21/07/2004
Un corso di MTB, un breve tratto tecnico in discesa e un Kosso.
Sbaaaaaam, capottato.
Paralizzato a terra da un dolore dalla provenienza incerta, i primi interrogativi girano nel mio cervello "che e successo ?", "che ci faccio qua ?"
Tutti i sensi sembrano funzionare, ma c'è qualcosa che non va. Sono accartocciato perterra, vedo fili di erba secchi e sassolini, gli altri mi parlano ma non riesco a seguirli.
Il dolore si localizza li sopra, li dietro, non riesco a muovere il braccio, ma per forza ci sono sopra, non non ci riesco, ecco cha fa male, di più.
Mamma c'ho un osso che spinge all'infuori dove credevo ci fosse la scapola, caspita che dolore.
L'ambulanza, i dottori, i raggi, il tutore, l'operazione, 2 mesi, le notti insonni, le cicatrici, la fisioterapia.
Oggi mi rimangono i segni dei due fori per i ferri più la cicatrice dell'intervento, il braccio meno forte e spesso un fastidioso prurito sulla cicatrice.
Le nuove sensazioni in discesa sono diverse, non più frenate al limite, non più 40-50km/h sui lasagnoni sterrati.
Ora si va cauti, lo sa bene il Magura Julie dietro che spesso urla come un tricheco in calore, talvolta scendo dalla bici.
Codardia, fifa ?
Può darsi, non voglio rischiare, lo so che per sfiga ci si può far male a fermi, ma non posso abbandonare la bici. Sono più cauto, più prudente, la casa, i bambini, la famiglia.
Le discese non sono più come una volta.
Un corso di MTB, un breve tratto tecnico in discesa e un Kosso.
Sbaaaaaam, capottato.
Paralizzato a terra da un dolore dalla provenienza incerta, i primi interrogativi girano nel mio cervello "che e successo ?", "che ci faccio qua ?"
Tutti i sensi sembrano funzionare, ma c'è qualcosa che non va. Sono accartocciato perterra, vedo fili di erba secchi e sassolini, gli altri mi parlano ma non riesco a seguirli.
Il dolore si localizza li sopra, li dietro, non riesco a muovere il braccio, ma per forza ci sono sopra, non non ci riesco, ecco cha fa male, di più.
Mamma c'ho un osso che spinge all'infuori dove credevo ci fosse la scapola, caspita che dolore.
L'ambulanza, i dottori, i raggi, il tutore, l'operazione, 2 mesi, le notti insonni, le cicatrici, la fisioterapia.
Oggi mi rimangono i segni dei due fori per i ferri più la cicatrice dell'intervento, il braccio meno forte e spesso un fastidioso prurito sulla cicatrice.
Le nuove sensazioni in discesa sono diverse, non più frenate al limite, non più 40-50km/h sui lasagnoni sterrati.
Ora si va cauti, lo sa bene il Magura Julie dietro che spesso urla come un tricheco in calore, talvolta scendo dalla bici.
Codardia, fifa ?
Può darsi, non voglio rischiare, lo so che per sfiga ci si può far male a fermi, ma non posso abbandonare la bici. Sono più cauto, più prudente, la casa, i bambini, la famiglia.
Le discese non sono più come una volta.