
Ergo: Occhi aperti e sangue freddo.. proprio come loro!! LOOOL!!:il-saggi:

E speriamo che non capiti più a nessuno..
 

vinoveneto

Biker tremendus
3/8/08
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Valdagno (VI)
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Fölle;3055556 ha scritto:


Sarà difficile farsi mordere, a meno che.... non ci si cada sopra con tutto l'ambaradan di bici e zaino (come il sottoscritto) in una zona non battuta magari adiacente al sentiero.



Questa la foto del morso 1 settimana dopo


certo che sia la sfiga che la vipera ci hanno visto benissimo.....:°°(:
 

antobike

Biker grossissimus
5/9/05
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Ovunque IO voglia.
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Fölle;3055556 ha scritto:
Intervengo anch'io dato che ho avuto un'esperienza diretta..


Secondo me è inutile imparanoiarsi in MtB sui morsi di vipera, poichè penso sia più una questione di sfiga.
Il morso lo danno se vengono calpestate/disturbate, quindi, considerando che:.....


:nunsacci:Caxxo! E tu, dopo aver beccato un morso di vipera hai comunque proseguito nel giro fino alla fine? Caspita... vabbè che sei un sanitario, ma comunque hai un invidiabile sangue freddo! Complimenti! Certo... direi che l'esempio non è da imitare a meno che non si sia del mestiere, no?
 

diego@mtb

Biker tremendus
8/5/09
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Alto vicentino
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bè complimenti x il sangue freddo....a me è successo di trovarne una mentre camminavo su un sentiero di montagna a circa 1900mt di quota,da imbranato arrivato in cima ad una sella mi stavo per sedere su una grossa pietra per riposarmi senza aver prima guardato,appoggio lo zaino per terra e sento un fischio...di colpo arretro vedendo il rettile preso dalla paura non avendolo visto!:paur:che fortuna!ha preso più paura lui di me ed è scappato solo avvisandomi che lui era li ed io lo stavo disturbando..e pensare che ci ho messo la mano a portata che poteva mordermi!il fatto che dicono che appena ci sentono se ne vanno non è propio vero...ci ho girato un paio di minuti li intorno,probabilmente se ne stava troppo bene al sole.:smile:cmq in montagna di solito mi porto per precauzione la siringa succhia-veleno...
 

bollettone

Biker serius
17/5/09
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Fontana Massera
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Ieri avvistata vipera sopra alla Capanna Mara, alla bocchetta di Lemna.

Era bella bella in mezzo al sentiero.

Erano appena passati dei pedoni e non l'avevano nemmeno vista.

Mi sono fermato poco più avanti ad avvertire i gitanti che stavano arrivando.

Poi piano piano è scesa giù nel prato.

Ma non è finita, nello scendere dalla mulattiera della bocchetta di Palanzo, mi ha attraversato la strada un cosone nero e lucido che quasi lo metto sotto.
Secondo me sono aumentati i serpenti.

Due in un giorno mai visti.

A mangiare non mi fido più a sedermi sui sassi.
 

bambasoft

Biker infernalis
27/9/05
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Fölle;3055556 ha scritto:
Intervengo anch'io dato che ho avuto un'esperienza diretta..


Secondo me è inutile imparanoiarsi in MtB sui morsi di vipera, poichè penso sia più una questione di sfiga.
Il morso lo danno se vengono calpestate/disturbate, quindi, considerando che:

1. Se si stira la biscia in discesa ci sarà una remota possibilità che questa riesca a reagire/mordere mentre è sotto una ruota, e una volta libera saremo già lontani (non ci "salta addosso" preventivamente)

2. Se si trova la biscia in salita / pianura si può accuratamente evitare e lei non prenderà di suo l'iniziativa di morderci.

Con tutte le eccezioni del caso.. questione di sfiga! :)

Sarà difficile farsi mordere, a meno che.... non ci si cada sopra con tutto l'ambaradan di bici e zaino (come il sottoscritto) in una zona non battuta magari adiacente al sentiero.

Tuttavia io sono stato morso al polpaccio poco sopra la caviglia (mi avrebbe morso anche con le protezioni!) e, premettendo che sono un professionista sanitario (quindi tenendo in osservazione la ferita, pronto a chiamare i soccorsi in caso di bisogno), sono riuscito a completare il giro in mtb senza problemi;
Il veleno fortunatamente non ha dato segni locali al di fuori della zona morsa, dove invece 5/6 ore dopo l'incidente si è creata una tumefazione violastra leggermente dolorante con al centro i segni dei 2 denti, e tutt'intorno e gli altri "dentini" del serprente di colore rossastro.

I segni che ho descritto sopra mi sono rimasti per 2 settimane ben visibili e riconoscibili (tanto che c'ho fatto pure il figo in spiaggia con una tipa che aveva visto la botta!^^).. mentre gli unici effetti sistemici del veleno sono stati una leggera febbre nella prima mezza giornata del giorno dopo, e un pò di caghetta!


Questa la foto del morso 1 settimana dopo


Chissà, forse sono stato fortunato io nella sfortuna di esserci caduto sopra... ad ogni modo 2 settimane fa ho incrociato un'altro serpente (non velenoso..) a piedi, e l'esperienza di sopra mi ha reso possibile vedere la biscia mimetizzata davanti a me, e fermarmi e indietreggiare affinchè il rettile s'allontanasse da solo.
Ergo: Occhi aperti e sangue freddo.. proprio come loro!! LOOOL!!:il-saggi:

E speriamo che non capiti più a nessuno..
prima di tutto mi complimento per la tua sfig@......
cadere dalla bici e trovare di sotto una vipera non è da poco,ma come sappiamo la jella non ha limiti.:spetteguless:
La mia esperienza in bici mi insegna che è veramente difficile essere morsi da una vipera che sta a terra, ipotizzo che piu' facilmente possa succedere quando si procede paralleli e vicini a muri di pietra a secco, ma secondo me il vero punto critico è la messa del piede a terra.

Talvolta lo si fa accaldati, stanchissimi e non perfettamente lucidi.
Ebbene, le vipere hanno un carattere diverso dai colubri che scappano via "imprecando" :hahaha: quando vedono un umano..... molto spesso se ne stanno miti sotto ad un sasso o un isignificante piantina con quattro foglie ad a aspettare che l'intruso si allontani, complice anche il loro colore mimetico;
posarvi il piede vicino in condizioni di fatica estreme puo' essere critico e in caso di morso molto pericoloso, visto anche la situazione cardio-circolatoria.
Hai giustamente fatto notare che dopo il morso subito hai proseguito il giro con cautela e osservando la ferita, visto che sei un professionista sanitario.
Onde evitare messaggi equivoci pero' ci sarebbe da ribadire che in caso di morsicatura sia meglio stare calmi e possibilmente cercare aiuto da chi ti sta eventualmente vicino.
Credo che qualsiasi medico suggerirebbe di non proseguire il giro come tu hai fatto, a meno che tu non sia da solo in qualche landa deserta e senza segnale telefonico, e questo va sottolineato...
Ad ogni modo hai avuto un esperienza che difficilmente si ripeterà per la seconda volta..;-)
 

Gepp1

Biker assatanatus
27/5/08
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rovereto
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prima di tutto mi complimento per la tua sfig@......
cadere dalla bici e trovare di sotto una vipera non è da poco,ma come sappiamo la jella non ha limiti.:spetteguless:
La mia esperienza in bici mi insegna che è veramente difficile essere morsi da una vipera che sta a terra, ipotizzo che piu' facilmente possa succedere quando si procede paralleli e vicini a muri di pietra a secco, ma secondo me il vero punto critico è la messa del piede a terra.

Talvolta lo si fa accaldati, stanchissimi e non perfettamente lucidi.
Ebbene, le vipere hanno un carattere diverso dai colubri che scappano via "imprecando" :hahaha: quando vedono un umano..... molto spesso se ne stanno miti sotto ad un sasso o un isignificante piantina con quattro foglie ad a aspettare che l'intruso si allontani, complice anche il loro colore mimetico;
posarvi il piede vicino in condizioni di fatica estreme puo' essere critico e in caso di morso molto pericoloso, visto anche la situazione cardio-circolatoria.
Hai giustamente fatto notare che dopo il morso subito hai proseguito il giro con cautela e osservando la ferita, visto che sei un professionista sanitario.
Onde evitare messaggi equivoci pero' ci sarebbe da ribadire che in caso di morsicatura sia meglio stare calmi e possibilmente cercare aiuto da chi ti sta eventualmente vicino.
Credo che qualsiasi medico suggerirebbe di non proseguire il giro come tu hai fatto, a meno che tu non sia da solo in qualche landa deserta e senza segnale telefonico, e questo va sottolineato...
Ad ogni modo hai avuto un esperienza che difficilmente si ripeterà per la seconda volta..;-)
Parole sante in montagna in caso di difficoltà è meglio stare fermi (a meno che non si è esperti alpinisti/del posto)che muoversi a casaccio
 

Gepp1

Biker assatanatus
27/5/08
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rovereto
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Ieri avvistata vipera sopra alla Capanna Mara, alla bocchetta di Lemna.

Era bella bella in mezzo al sentiero.

Erano appena passati dei pedoni e non l'avevano nemmeno vista.

Mi sono fermato poco più avanti ad avvertire i gitanti che stavano arrivando.

Poi piano piano è scesa giù nel prato.

Ma non è finita, nello scendere dalla mulattiera della bocchetta di Palanzo, mi ha attraversato la strada un cosone nero e lucido che quasi lo metto sotto.
Secondo me sono aumentati i serpenti.

Due in un giorno mai visti.

A mangiare non mi fido più a sedermi sui sassi.

quelli che da noi si chiamano Carbonazzi che poi non dovrebbero essere serpenti ma della famiglia delle lucertole....se non erro
 

charlye31

Biker superis
8/6/10
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Torino
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Mentre giravo oggi da solo, mi sono venute in mente le volte che ho incrociato una vipera (diciamo 1-2 volte all'anno) e che era il caso di ripassare alcune nozioni fondamentali. Visto che ho fatto la ricerca, è bene metterla a disposizione di tutti!

Prendeteli come spunti di riflessione, non sono un medico e non ho quindi le competenze per poter dire se i trattamenti indicati siano corretti.


* * * * *

800px-Bitis_arietans.jpg


La vipera è una genere di serpenti velenosi, appartenenti alla famiglia dei Viperidae.
I loro occhi hanno pupille verticali, simili a quelle dei gatti. Questo carattere, per le specie italiane, contribuisce a distinguerle dagli altri serpenti presenti negli stessi habitat, come le innocue bisce, che hanno pupilla rotonda. Altri caratteri che tipicamente permettono di distinguere una vipera da un colubride non velenoso italiano sono la testa triangolare e la coda che si restringe in modo brusco, mentre gli altri ofidi presentano testa ovale e coda che si restringe gradualmente.


La lunghezza è di norma intorno ai 60/80 cm.
Le vipere si nutrono di piccoli animali vivi che immobilizzano e uccidono con il potente veleno di cui sono dotate. Il veleno viene iniettato tramite due acuminati denti scanalati; infatti, quando la vipera morde, si ha la fuoriuscita del veleno che, percorrendo le scanalature dei denti, penetra nei tessuti della vittima.


Il veleno della vipera è pericoloso anche per l’uomo ed in casi molto rari anche mortale. Molto dipende dalla quantità che viene iniettata (ad es. se la vipera ha morso poco prima un topo, la sua ghiandola velenifera sarà quasi vuota, oppure se è molto piccola, la quantità di veleno contenuta nella ghiandola sarà ridotta), dalla zona del morso (molto pericolosi i morsi nella zona del collo e della testa), dalle condizioni fisiche dell’interessato e SOPRATTUTTO DALLA TEMPESTIVITÀ DELL’INTERVENTO SANITARIO.


Zone di diffusione

Zonevipere.jpg


In Sardegna non sono presenti vipere.


Ambiente
Le vipere, come tutti i rettili, amano il calore diretto dei raggi solari e le superfici che lo trattengono e lo rilasciano gradualmente, nonché i luoghi dove è facile nascondersi. Posti quindi particolarmente adatti alla presenza delle vipere sono:

- le pietraie esposte a solatio
- i muri a secco
- le fascine di legna
- i tronchi d’albero tagliati e accatastati
- le vecchie case abbandonate
- i pagliai
- le rive dei corsi d’acqua e degli stagni
Frequentano normalmente gli ambienti boscosi non folti, le praterie, i campi, gli orti abbandonati e tutti gli ambienti tranquilli e ricchi di cibo, dal livello del mare fino a oltre i 1.500 metri, quasi sempre sulla terra e solo occasionalmente su alberi o cespugli molto folti.

Abitudini
Le vipere sono animali pigri e si spostano solo per mangiare
La loro attività si svolge nei mesi di aprile-maggio fino a ottobre-novembre, con una punta nei mesi più caldi. Sono animali rustici e sostano preferibilmente in luoghi tranquilli e caldi; rifuggono la presenza dell’uomo
Le vipere mordono l’uomo solo per difesa (quando si sentono minacciate dalla vicinanza dell’uomo). Quando possibile preferiscono scappare.

Precauzioni
Evitare il morso di vipera è abbastanza semplice se si seguono delle regole fondamentali, che elencheremo sinteticamente:

  1. Preferire i sentieri e i luoghi frequentati in quanto la vipera,timidissima, li evita spaventata dalla presenza dell'uomo.
  2. Indossare calzature adatte, possibilmente alte, calzoni di stoffa robusta non aderenti e calzettoni spessi che attutiscono il morso,ricordando che il veleno può essere iniettato soltanto alla profondità massima di 3-4 mm. (vedi oltre).
  3. Farsi sentire dalle vipere che sono quasi sorde ma percepiscono le vibrazioni del terreno. Battere quindi il suolo con un bastone man mano che si procede o camminare pesantemente battendo i piedi.
  4. Fare attenzione ai posti freschi quando fa caldo e ai posti tiepidi quando fa fresco (ad es. una vegetazione fitta con il solleone; dei massi o una pietraia quando il cielo è coperto). È sbagliato pensare alle vipere acciambellate su un sasso sotto il sole rovente: data la loro struttura si ustionerebbero immediatamente.
  5. Attenzione a dove ci si siede o ci si distende: si corre il rischio di venir morsi in punti delicati. Un morso al collo può provocare la morte per soffocamento a causa del gonfiore che si viene a formare.
  6. Nel periodo estivo fare attenzione nei boschi anche ai rami degli alberi;
  7. Se si posano indumenti per terra, scuoterli con energia prima di indossarli.
  8. Distruggere gli avanzi dei cibi consumati ed in particolare le confezioni di latte usate: le vipere sono ghiotte di questo alimento.
  9. Non lasciare spalancate le porte delle automobili quando ci si ferma a lungo in aperta campagna o in montagna.
  10. Attenzione alle rocce, ai muri di pietra, ai casolari abbandonati e ai cespugli molto ramificati (ginepri, rododendri, rovi, ecc.). Non mettere mai le mani sotto la roccia, in una fessura o nell'erba alta.
  11. Evitare di schiacciare le vipere con i piedi o di colpire con pietre e bastoni: se non si colpiscono mortalmente si rivoltano cercando di mordere.
  12. Se ci si trova di fronte ad una vipera è meglio restare immobili o indietreggiare lentamente: la vipera cercherà di fuggire.

Dotazione di primo soccorso
- 1 benda alta cm. 7 e lunga mt. 6 (per il bendaggio delle braccia), 1 benda alta cm. 10 e lunga mt.10 (per il bendaggio delle gambe), 1 cerotto elastico adesivo alto cm. 10 e lungo cm. 50 (tipo Tensoplast), 1 stecca rigida
- un tampone disinfettante
- un piccolo bisturi in confezione sterile (da usare con molta cautela)
- una siringa aspira veleno

Il tutto conservato in una piccola scatola ben chiusa.


Sintomi
Il veleno assorbito può causare:
a) sintomi locali: dolore vivissimo nella sede del morso, arrossamento, cianosi, gonfiore dopo circa 10 minuti, crampi più o meno acuti;
b) sintomi generali: dopo circa 30 minuti-1 ora: cefalea, malessere, senso di vertigine, tachicardia, riduzione della pressione arteriosa fino allo stato di shock, vomito, diarrea (a volte sanguinolenta); nei casi gravi compaiono depressione respiratoria e shock mortale.


PRIMO SOCCORSO

Con gradualità,
in rapporto alle esigenze, si possono mettere in atto le seguenti metodiche:

  1. Calma: non lasciarsi prendere dall'ansia e non drammatizzare.
  2. Sdraiare e tranquilizzare l'infortunato: in una persona agitata il veleno entra in circolo più rapidamente. Prima che il gonfiore lo impedisca sfilare anelli, bracciali, ecc.
  3. Laccio: rallentare l'assorbimento del veleno applicando una fascia di stoffa (fazzoletto, foulard) di 5-6 cm. di larghezza tra la parte morsicata e la radice dell'arto, su una zona che disti 1015 cm. a monte del morso in modo da rallentare la circolazione senza sopprimerla.
    Si deve solo rallentare la circolazione venosa e linfatica
    (laccio emolinfostatico), non si deve bloccare quella arteriosa. Quindi non fare legature troppo strette e pericolose. Il laccio dovrà essere allentato molto lentamente ogni 30 minuti circa. Dopo un minuto il laccio vari messo qualche cm. più a monte. È importante annotare l'ora di posa del laccio in maniera visibile, ad es. sulla fronte dell'infortunato, per aiutare i sanitari che lo prenderanno in cura.
  4. Suzione del veleno: se la suzione è tempestiva, è possibile aspirare una notevole quantità di veleno. Se del veleno viene ingoiato dal soccorritore, non è grave perchè i succhi gastrici lo distruggeranno.Molto pericolosa può diventare questa manovra se il soccorritore ha denti cariati, piaghe nella mucosa della bocca o labbra screpolate, in quanto il veleno passerà nel suo sangue e ne verrà intossicato a sua volta.
    La famosa incisione a croce sui fori del morto presenta solo rischi e non è di utilità alcuna: contribuisce ad aumentare la superficie di diffusione del veleno, moltiplica i rischi di necrosi ed espone al pericolo di infezioni.
    L'intervento migliore è l'aspirazione del veleno con apposite coppette aspiratrici facilmente reperibili in commercio.
  5. Disinfettare; è opportuno lavare la ferita con acqua ossigenata, con pergamato di potassio e con acqua semplice perchè il veleno di vipera èidrosolubile. Sono da evitare disinfezioni con alcool o sostanze alcoliche, perchè il veleno della vipera a contatto con alcool forma composti tossici.
    Avendone la possibilità sarà utile applicare sulla ferita ghiaccio o neve:il freddo rallenta la messa in circolo del veleno.
  6. Evitare la somministrazione di bevande alcooliche che sono dannosissime. Molto indicate, invece, bevande eccitanti come tè o caffè molto forti.
  7. Trasportare la persona colpita facendola muovere il meno possibile. Se si è lontani dai centri abitati costruire una barella di fortuna per il trasporto, perchè sotto sforzo fisico il sangue e quindi il veleno circolano con maggiore velocità.


CONSIGLI PRATICI DI COMPORTAMENTO

Morso agli arti inferiori (gambe):
Applicare una benda larga almeno 10 cm. e lunga circa 10 metri, tirando ed esercitando una discreta pressione. Tale bendaggio va esteso il più alto possibile e comunque anche al di sotto del punto morsicato. Per effettuare, infine, una buona immobilizzazione dell'arto, va applicata e congruamente fissata, una stecca rigida. Se queste due operazioni sono state correttamente eseguite, la compressione così esercitata non risulterà fastidiosa per l'infortunato e soprattutto potrà essere mantenuta in sede per diverse ore. In ogni caso NON DOVRA' ESSERE RIMOSSA fino a che il paziente non sia giunto al più vicino posto di pronto soccorso ospedaliero.

Morso arti superiori (braccia) :
Premessa banale, ma importante: togliere eventuali orologi ed anelli. Effettuare un bendaggio compressivo ( benda alta 7 cm e lunga 6 metri), partendo dalla punta della dita della mano, arrivando fino al gomito (purché non impedisca la circolazione arteriosa: il polso deve essere percettibile); se si desidera comunque un margine di sicurezza superiore o se il morso è in prossimità o addirittura al di sopra del gomito, allora è necessario e consigliabile fasciare l'intero braccio fino alla spalla. Si procederà, quindi, come per l'arto inferiore, alla completa immobilizzazione con una stecca, bloccando il braccio al tronco.

Morso al tronco, al collo, alla testa :
Anche in questo caso (peraltro fortunatamente molto meno frequente) si cerca di ottenere un ritardo della diffusione del veleno. E' consigliabile applicare un tampone rigido sopra la zona morsicata, tenendolo compresso con un cerotto elastico adesivo.
Le operazioni sopra descritte sono sufficienti a limitare la diffusione del veleno. Comunque, è possibile, se sono presenti persone esperte, anche:
utilizzare la siringa per far fuoriuscire il veleno dai due buchi causati dai denti veleniferi (con molta cautela per non rischiare di ledere arterie, tendini ecc., incidere con due tagli a X , con centro il buco del morso, la parte colpita per facilitare la fuoriuscita del veleno)

NEL FRATTEMPO LA PERSONA COLPITA VA IMMOBILIZZATA, TRANQUILLIZZATA E TRASPORTATA, POSSIBILMENTE SENZA FARLA CAMMINARE E NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE AL PIÙ VICINO POSTO DI PRONTO SOCCORSO.


L’IMPORTANTE E’ NON PERDERE TEMPO (ad esempio per costruire una barella di fortuna o attardandosi nella applicazione del bendaggio)
E’ utile raccogliere i dati per un’adeguata anamnesi: identificazione del serpente, o quantomeno lunghezza, grandezza, colorazione, disegno e comportamento;

  1. Veloce possibilità (15-30 minuti) di raggiungere 1'ospedale: non conviene fare niente oltre ad applicare la fasciatura linfostatica dopo aver sfilato anelli, bracciali, ecc. Portare la persona in ospedale distesa,infondendo tranquillità e somministrando bevande calde.
  2. Lontano dall'ospedale, ma in compagnia di altre persone: a stendere la persona e tranquilizzarla, rallentare l'assorbimento del veleno con la fasciatura (o con il laccio), ed immobilizzare l'arto se si prevede che i tempi di arrivo all'ospedale saranno molto lunghi.
  3. Lontani dalla struttura ospedaliera, da soli e lontani da possibili soccorritori: è consigliabile eseguire tutte le misure di primo soccorso descritte (spremitura e aspirazione, lavaggio, fasciatura compessiva).
Se la persona è certa di non essere allergica al siero (vedi oltre) può iniettarselo per via intramuscolare. Può scegliere se rimanere immobile ed aspettare soccorsi possibili o tentare di raggiungere probabili soccorritori. Questa evenienza conferma quanto sia imprudente affrontare da soli gite a rischio.


IL SIERO ANTIOFIDICO

L'intervento con siero specifico antivipera sta diventando sempre più una pratica di esclusiva competenza ospedaliera. Il siero disponibile in Italia è adatto a neutralizzare il veleno delle quattro specie di vipere nazionali.
È prodotto sottoponendo dei cavalli a dosi crescenti di veleno di vipera, cui gli animali reagiscono con la produzione di anticorpi specifici, i quali hanno la proprietà di legarsi alle tossine del veleno neutralizzandone l'attività.
Viene venduto in confezioni contenenti mediamente una fiala da 10 cc di siero, una siringa con ago sterile, un laccio emostatico, un tampone disinfettante.

Svantaggi del siero
Deve essere conservato in frigorifero o a una temperatura di + 2, + 6 gradi centigradi e può essere asportato per periodi molto brevi (poche ore).
Se conservato in auto, in tenda o in roulotte senza frigorifero si deteriora e se iniettato può creare gravissimi disturbi.
Può provocare manifestazioni allergiche che possono portare alla morte dell'infortunato (sembra che diversi decessi attribuiti al veleno delle vipere fossero dovuti a shock anafilattico).
Se iniettato troppo velocemente o per via endovenosa anzichè intramuscolare o sottocutanea può provocare collasso e quindi la morte.
È evidente che la scelta e l'attuazione della terapia con siero antiafidico devono essere atti di specifica competenza medica, salvo casi di assoluta necessità e cioè se sono già comparsi sintomi generali di avvelenamento o se l'ospedalizzazione avviene dopo oltre 2-3 ore dal morso.

Modalità d'uso
1) Porre il laccio a monte della ferita.
2) Disinfettare la ferita con il tampone.
3) Effettuare un provino per evidenziare l'eventuale allergia del soggetto verso il siero: iniettare 0,1 cc di siero sotto la pelle in zona facilmente visibile, ad esempio nel braccio. Attendere15 -20 minuti e verificare la presenza di segni allarmanti: rossore, gonfiore, dolore.
4) In assenza dei sopradetti segni iniettare metà della fiala in 4 o 5 punti intorno alla ferita e la restante metà alla radice dell'arto:nel gluteo se è stata colpita la gamba, nella spalla se è stato colpito il braccio.L'impiego e la posologia del siero antiofidico sono uguali qualunque sia il soggetto morsicato, adulto o bambino, cane o qualsiasi altro animale.



Fonti:
(testo principalmente estratto da:)
[url]http://faenza.uoei.it/pagweb/levipere.htm[/URL]
[url]http://it.wikipedia.org/wiki/File:Bitis_arietans.jpg[/URL]
[url]http://www.clicmedicina.it/pagine%20n%2017/vipere.htm[/URL]

mammamamma spero di non avere mai bisogno di questi consigli:paur:
 

marino.roma

Biker tremendus
Premesso che non sono un dottore e che , fortunamente, non sono mai stato morso da una vipera riporto quanto trovato in materia sul web.


"Nelle nostre regioni, i serpenti velenosi sono soltanto i Viperidi. Il morso è un evento relativamente raro. Il rischio può essere evitato ricordandosi di non camminare silenziosamente. Non infilate le mani tra i sassi, specialmente quelli al sole, e non sedetevi senza prima dare qualche colpo di bastone. Non usate scarpe basse. Sorvegliate il comportamento dei bambini che sono con voi.
In caso di morso di serpente, rassicurate e fate sdraiare la vittima: ciò rallenta la circolazione del sangue e il diffondersi del veleno.
A questo punto mantenete la calma e pensate: è velenoso questo morso? Se lo è, compariranno rapidamente i sintomi dell’avvelenamento: vivo dolore con infiammazione della parte colpita, emorragia a chiazze, sete intensa con secchezza della bocca, seguiti poi da ittero, crampi, agitazione, delirio.
Se viene effettuato un bendaggio compressivo di tutto l’arto leso, con sua completa immobilizzazione, possono passare anche 6 ore prima che si manifestino i primi disturbi. In caso contrario di solito passa circa un’ora. Sappiate che in almeno il 30% dei casi la vipera morde senza iniettare il veleno.
Generalmente il morso interessa un arto. Occorre un rotolo di benda piuttosto spessa e larga (5-10 cm.), meglio se elastica. Si parte a fasciare l’arto iniziando dall’estremità e continuando fino alla radice dell’arto.
Non è necessario stringere molto la benda in quanto l’effetto che si vuole ottenere è quello di fermare la circolazione linfatica. Si può stringere come se si dovesse immobilizzare una caviglia dopo una distorsione. A questo punto è altrettanto importante steccare l’arto per immobilizzarlo. Se vi è possibile tenete sopra la parte ferita un pò ghiaccio triturato avvolto in un panno.
Evitate l’uso del laccio emostatico o l’incisione e la suzione della ferita, che hanno sempre dimostrato scarsissima efficacia e sono invece fonte di danni a volte seri.
Non usate mai il siero antivipera o antiofidico polivalente. E’ più alta la mortalità per shock anafilattico da uso di siero antivipera (più del 3%) che non la mortalità da morso di vipera (1-2% in Italia). Il siero antivipera si usa solo in ospedale e solo in casi selezionati.
Chiedete il soccorso il più presto possibile. Se avete ucciso il serpente, portatelo con voi, affinché possa essere identificato.
 
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