Viaggi e trails La storia del lago di Resia

Staff

Redazione
17/12/10
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Il progetto Trail Tales di Orbea continua il suo viaggio negli angoli più affascinanti del mondo dell’MTB, esplorando sentieri con storie che meritano di essere raccontate. In questa occasione, l’episodio “Forgotten Depths” ci trasporta sulle Alpi italiane, nello specifico al Lago di Resia, dove un misterioso campanile emerge dalle acque...
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Gigispeed3

Biker urlandum
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Marostica
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Bike
Nomad 6
Un video fatto bene, che racconta una storia molto particolare, che non molti in effetti conoscono.
Credo sia un buon spunto per fare un giro in questi luoghi,


complimenti per la fotografia e per lo Stefano, molto fotoigenico :loll:
 
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andrea.zucchini

Biker serius
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Rimini
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oggi mondraker domani boh
Boh, occasione sprecata mio umile parere, montaggio completamente senza senso, sia il racconto dello speaker sia le immagini di bici. Il racconto non ha ne capo ne coda, passando da un argomento all'altro da un momento storico all'altro mi permetto di dire che non si capisce nulla... sembra impostato come una tragedia tipo vajont ma non è decisamente cosi e poi di punto in bianco siamo alla seconda guerra mondiale.... immagini di bici per quanto possiamo dire belle sono messe a caso, non ce nessuna continuità di percorso, passiamo da flow trails a immagini su sentieri da naturali per poi tornare al bike park poi andare nell' trasferimento dove ci sono i residui delle infrastrutture militari , per poi tornare al park..... Inutile fare 200 riprese in RED senza un movimento di camera che renda un po l'idea del riding, era meglio usare qualche gopro qua e la.... Dico questo conoscendo bene la zona , ho fatto la gare dei 3 confini anno scorso , resia mi permetto di dire è molto di più di quello che si vede nel video, non gli è data minimo giustizia. Qui l'unico che ha fatto un ottimo lavoro è Steve come rider...ma il video non racconta proprio nulla
 

DIRT RIDER

Biker superis
21/8/07
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Bozen
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non vorrei fare il saccente ma mi risultano delle inesattezze nella narrazione (ma smentitemi pure):

il preavviso dell inondazione del bacino c’è stato eccome, il paese era stato già in parte distrutto e ricostruito al di sopra dell’ attuale lago al tempo, la popolazione sgomberata contro la propria volonta con promesse di ottenere proprietà in altri luoghi limitrofi, il problema era che l’avviso era in italiano e i contadini parlavano dialetto austriaco. I benestanti ne beneficiarono ottenendo proprietà limitrofe al lago a poco, i poveracci come al solito la presero nel….

inoltre Plamort non significa pian dei morti, quella è stata una delle tante italianizzazioni di toponomastici locali fatte a cazzo, probabilmente il termine arriva dal tedesco moor (palude, che infatti ricopre quella zona).

a chi interessasse consiglio il libro “resto qui” che narra in maniera romanzata La triste storia di questo luogo.
 
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Tc70

Entomobiker
20/4/11
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Provincia di Bs
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Picola ma carattarastica...
Non giudico il video, ma ammiro il posto e la particolarità di questo campanile e la sua storia.
Anche nel bresciano c' è un monumento che esce dall' acqua, del lago di Valvestino, (una diga artificiale, che ha sotterrato un intera valletta, con il corso del torrente Droanello), quando nel periodo estivo è più in secca.
Ha una sua storia, un ex dogana di confine...risalente al periodo austro/ungarico, in Valvestino, zona strapiena di sentieri,molto bella paesaggisticamente a ridosso del Garda sponda bresciana, e dove ogni anno ad Agosto fanno una commemorazione con re e regine, spari di cannone e il valzer finale della principessa Sissi con il suo barbuto padre, più stand enogastronomici con menù locale e tedesco/austriaco.


20240907_114134.jpg 20240907_114155.jpg
 
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SandroRiz

Biker superis
8/7/12
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Alto Adige
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non vorrei fare il saccente ma mi risultano delle inesattezze nella narrazione (ma smentitemi pure):

il preavviso dell inondazione del bacino c’è stato eccome, il paese era stato già in parte distrutto e ricostruito al di sopra dell’ attuale lago al tempo, la popolazione sgomberata contro la propria volonta con promesse di ottenere proprietà in altri luoghi limitrofi, il problema era che l’avviso era in italiano e i contadini parlavano dialetto austriaco. I benestanti ne beneficiarono ottenendo proprietà limitrofe al lago a poco, i poveracci come al solito la presero nel….

inoltre Plamort non significa pian dei morti, quella è stata una delle tante italianizzazioni di toponomastici locali fatte a cazzo, probabilmente il termine arriva dal tedesco moor (palude, che infatti ricopre quella zona).

a chi interessasse consiglio il libro “resto qui” che narra in maniera romanzata La triste storia di questo luogo.
Tutto corretto.
Bravo, stavo anche io per consigliare il libro di Marco Balzano, imprescindibile per capire la storia di Curon e del Sudtirolo in generale.

sul mancato preavviso, beh...bastava un minuto di wikipedia
i lavori sono durati 10 anni (39-43, pausa guerra e 46-49)... 7000operai, 35km di tunnel, 1,5 milioni di quintali di cemento, 10 000 t di ferro e 800 t d'esplosivo

Anche se gli avvisi fossero stati scritti in siciliano stretto, penso che qualche dubbio ai contadini sarebbe venuto :-)
 

marco

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Tutto corretto.
Bravo, stavo anche io per consigliare il libro di Marco Balzano, imprescindibile per capire la storia di Curon e del Sudtirolo in generale.

sul mancato preavviso, beh...bastava un minuto di wikipedia
i lavori sono durati 10 anni (39-43, pausa guerra e 46-49)... 7000operai, 35km di tunnel, 1,5 milioni di quintali di cemento, 10 000 t di ferro e 800 t d'esplosivo

Anche se gli avvisi fossero stati scritti in siciliano stretto, penso che qualche dubbio ai contadini sarebbe venuto :-)

Probabilmente il progetto era voluto dallo Stato italiano, visto come il fumo negli occhi dagli altoatesini. Già da come parla il vecchio del video si capisce quale sia la sua lingua madre e cosa parli di solito. La storia tramandata in tirolese immagino preveda il povero contadino ‘sorpreso’ dall’acqua….
 
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Kevmit

Biker tremendus
21/10/09
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roma nord
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c'è un bel libro da leggere , " RESTO QUI" di Marco Balzano .

riguardo alla zona, ci passo la terza settimana di agosto ( prima di andare a livigno ) ormai da 4-5 anni.. zona stupenda, mi piace moltissimo, centinaia di km di sentieri ( tra Austria, svizzera ed italia ) , davvero bello.
 

orli

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rocky mountain
Qui, nella mia zona, ogni diga può raccontare qualcosa, più o meno invasiva, di simile a quello che racconta il lago (diga) di Resia. Molto probabilmente Resia è zona più "appetibile" per cui fa' più "clamore".... qui erano alpeggi sconosciuti, in zone dove la vita era "grama" e raggiungerli era complicato, il grande bisogno di energia elettrica, la promessa di lavoro, strade e benessere, ha trovato un "compromesso "
 

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