La prima G.F. dell'anno era ormai alle porte...ed io teso e trepidante come un ragazzino che all'indomani dovesse uscire per la prima volta con la morosa dopo una lunga attesa, dopo ore passate a rimirare le foto della propria bici nascoste tra le pratiche al lavoro, a lasciar correre la fantasia pensando alle gare da affrontare, alla fatica ed alla gioia, all'aria sottile di quando svetti dopo una lunga salita.
SERA
La famiglia e le sue priorità hanno fatto sublimare il tempo a disposizione per pedalare l'anno trascorso ma, anche se cresciuto, l'ultimo nato vuol sempre l'attenzione del papà...nulla di cui meravigliarsi quindi nel ritrovarmi sol ora, alle undici di sera, nel box alla vigilia della gara.
Prima le coccole ai piccoli e poi, in subordine, coccole alla piccola nel garage, non meno bisognosa di attenzione dei figli, con la lampadina in fronte per rimediare alla luce fioca e veder meglio ogni dettaglio, lubrificare ogni punto, misurare e rimisurare la pressione delle sospensioni quasi a voler galleggiare all'indomani su ogni asperità.
Ormai il bagagliaio è chiuso, anche l'ultimo particolare pronto, salgo in casa orgoglioso per aver sconfitto me stesso: per la prima volta domani, all'alba, tutto sarà pronto, nulla da preparare, nessuna possibilità di ritardare.
Mi ricordo ancora quella gran fondo due anni fa in cui arrivai alla partenza quando tutti erano già partiti da venti minuti...o gli arrivi in griglia trafelati a due minuti dal via.
Ma questa mattina no, non sarò vittima della mia intempestività e disorganizzazione, non sarò alla mercé degli imprevisti: in casa, di fronte alla porta, la borsa con sopra le scarpette, a fianco l'acqua e le borracce, tutto geometricamente ordinato, come soldatini pronti nell'attesa dell'adunata.
E' notte, ormai il tempo tiranno mi avvicina sempre più alla partenza ed io devo dormire, anche solo queste poche ore ma devo assolutamente dormire, senza che l'ansia ed il fervore dell'attesa per la giornata mi prendano la mano e mi tengano sveglio a pensar a come andrà la nuova forcella, alle salite ed alle discese...
Incontro in bagno mia moglie che, assonnata, mi chiede :
-A che ora ci svegliamo domattina ?
-Amore...a che ora mi sveglio...
-No caro, quando ti svegli tu mi sveglio anch'io, lo sai...(rabbiosamente)
-Domattina allora alle 5.00 cara...(nel frattenpo chiudo il telefonino che avevo in mano...)
...NOTTE...
...IL RISVEGLIO...
-Amooooooore (tutti a letto)...ma non vai ? Sono le 7.15..........
-AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHH !!!
POMERIGGIO
Pedalo, felice tra prati e cascine...con tutta la family in bici...le erte salite e le divertenti discese sono lontane, non sudo neppuro tanto.
Incrocio lo sguardo sorridente di una riappacificata moglie...si la moglie...o credo al vero che ci sia stato un fraintendimento reciproco e che IO abbia pensato che LEI volesse puntare la sveglia e LEI abbia pensato che stavo puntando il telefonino per sveglia...o...lei mi ha giustamente punito perchè a volte, cambiando il piccolo, invece di usare la crema per il sederino, ho usato il grasso al teflon, pensando di esser nel box a lubrificar la piccola...in attesa della gara.
Ciao
SERA
La famiglia e le sue priorità hanno fatto sublimare il tempo a disposizione per pedalare l'anno trascorso ma, anche se cresciuto, l'ultimo nato vuol sempre l'attenzione del papà...nulla di cui meravigliarsi quindi nel ritrovarmi sol ora, alle undici di sera, nel box alla vigilia della gara.
Prima le coccole ai piccoli e poi, in subordine, coccole alla piccola nel garage, non meno bisognosa di attenzione dei figli, con la lampadina in fronte per rimediare alla luce fioca e veder meglio ogni dettaglio, lubrificare ogni punto, misurare e rimisurare la pressione delle sospensioni quasi a voler galleggiare all'indomani su ogni asperità.
Ormai il bagagliaio è chiuso, anche l'ultimo particolare pronto, salgo in casa orgoglioso per aver sconfitto me stesso: per la prima volta domani, all'alba, tutto sarà pronto, nulla da preparare, nessuna possibilità di ritardare.
Mi ricordo ancora quella gran fondo due anni fa in cui arrivai alla partenza quando tutti erano già partiti da venti minuti...o gli arrivi in griglia trafelati a due minuti dal via.
Ma questa mattina no, non sarò vittima della mia intempestività e disorganizzazione, non sarò alla mercé degli imprevisti: in casa, di fronte alla porta, la borsa con sopra le scarpette, a fianco l'acqua e le borracce, tutto geometricamente ordinato, come soldatini pronti nell'attesa dell'adunata.
E' notte, ormai il tempo tiranno mi avvicina sempre più alla partenza ed io devo dormire, anche solo queste poche ore ma devo assolutamente dormire, senza che l'ansia ed il fervore dell'attesa per la giornata mi prendano la mano e mi tengano sveglio a pensar a come andrà la nuova forcella, alle salite ed alle discese...
Incontro in bagno mia moglie che, assonnata, mi chiede :
-A che ora ci svegliamo domattina ?
-Amore...a che ora mi sveglio...
-No caro, quando ti svegli tu mi sveglio anch'io, lo sai...(rabbiosamente)
-Domattina allora alle 5.00 cara...(nel frattenpo chiudo il telefonino che avevo in mano...)
...NOTTE...
...IL RISVEGLIO...
-Amooooooore (tutti a letto)...ma non vai ? Sono le 7.15..........
-AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHH !!!
POMERIGGIO
Pedalo, felice tra prati e cascine...con tutta la family in bici...le erte salite e le divertenti discese sono lontane, non sudo neppuro tanto.
Incrocio lo sguardo sorridente di una riappacificata moglie...si la moglie...o credo al vero che ci sia stato un fraintendimento reciproco e che IO abbia pensato che LEI volesse puntare la sveglia e LEI abbia pensato che stavo puntando il telefonino per sveglia...o...lei mi ha giustamente punito perchè a volte, cambiando il piccolo, invece di usare la crema per il sederino, ho usato il grasso al teflon, pensando di esser nel box a lubrificar la piccola...in attesa della gara.
Ciao
