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Le vie verdi del Ticino

drlove

Biker infernalis
20/12/02
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Serravalle Sesia
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Le vie verdi del Ticino
Da Gallarate sino alle rive del fiume, anche in mountain bike
Nuovo percorso di venti chilometri tra i boschi del Parco

SESTO CALENDE (Varese) - E' l'ultimo percorso disegnato all'interno di un intricato dedalo di sentieri, piste sterrate, ruscelli, paludi, boschetti, e il primo passo che apre la strada alle "Vie verdi del Ticino", la nuova sfida lanciata dal consorzio di gestione del parco lombardo a favore dello "sviluppo sostenibile". I fanatici del trekking e delle escursioni in mountain bike hanno a disposizione un nuovo percorso di venti chilometri lungo il torrente Strona, un tracciato in mezzo alla natura che si snoda da Gallarate e attraversa i boschi di Besnate, Arsago Seprio, Vergiate e Somma Lombardo, nel cuore del Basso Varesotto, fino a giungere alle rive del "fiume azzurro". Proprio nel punto da cui partono altri percorsi all'interno del Parco. Questo sentiero strappato al degrado (prima era una discarica a cielo aperto), inaugurato l'autunno scorso durante la tre giorni che il Parco del Ticino ha dedicato al riconoscimento di riserva della biosfera da parte dell'Unesco, è solo l'inizio di una lunga serie di piste ciclabili, per rendere l'area protetta usufruibile attraverso un turismo sostenibile, con un armonico sviluppo tra uomo e natura. Quello che corre lungo lo Strona è infatti il primo di una serie di itinerari di una vera e propria rete sentieristica denominata "Vie verdi del Ticino" che si estenderà per circa 120 km nel territorio del Parco Ticino e che permetterà la connessione di numerosi habitat naturali rappresentando il più importante corridoio ecologico dell'intera zona nord-ovest della Lombardia. Lungo tutto il percorso si incontrano numerosi elementi di interesse ambientale, storico e culturale: si sfiorano oasi e riserve naturali protette e interessanti testimonianze di architettura romanica come l' Oratorio campestre dei santi Cosma e Damiano risalente al 12esimo secolo. Il nuovo tracciato si aggiunge così al nuovo "sentiero delle meraviglie nascoste" che si estende sempre nel territorio di Sesto Calende, dove il passaggio dei ghiacciai quaternari e il corso del Ticino hanno modellato colline moreniche di straordinaria bellezza, ricche di massi erratici, sorgenti, boschi in cui trova rifugio una grande varietà di uccelli migratori. Questo sentiero, percorribile in giornata, conduce lungo le antiche carrarecce che da secoli attraversano i boschi di querce e castagni, un tempo fonte di sostentamento per le comunità agricole. Il percorso, attraverso sorgenti e zone umide ricche di vita animale, conduce fino al "Sass de Preja Buja", gigantesco masso erratico dalla curiosa forma che reca incise le tracce primitive di un uso cultuale da parte della Civiltà di Golasecca.
(Corriere della Sera)
 

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