Non siamo sempre in regime di forza resistente. Prendendo a riferimento il proprio massimale di forza (N) applicata al pedale abbiamo che dal 100% al 70% siamo in regime di forza massimale, dal 70% al 50% siamo in forza resistente, dal 50% al 35% in resistenza di forza e dal 35% al 1% in un ambito che con la forza non ha nulla a che fare. Poi a seconda della velocità di rotazione delle pedivelle (o velocità angolare del pedale) abbiamo altre categorie di forza, da 0 a 40 rpm (da 0 a circa 0.7 m/s) si trova la forza massima.
Questo quanto insegnano alla FCI e penso di poter dire sia universalmente riconosciuto.
Le SFR a 40rpm ad intensità di fondo medio si collocano nella fascia del 35%-50% del massimale di forza, quindi non allenante la forza resistente.
Come già accennato e confermato dal Frulloni lo scopo di tale allenamento è indurre all'ipossia i muscoli, quello che mi sfugge è quale adattamento fisiologico dovrebbe derivare da questa condizione. Se possibile mi piacerebbe visionare gli studi che ne dimostrino l'efficacia dato che a me hanno sempre detto che mai era stato dimostrato ciò. Non è una provocazione, anzi, e spero che Frulloni soddisfi questa mia curiosità così mi tolgo un dubbio ed ho una base su cui rivalutare questo metodo di allenamento!
Altra considerazione:
Sono un gesto atletico aspecifico e penso che su questo siamo tutti d'accordo. Spesso un amatore ha poche (se non pochissime) ore di tempo disponibili per allenarsi. Dato che abbiamo assunto che frequenti anche una palestra o che nel suo domicilio si cimenti in esercizi di potenziamento anch'essi aspecifici perché insistere ulteriormente con altri esercizi aspecifici anche sulla bici?? soprattutto quando è possibile con una leggera variante del metodo di esecuzione perseguire un obiettivo che più si avvicina al gesto specifico ed è comunque propedeutico alle future intensità che si dovranno affrontare nel prosieguo della preparazione? l'ottimizzazione del tempo nella preparazione di un amatore con limitate disponibilità orarie è fondamentale ed è proprio qui forse che il preparatore assume il suo ruolo di spicco. Allenare atleti iper-dotati con 20/25 ore la settimana di allenamento lo so fare anch'io (forse anche no! )
Non ho trovato il curriculum vitae del Frulloni, avevo dato per scontato la sua formazione in scienze motorie. Non è certo mia intenzione sminuire la sua figura professionale anzi, dagli articoli letti (non tutti ammetto) ho intravisto grande passione, preparazione, correttezza nei termini e semplicità nell'esporre argomenti complicati e rappresenta senza ombra di dubbio un patrimonio per questo forum. Purtroppo per mia deformazione professionale tendo a considerare i "pezzi di carta" molto importanti dato che statisticamente per esperienza ho osservato che spesso corrispondono alle competenze tecniche di un individuo.