I report del forum LAGORAI, L'EPILOGO

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Il giorno in cui sono finito al Pronto Soccorso, da Forcella Ravetta abbiamo notato un bel sentiero sull'altro versante che all'apparenza sembra ciclabile e ci siamo imposti di non percorrere un itinerario che non sia stato collaudato da un biker.

In nostro aiuto arriva questa traccia pubblicata da Loris @SID65 con cui avevamo condiviso un'escursione sul Grostè nel Gruppo del Brenta:

http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=473114

Analizzando la traccia c'è un piccolissimo particolare che non si può ignorare: Sid e company hanno impiegato più di 10 ore. Sono stati fermi circa un'ora a Malga Rava di Sopra per temporale. Ed il resto? ...dove l'hanno impiegato tutto questo tempo per percorrere 30 km per circa 1500 mt di dislivello?

Con questo tarlo in testa partiamo appena fuori Bieno alla conquista di Forcella Fierollo ed iniziamo a salire prima su asfalto e poi su sterrata; belle rampe mettono alla prova le nostre gambe già belle martoriate dai giri precedenti



saliamo ancora, un cartello indica via di arroccamento. Penso "se è una strada militare senz'altro avrà pendenze umane e si salirà senza problemi"
...quanto mi sono sbagliato!!!

la sterrata finisce ed inizia il sentiero, il genio militare ha costruito la strada in leggera pendenza ma la natura pian piano si sta riprendendo i suoi spazi e senza manutenzione questo è il risultato:



Spingere la bici comporta molta fatica, ma anche mettendola sulle spalle non cambia molto, è un continuo inciampare in sassi e buchi nascosti dalla vegetazione.
Il tutto condito dalla fastidiosa presenza di mosche e tafani pronti a pungerti



Finalmente usciamo da questo delirio ed arriviamo ai Piani sopra i Laghi di Bela Venezia ormai ridotti a stagni



Ora la bici finisce in spalla percorrendo un classico sentiero alpino che con un paio di soste ci porta alla nostra Forcella a 2246 mt.







finalmente siamo in cima, l'ambiente è spettacolare





anche qui parecchi resti di manufatti risalenti al periodo della Prima Guerra compresa una galleria che spacca in due la montagna mettendo in
comunicazione le due valli senza uscire allo scoperto





Ora finalmente si scende, alcuni tratti sono a piedi ma prestando attenzione si riescono a fare diversi tratti in sella





Sotto a Ila Malga Rava di Sopra con il suo Laghetto



siamo nella parte più bella del giro









per poi diventare infattibile per un lungo tratto



Raggiungiamo Malga Rava di Sotto e finalmente si inizia a scendere su un sentiero che sembra a tutti gli effetti ciclabile





ed ecco quello che non ti aspetti, davanti a noi decine di alberi caduti nei forti temporali delle notti scorse ci sbarrano la strada.



Che fare? indietro non si può tornare, è da troppo tempo che scendiamo; non resta che cercare di proseguire.

Tra nuvole di zanzare aggiriamo gli schianti. Non senza difficoltà finalmente ritroviamo il sentiero e fortunatamente le piante cadute terminano.

Nello scendere alterniamo tratti nel bosco a tratti su forestale in quanto il sentiero in diversi punti non siamo riusciti a vederlo.

Arriviamo sfiniti a Bieno e toh, abbiamo impiegato 9 ore anche noi!!!

Gran bel posto i Lagorai ed è tutto vero quello che trovi in rete, se resti su strade forestali e sentieri bassi tutto ok; appena ti alzi il lato selvaggio di questi luoghi prende il sopravvento e respiri la storia ma ...in bici ci sono delle belle noci da rompere!!!
 
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