Domenica 15 aprile, ultimo giorno della manifestazione
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MONTEREY INTERNATIONAL POP MUSIC FESTIVAL
Vibrano ancora nell’aria le note della Stratocaster di Jimi Hendrix, dissacrante chitarrista mancino di Seattle; tornano alla mente i sui virtuosismi e l’incandescente finale in cui bruciò la chitarra sul palco, un momento magico e unico in cui venne consacrato come nuova grande star della musica pop-rock di tutti i tempi.
Son passati 40 anni esatti da quei giorni in cui gli americani celebrarono il loro rito dedicato a "music, peace, flowers, and love”. Ora a Monterey si sta consumando un altro grande evento dove i protagonisti non son più i musicisti ma i virtuosi delle due
ruote, e dove “peace and love” restano due parole ancora con uno spessore, purchè … si pedali su una bicicletta.
C’è un filo che collega i due eventi, un ingenua voglia di esserci di mostrare come si vuole vivere, un desiderio che ha inciso profondamente nella cultura popolare e giovanile di questi quattro decenni, giungendo sino ai nostro giorni, sino alle Sea Otter Classic
Altrettanto virtuosi delle star di allora, sono gli irrequieti riders d’oggi che si esibiscono, non più con chitarre suonate con i denti e dietro la schiena, non più con lancinanti larsen giocati con i feed-back delle casse, ma con veloci volteggi, giochi di corpi ed acciaio nel cielo blu californiano. La musica resta in sottofondo ad accompagnare evoluzioni, atterraggi e cadute rovinose.
Ora come allora non si sta scrivendo LA STORIA con la S maiuscola, ma una piccola pagina di storia che lascerà il suo segno, la sua onda lunga sia nel mondo delle due ruote che nella vita di chi potrà dire: “io c’ero”
Finalmente abbiamo visto un po' di spettacolo o almeno quello che a noi più interessava: la Downhill e il Dirt Jump Contest.
Sia nel primo che nel secondo caso gli uomini volanti hanno dato il meglio, proponendo al pubblico, in delirio, i loro migliori numeri, volteggi e trick.
Nella downhill uomini ha vinto Nathan Rennie (Santa Cruz Syndicate) 2:13.0, secondo Jared Graves (Yeti/Fox) 2:15.5 e terzo Steve Peat (Santa Cruz Syndicate) 2:15.7.
Nella downhill femminile prima Rachel Atherton (Animal/Commencal) 2:33.5, seconda Fionn Griffiths (Griffiths) 2:34.9 e terza Melissa Buhl (KHS) 2:36.2......finalmente qui nessuna ragazza Santa Cruz.
E veniamo al Dirt Jump dove gli uomini volanti hanno tirato fuori le loro migliori evoluzioni.
Ha vinto Lance McDurmat (
Scott/Adidas) che con una valanga di front e back flips ha convinto la giuria portandosi a casa la medaglia del primo posto e intascandosi il premo di 1200 dollari.
Dobbiamo portare alla cronaca anche un numero incredibile di cadute con escoriazioni varie e purtroppo la rovinosa caduta di Andreu Lacondeguy (Red Bull, Kona) che ha riportato la rottura della clavicola. Come diceva mio nonno la cosa fa parte del gioco e Andreu in questi giorni ha giocato molto e ci ha fatto divertire di più per cui Andreu in bocca al lupo perchè noi abbiamo sete di divertimento.
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