Punto di partenza: Ghirlanda, nei pressi di Massa Marittima, raggiungibile via SS1 Aurelia uscita Follonica Est e SS439; oppure da Siena via Rosia - San Galgano - Prata.
Dislivello: 1350 metri
Km: 51
Difficoltà: media dal punto di vista fisico, facile dalpunto di vista tecnico
Cartografia: "Colline Metallifere - carta turisticana escursionistica", 1:50.000, S.EL.CA. - Vedi anche il sito della Comunità Montana delle Colline Metallifere
Periodo consigliato: tutto l'anno escluso luglio ed agosto
Roadbook:
Si imbocca la strada provinciale verso Siena e subito si gira a destra sul sentiero 32, che sale lungo i margini del Piano della Ghirlanda lungo un tratto della ferrovia mineraria di Niccioleta. In cima alla salita il sentiero piega a destra: si prosegue invece a diritto ritrovando la massicciata ferroviaria e costeggiando i resti dei piloni di un'altra opera, la teleferica posta in opera dalla Montecatini per trasportare i materiali minerari a Ghirlanda prima e fino al Puntone di Scarlino poi.
Si costeggia un campo e si piega a sinistra lungo un'oliveta fino a ritrovare l' asfalto: si va destra fino all'incrocio di Pian dei Mucini, dove si prende a sx la SS439 verso Monterotondo e Larderello. In breve si arriva al bivio per Niccioleta, lo si prende e si sale al piccolo borgo, noto purtroppo per la strage di minatori avvenuta durante il passaggio del fronte nel 1944. All' uscita del paese si prende a destra in discesa verso le miniere e si inizia a salire ripidamente fino al cancello dello stabilimento minerario, dove si tiene la sinistra in ripida salita. Si continua a salire su pendenza decisa, poi la strada spiana e si raggiunge una pineta dove si gira a sinistra continuando a salire fino ad una casa in posizione panoramica: da qui si puo osservare il paesaggio maremmano dal Monte Leoni a Poggio Ballone, il Monte d'Alma, Punta Ala, Follonica, Piombino, Populonia e se la giornata è limpida, il Calamita ed il Capanne all'Elba.
Si prosegue superando una sbarra che conduce ad una casa e scendendo fino ad una deviazione sulla sinistra con un evidente tombino in cemento, che taglia un boschetto e conduce alla strada asfaltata, che va seguita a destra per pochi metri per imboccare una ampia sterrata.
Alla prima casa che si incontra si gira a sinistra scendendo per poi risalire (si ignora una deviazione a sinistra) per poi girare a sinistra sul sentiero 28 nei pressi di una baracca di cacciatori. La strada attraversa una valletta e risale dapprima ad un pozzo poi ad uno stradello di crinale, che va seguito a sinistra (sempre segnato, seppur in maniera meno continua). Al rudere di Valcanile si piega a destra su mulattiera stretta e scoscesa e si segue il segnato in discesa con rampe molto ripide e ciottolose in un'area mineraria attrezzata con cartelli e pannelli esplicativi. Al termine di una rampa cementata si gira a sinistra in uno spiazzo e si seguono i segnali bianco-rossi oltre un fossetto, per poi seguire un viottolo che conduce ad un altro pozzo e che sbuca su una mulattiera più ampia. Si gira a destra in discesa fino alle case di Niccioleta Vecchia, dove si ignora la deviazione a sinistra del sentiero 28 per Niccioleta e si scende verso la statale 439.
Arrivati all'asfalto si piega a sinistra per circa 800 metri, finchè sulla destra si trova una stradina che dapprima torna indietro parallela all'asfalto ma che ben presto inizia a salire in modo deciso fino ad intercettare il sentiero 29 che sale dal bosco. Poco prima del podere Poggio Tosoli il sentiero si infila nel bosco e inizia poi a scendere fino a sboccare su un'ampia sterrat, che va seguita a destra (segnato 2) ignorando le deviazioni a destra (1) e a sinistra (32) fino al bivio con il sentiero 34. Qui si va a destra sul 2, ma dopo circa 800 metri si trova sulla destra l'imbocco di un singletrack che scende verso il fosso Ritorto e sbocca su un'altra sterrata.
Si gira a sinistra in decisa salita fino all'area di sosta delle Scopine, dove si gira a destra sul segnato 3 in salita verso il Poggione, un'area di allevamento di vacche maremmane dalle lunghe corna, attraversato il quale inizia una scorrevole discesa di nuovo verso il Fosso Ritorto. Si lascia a sinistra un cancello e a destra l'imbocco di altra sterrata (entrambi fanno parte del sentiero 18) e si prosegue sul numero 3, che costeggia un prato per poi immettersi sulla massicciata della ferrovia mineraria di Montebamboli. In questa zona erano infatti attive dei pozzi di escavazione della lignite, che veniva poi inviata al mare con una ferrovia a gravità: i vagoni carichi scendevano fino al Piano della Calzalunga, dove venivano agganciati ad asini e muli che trainavano i convogli fino al punto di imbarco di Carbonifera, per poi trainare all'indietro i vagoni vuoti.
Si incontrano dapprima i ruderi delle installazioni della Palazzina, per poi giungere a quelli di Montebamboli propriamente detti. Per rientrare nella massicciata occorre andare a diritto (il sentiero 3 sale a sinistra) e subito piegare a destra bici alla mano, la massicciata è poi pedalabile quasi per intero meno un breve tratto franato (conviene seguire il viottolo e poi risalire a sinistra). In fondo a questo tratto di massicciata si sbocca in una sterrata segnata come numero 4, che va seguita in ripida salita a sinistra fino a trovare la strada asfaltata che proviene dalla fattoria di Montebamboli. Si gira a sinistra e si rcomincia a salire, si ignora a sinistra il sentiero 3 ed a destra il numero 41, e dopo una ripida rampa si gira a sinistra su sterro fino a trovare il sentiero 18 che sale dal fondovalle e che va seguito a destra di nuovo in ripida salita. Arrivati ai ruderi di Cipolleri la strada diviene in saliscendi, cambia numero in 34 e sale lambendo la cima del monte Arsenti. Ad un incrocio si va diritto su una mulattiera lastricata scendendo alla sterrata percorsa all'andata (numero 2) che va fatta a ritroso fino al bivio del numero 32. Qui si gira a destra scendendo velocemente e ripidamente verso il fondo valle, per poi risalire, passare sotto la statale e sboccare su uno stradello (la vecchia ferrovia Massa-Follonica) che conduce a sinistra alla vecchia stazione di Ghirlanda.
Dislivello: 1350 metri
Km: 51
Difficoltà: media dal punto di vista fisico, facile dalpunto di vista tecnico
Cartografia: "Colline Metallifere - carta turisticana escursionistica", 1:50.000, S.EL.CA. - Vedi anche il sito della Comunità Montana delle Colline Metallifere
Periodo consigliato: tutto l'anno escluso luglio ed agosto
Roadbook:
Si imbocca la strada provinciale verso Siena e subito si gira a destra sul sentiero 32, che sale lungo i margini del Piano della Ghirlanda lungo un tratto della ferrovia mineraria di Niccioleta. In cima alla salita il sentiero piega a destra: si prosegue invece a diritto ritrovando la massicciata ferroviaria e costeggiando i resti dei piloni di un'altra opera, la teleferica posta in opera dalla Montecatini per trasportare i materiali minerari a Ghirlanda prima e fino al Puntone di Scarlino poi.
Si costeggia un campo e si piega a sinistra lungo un'oliveta fino a ritrovare l' asfalto: si va destra fino all'incrocio di Pian dei Mucini, dove si prende a sx la SS439 verso Monterotondo e Larderello. In breve si arriva al bivio per Niccioleta, lo si prende e si sale al piccolo borgo, noto purtroppo per la strage di minatori avvenuta durante il passaggio del fronte nel 1944. All' uscita del paese si prende a destra in discesa verso le miniere e si inizia a salire ripidamente fino al cancello dello stabilimento minerario, dove si tiene la sinistra in ripida salita. Si continua a salire su pendenza decisa, poi la strada spiana e si raggiunge una pineta dove si gira a sinistra continuando a salire fino ad una casa in posizione panoramica: da qui si puo osservare il paesaggio maremmano dal Monte Leoni a Poggio Ballone, il Monte d'Alma, Punta Ala, Follonica, Piombino, Populonia e se la giornata è limpida, il Calamita ed il Capanne all'Elba.
Si prosegue superando una sbarra che conduce ad una casa e scendendo fino ad una deviazione sulla sinistra con un evidente tombino in cemento, che taglia un boschetto e conduce alla strada asfaltata, che va seguita a destra per pochi metri per imboccare una ampia sterrata.
Alla prima casa che si incontra si gira a sinistra scendendo per poi risalire (si ignora una deviazione a sinistra) per poi girare a sinistra sul sentiero 28 nei pressi di una baracca di cacciatori. La strada attraversa una valletta e risale dapprima ad un pozzo poi ad uno stradello di crinale, che va seguito a sinistra (sempre segnato, seppur in maniera meno continua). Al rudere di Valcanile si piega a destra su mulattiera stretta e scoscesa e si segue il segnato in discesa con rampe molto ripide e ciottolose in un'area mineraria attrezzata con cartelli e pannelli esplicativi. Al termine di una rampa cementata si gira a sinistra in uno spiazzo e si seguono i segnali bianco-rossi oltre un fossetto, per poi seguire un viottolo che conduce ad un altro pozzo e che sbuca su una mulattiera più ampia. Si gira a destra in discesa fino alle case di Niccioleta Vecchia, dove si ignora la deviazione a sinistra del sentiero 28 per Niccioleta e si scende verso la statale 439.
Arrivati all'asfalto si piega a sinistra per circa 800 metri, finchè sulla destra si trova una stradina che dapprima torna indietro parallela all'asfalto ma che ben presto inizia a salire in modo deciso fino ad intercettare il sentiero 29 che sale dal bosco. Poco prima del podere Poggio Tosoli il sentiero si infila nel bosco e inizia poi a scendere fino a sboccare su un'ampia sterrat, che va seguita a destra (segnato 2) ignorando le deviazioni a destra (1) e a sinistra (32) fino al bivio con il sentiero 34. Qui si va a destra sul 2, ma dopo circa 800 metri si trova sulla destra l'imbocco di un singletrack che scende verso il fosso Ritorto e sbocca su un'altra sterrata.
Si gira a sinistra in decisa salita fino all'area di sosta delle Scopine, dove si gira a destra sul segnato 3 in salita verso il Poggione, un'area di allevamento di vacche maremmane dalle lunghe corna, attraversato il quale inizia una scorrevole discesa di nuovo verso il Fosso Ritorto. Si lascia a sinistra un cancello e a destra l'imbocco di altra sterrata (entrambi fanno parte del sentiero 18) e si prosegue sul numero 3, che costeggia un prato per poi immettersi sulla massicciata della ferrovia mineraria di Montebamboli. In questa zona erano infatti attive dei pozzi di escavazione della lignite, che veniva poi inviata al mare con una ferrovia a gravità: i vagoni carichi scendevano fino al Piano della Calzalunga, dove venivano agganciati ad asini e muli che trainavano i convogli fino al punto di imbarco di Carbonifera, per poi trainare all'indietro i vagoni vuoti.
Si incontrano dapprima i ruderi delle installazioni della Palazzina, per poi giungere a quelli di Montebamboli propriamente detti. Per rientrare nella massicciata occorre andare a diritto (il sentiero 3 sale a sinistra) e subito piegare a destra bici alla mano, la massicciata è poi pedalabile quasi per intero meno un breve tratto franato (conviene seguire il viottolo e poi risalire a sinistra). In fondo a questo tratto di massicciata si sbocca in una sterrata segnata come numero 4, che va seguita in ripida salita a sinistra fino a trovare la strada asfaltata che proviene dalla fattoria di Montebamboli. Si gira a sinistra e si rcomincia a salire, si ignora a sinistra il sentiero 3 ed a destra il numero 41, e dopo una ripida rampa si gira a sinistra su sterro fino a trovare il sentiero 18 che sale dal fondovalle e che va seguito a destra di nuovo in ripida salita. Arrivati ai ruderi di Cipolleri la strada diviene in saliscendi, cambia numero in 34 e sale lambendo la cima del monte Arsenti. Ad un incrocio si va diritto su una mulattiera lastricata scendendo alla sterrata percorsa all'andata (numero 2) che va fatta a ritroso fino al bivio del numero 32. Qui si gira a destra scendendo velocemente e ripidamente verso il fondo valle, per poi risalire, passare sotto la statale e sboccare su uno stradello (la vecchia ferrovia Massa-Follonica) che conduce a sinistra alla vecchia stazione di Ghirlanda.