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L'alba sociale

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Biker serius
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Liberty City
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La mtb è bella perche' anche se ci vai da tempo, anche se hai comprato tutta l'attrezzatura, anche se sembra esser stato fatto tutto, manca sempre qualcosa e quando capisci cos'e' ti ci avventi e ravvivi in un attimo le tue sensazioni ricaricandole di nuovo entusiasmo tornando cosi' ai principi.
Bene, non che qualche giorno fa io abbia avuto chissa' quale idea ma, ad ogni modo, decido con grande voglia di alzarmi verso le 4 di notte per vedere Roma all'alba mentre si sveglia, il tutto condito: dallo splendido risveglio al buio, dal cane che si alza come fossero le 10 del mattino, tutto pimpante, facendoti le feste e pronto per uscire, mostrando, tra le altre cose, un'apparente mancanza di orologio circadiano (il tutto per l'estrema gioia dei vicini del piano di sotto), dallo sbuffettio profumato di caffe' della macchinetta sul fuoco caldo e concentrato dei fornelli che richiama il tepore abbandonato del piumone, e tanta tanta voglia di mettersi in sella prima dell'alba.
Ci siamo, dopo essermi vestito prendo il mezzo rigorosamente riposto in casa come oggetto da esposizione, apro le mille serrature del maniero giungendo con fatica all'ascensore, sembra essere tutto contro di me, compresa la famosa chiave per l'attivazione dell'ascensore messa dalla vicina! (l'unica persona che conosce ladri che arrivano in ascensore e se ne vanno dalle finestre) , rigorosamente, sempre in ascensore che non e' nient'altro che una cabina telefonica in quanto a cubatura, mi cadono le chiavi perterra e gioco all'allegro chirurgo per non impigliarmi alla bici per raccoglierle.
I mille vincoli che ci proteggono dai malfattori, per un rapido cambio di sistema di riferimento, diventano possenti sistemi anti evasione, il palazzo non vuole che lo abbandoni, non mi vuole lasciare uscire, ma finalmente, col solito fare furtivo trasmessomi dall'ansia dei coccodrilli condomini che non risparmiano mai una battuta sul fatto che porti su la mia dannata bici, il che mi rende molto stile "Mostro" di Benigni quando scoprono che ha il nano da esposizione nell'armadio, arrivo al cancello che da sulla strada, lo apro e sono fuori.
Mi avvio, il freddo si fa sentire ma la caccia all'alba e' piu' importante ed il cuore di noi romantici sempre caldo!
Pedalo, ogni tanto incotro strani zombi notturni ma vado avanti imperterrito direzione Gianicolo.....
...sono giunto!
Appena in tempo, il sole sta per sorgere, ora il momento piu' bello, il cielo rossastro e intenso che fra poco scomparira' con la comparsa della stella piu' vicina, e' fantastico, e' quello che volevo, per il quale ho organizzato tutto, persino l'ora esatta dell'alba vista dal sito di metereologia! mentre mi distraggo un secondo nell'indecisione di fare una foto con il cellulare affetto dalla ben nota sindrome da foto-video reporter che e' in tutti noi da quando i cellulari sono diventati macchine fotografiche (cosa che spesso mi fa perdere attimi preziosi di vita per foto tra le altre cose indecenti), ecco che sento un vociare in avvicinamento per effetto doppler alle mie ore 2.00 a specchio con l'alba alle mie ore 10.00:
mi stanno puntando 5 operatori dell'AMA, anche noti come spazzini, che iniziano con mia grande gioia ad elogiare la mia bici, il tutto fino a quando non si fanno piu' insistenti, inzio a sentirmi come uno di quei novellini inviati in prima linea nei film di guerra, uno vuole addirittura provare i freni, disponibilissimo e anche divertito da questi attimi di vita sociale che ci regalano le nostre bikes scambio due battute, faccio provare i freni, rido e scherzo, ed intanto il sole sale, mi chiedono che faccio nella vita, dopo avergli detto Ingegneria con faccia depressa il capoccia mi redarguisce richiamandomi all'ordine:"e perche' allora l'AMA te fa schifo??! vie' a lavora all'AMA allora"(obbiettivamente non ha ragione ma di piu'),dopo qualche altro colpo di assestamento conoscitivo la sinusoide vibrante caratterizzata da status sociali evidentemente diversi si smorza sempre piu' e lascia spazio ad una quiete fatta di racconti maschi,nel mentre il piu' agguerrito della squadraccia dopo aver saputo dove avevo comprato il mezzo inizia ad elogiare il culo della figlia del proprietario del negozio, scatenando nel branco un allupamento generale, invitandomi a farci caso, e, intanto , splendidamente albeggiar, si passa subito ad un nuovo argomento, uno degli operatori insinua il dubbio che la bici possa diminuire le sue prestazioni sessuali, lo rassicuro, intanto il sole sembra procedere a velocita' inaudite, sto perdendo la mia alba, dopo gli argomenti in pole position si parte con commenti sul monumento che ci attira di piu' tra tutti quelli presenti nella splendida vista che offre il Gianicolo di Roma: il Carcere di Regina Coeli, seguono racconti galeotti di esperienze galeotte, il sole e' andato, rimane con me uno del gruppo e si lascia quasi un po' andare in confessioni di vita dura, stipendi bassi e problemi in casa, leggo piu' di uno strato di umida lucidita' nei sui occhi, alle mie domande si chiude e va via in silenzio,
dopo qualche riflessione, dimenticatomi dell'alba, li saluto e anche io proseguo per il mio giro.
Non ho visto la tanto aspettata alba.
Questa piccola esperienza mi ha ricordato un consiglio prezioso letto dal libro di Hesse "Il lupo della steppa" tirar fuori tutta l'ironia della vita che cogliamo, il senso ironico, i suoi scherzetti, le sue beffe, le sue gioie e le sue tragedie, il tutto smettendo di caricare gli avvenimenti di un ordine rigido e determinato, apertura, ironia, "nulla ho piu' che mai odiato della rigida disciplina dell'uomo mediocre" si dice nel libro;
Ci si prepara nella vita ad un evento (in questo caso l'alba), si immagina, si spendono energie, si arriva a quel momento con fatica (l'alzataccia e le pedalate al freddo) e come l'alba si perde per un caso (gli operatori dell'AMA), per un incontro, ma la splendida ironia della quale probabilmente parla Hesse e' l'aver perso in questa vita, in questa piccola esperienza, un'alba vera e propria, un'alba astrofisica, avenedone guadagnata una ben piu' importante:
un'alba umana, un'alba sociale, un' alba istruttiva e ricca di riflessioni.
Diceva Wilde "le cose vere della vita si incontrano" e la mtb e' uno splendido "vettore sociale" sfruttiamolo a caccia di tante nuove albe!
 

mattley lee

Biker serius
12/11/09
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Veneto e FVG
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Perchè forse veicolato dalla bike, ognuno di noi potrebbe attraversare il suo deserto dei tartari, così non rimanendo soltanto ad intraverdere dai merli di un muro, le possibilità infinite di interagire ogni giorno con il resto del mondo....

Molto bello e profondo ciò che hai scritto. Complimenti.
 

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