Correva l'anno 1986 ed avevo deciso di comprare una bicicletta; quella con cui giravo era una vecchia olandese appartenuta a mio nonno.
Mi piacevano queste nuove bici da montagna che stavano prendendo piede un po' dappertutto.
Mi misi a guardare tutte le vetrine dei negozi di Asti; c'era una Trek che mi entusiasmava parecchio: nera, bella, con i cavi del deragliatore e del freno posteriore ( un cantilever ) che passavano a vista sul tubo orizzontale.
La sella – libidine -, era in gel, così ti si adattava al sedere e non ti faceva male.
Costava 650.000 lire, 150 in più del mio budget.
Avevo iniziato da poco il mio attuale lavoro ed eravamo sotto Natale.
Mi venne una idea, tornai a casa e dissi a mia nonna ed a mia mamma che se per quel Natale volevano regalarmi qualcosa, che non si disturbassero a scervellarsi pensandoci.
Se volevano, potevano partecipare alla spesa per la bike.
Finalmente avevo la somma occorrente.
Avrei voluto acquistarla dopo le feste, ma non ce la feci.
Vi immaginate?
Avevo i soldi e LEI era la che mi aspettava. E se qualcuno me la soffiava da sotto il naso?
Non vedevo l'ora.
Così la vigilia mi catapultai in città, entrai in negozio e,
emozionato come e più di un bambino, dissi al negoziante che volevo quella Trek 820
che era in vetrina.
Quando la portai a casa, mio nonno, appassionato di bici, la volle esaminare nei minimi
particolari: non ho mai visto niente del genere, a cosa servono quelle ruote così grosse
e con un battistrada simile, non vorrai mica andare fuori strada?
Si sporcherebbe tutta, una bella bicicletta come questa, sarebbe un peccato.
E quanti rapporti ha? Cosa te ne fai di tutte queste combinazioni, ai ciclisti ne servono
molto meno.
Gli risposi che tutti quei pignoni e le tre corone anteriori mi avrebbero permesso di arrampicare anche sulle scarpate più erte.
MA LA ROVINERESTI !! Si mise a dire, non hai la cognizione, una bici così, guarda che bella vernice, con tutti i rovi la righeresti soltanto.
Hai ragione nonno, ma io l'ho comprata appunto per il fuoristrada. A questo servono bici così,pensa che le hanno inventate in America.
Gli americani non hanno mai capito niente.
Quanto l'hai pagata?
Appena glielo dissi si mise ad urlare: 650 BIGLIETTI DA MILLE ??
E poi la vorresti rovinare andando in giro per i boschi?
Tu sei matto !!
Quando il giorno dopo mi vide scendere nella vigna sotto casa in fuori sella a momenti
gli venne un colpo.
In estate si era rassegnato e addirittura mi disse che se era più giovane gli sarebbe piaciuto provarla.
Ai miei tempi non ci saremmo mai sognati di usare le biciclette in questo modo.
La gloriosa Trek ( che ho ancora in cantina ) mi portò in giro per ben vent'anni.
Mi divertii come un matto, mai avrei creduto di poterlo fare con una bici.
Con il passare degli anni ne ho comprato diverse , mi sono evoluto nella tecnica
del mountain biking, ho cominciato a percorrere single track e a divertirmi in bike
park artigianali.
Però quei vent'anni pionieristici in giro per la campagna con la rigida in acciaio
chi se li dimentica più.
Il Muto amarcord
Mi piacevano queste nuove bici da montagna che stavano prendendo piede un po' dappertutto.
Mi misi a guardare tutte le vetrine dei negozi di Asti; c'era una Trek che mi entusiasmava parecchio: nera, bella, con i cavi del deragliatore e del freno posteriore ( un cantilever ) che passavano a vista sul tubo orizzontale.
La sella – libidine -, era in gel, così ti si adattava al sedere e non ti faceva male.
Costava 650.000 lire, 150 in più del mio budget.
Avevo iniziato da poco il mio attuale lavoro ed eravamo sotto Natale.
Mi venne una idea, tornai a casa e dissi a mia nonna ed a mia mamma che se per quel Natale volevano regalarmi qualcosa, che non si disturbassero a scervellarsi pensandoci.
Se volevano, potevano partecipare alla spesa per la bike.
Finalmente avevo la somma occorrente.
Avrei voluto acquistarla dopo le feste, ma non ce la feci.
Vi immaginate?
Avevo i soldi e LEI era la che mi aspettava. E se qualcuno me la soffiava da sotto il naso?
Non vedevo l'ora.
Così la vigilia mi catapultai in città, entrai in negozio e,
emozionato come e più di un bambino, dissi al negoziante che volevo quella Trek 820
che era in vetrina.
Quando la portai a casa, mio nonno, appassionato di bici, la volle esaminare nei minimi
particolari: non ho mai visto niente del genere, a cosa servono quelle ruote così grosse
e con un battistrada simile, non vorrai mica andare fuori strada?
Si sporcherebbe tutta, una bella bicicletta come questa, sarebbe un peccato.
E quanti rapporti ha? Cosa te ne fai di tutte queste combinazioni, ai ciclisti ne servono
molto meno.
Gli risposi che tutti quei pignoni e le tre corone anteriori mi avrebbero permesso di arrampicare anche sulle scarpate più erte.
MA LA ROVINERESTI !! Si mise a dire, non hai la cognizione, una bici così, guarda che bella vernice, con tutti i rovi la righeresti soltanto.
Hai ragione nonno, ma io l'ho comprata appunto per il fuoristrada. A questo servono bici così,pensa che le hanno inventate in America.
Gli americani non hanno mai capito niente.
Quanto l'hai pagata?
Appena glielo dissi si mise ad urlare: 650 BIGLIETTI DA MILLE ??
E poi la vorresti rovinare andando in giro per i boschi?
Tu sei matto !!
Quando il giorno dopo mi vide scendere nella vigna sotto casa in fuori sella a momenti
gli venne un colpo.
In estate si era rassegnato e addirittura mi disse che se era più giovane gli sarebbe piaciuto provarla.
Ai miei tempi non ci saremmo mai sognati di usare le biciclette in questo modo.
La gloriosa Trek ( che ho ancora in cantina ) mi portò in giro per ben vent'anni.
Mi divertii come un matto, mai avrei creduto di poterlo fare con una bici.
Con il passare degli anni ne ho comprato diverse , mi sono evoluto nella tecnica
del mountain biking, ho cominciato a percorrere single track e a divertirmi in bike
park artigianali.
Però quei vent'anni pionieristici in giro per la campagna con la rigida in acciaio
chi se li dimentica più.
Il Muto amarcord