L'attimo che pare niente

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Nikkeribe

Biker poeticus
27/12/12
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100% etrusco
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Capita girando sempre gli stessi percorsi di non fare caso agli scenari ormai familiari. Dico sempre che la mtb è un sentirsi tutt'uno con la natura ma se ci penso bene non è molto veritiero; nel senso che molti particolari sono omessi dall'attenzione che presto alla guida, e questo è naturale, ma di fatto in tutta la natura che mi circonda durante il tragitto io ci passo solo attraverso.
La riflessione mi è venuta nell'ultima uscita fermandomi allo stesso muretto di una casa diroccata: mi fermo, appoggio la bici, e respiro... l'aria è intrisa del sapore della primavera, <<anche troppo presto>> penso, e con la borraccia in bocca osservo le aperture delle finestre ormai senza infissi, che sembrano occhi e bocche aperte. Non so che mi è preso, ci sarò passato davanti mille volte, ma oggi è diverso.
Ripenso alla vita che girava intorno alla casa tanti anni fa, alle voci e ai silenzi che hanno udito quelle mura, e che oggi quelle mura vedono di tanto in tanto passare me con la bici, ed ogni tanto ospitarmi per qualche momento.
E' un attimo che pare niente, ma nella storia di quelle mura ci sono anch'io, quelle mura che sono lì da tanto tempo e saranno lì per tanto tempo ancora, avranno assorbito il mio respiro affannato dalla pedalata, così come le voci dei bambini che ci hanno giocato intorno....
Rimonto in sella, il pensiero mi distoglie dalla guida e allora vado piano, devo fare attenzione a quello che mi circonda.... sono convinto che la prossima volta che tornerò qui guarderò quella casa con occhi diversi.
 

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SoLow

Biker superis
12/8/13
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Vicino ai Calanchi
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Capita girando sempre gli stessi percorsi di non fare caso agli scenari ormai familiari. Dico sempre che la mtb è un sentirsi tutt'uno con la natura ma se ci penso bene non è molto veritiero; nel senso che molti particolari sono omessi dall'attenzione che presto alla guida, e questo è naturale, ma di fatto in tutta la natura che mi circonda durante il tragitto io ci passo solo attraverso.
La riflessione mi è venuta nell'ultima uscita fermandomi allo stesso muretto di una casa diroccata: mi fermo, appoggio la bici, e respiro... l'aria è intrisa del sapore della primavera, <<anche troppo presto>> penso, e con la borraccia in bocca osservo le aperture delle finestre ormai senza infissi, che sembrano occhi e bocche aperte. Non so che mi è preso, ci sarò passato davanti mille volte, ma oggi è diverso.
Ripenso alla vita che girava intorno alla casa tanti anni fa, alle voci e ai silenzi che hanno udito quelle mura, e che oggi quelle mura vedono di tanto in tanto passare me con la bici, ed ogni tanto ospitarmi per qualche momento.
E' un attimo che pare niente, ma nella storia di quelle mura ci sono anch'io, quelle mura che sono lì da tanto tempo e saranno lì per tanto tempo ancora, avranno assorbito il mio respiro affannato dalla pedalata, così come le voci dei bambini che ci hanno giocato intorno....
Rimonto in sella, il pensiero mi distoglie dalla guida e allora vado piano, devo fare attenzione a quello che mi circonda.... sono convinto che la prossima volta che tornerò qui guarderò quella casa con occhi diversi.

Condivido con tutto quello che dici, a volte ci si concentra troppo sulla prestazione e bike e non ci si rende conto delle meraviglie che ci sono attorno a noi.
 

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