Si sale mentre il sole va giu’, le ombre si allungano, il bosco assume colori nuovi dal grigio al rosa. Gli odori si fanno piu’ intensi, il silenzio sembra ancora piu’ totale e l’aria fresca ci avvolge. Un altro giorno se ne va. Ma lo viviamo fino all’ultimo. Si arriva in cima al buio e sarebbe molto piu’ saggio scendere su strada, ma l’imbocco della pista motocross e’ li, irresistibile. Ci infiliamo in quel budello di rocce. Davanti a noi le luci della citta’, segnali di vita quotidiana che avanza lenta, il faro ne delimita il confine col mare alla nostra destra, costellato di navi come sospese su un orizzonte che non si distingue se non per un pianeta che appare piu’ lucente di una stella. Il cielo blu cobalto si chiude sopra di noi, come il tappo di una scatola. Ci ripromettiamo a vicenda di andare piano, mentendo a noi stessi sapendo di farlo, creandoci un alibi talmente falso che in qualche modo rassicura.
Luca e’ avanti, ed ulra “la sfrandaaaaaa”… il terreno sotto le ruote appare cio’ che non e’, e ci sorprende ad ogni metro, un po’ come tutti i giorni la vita. L’adrenalina sale in un crescendo continuo, e’ impossibile soffocare l’ urlo che sale in gola “la sfrandaaaaaa”…Si arriva in fondo con addosso una sensazione indescrivibile, che rimarra’ tutta la sera, tenendoci come sospesi in una dimenzione diversa dove tutto appare in una prospettiva nuova, strana, ma forse piu’ vicina al vero. Mi viene in mente Bob e d’imporvivso capisco cosa si deve provare in una notturna. Portiamo il kulo a casa, macchine ci suonano perche’ procediamo appaiati, ma non le sentiamo nemmeno… la sfrandaaaa, la sfrandaaaaaa e’ tutto quello che si sentono rispondere !
Luca e’ avanti, ed ulra “la sfrandaaaaaa”… il terreno sotto le ruote appare cio’ che non e’, e ci sorprende ad ogni metro, un po’ come tutti i giorni la vita. L’adrenalina sale in un crescendo continuo, e’ impossibile soffocare l’ urlo che sale in gola “la sfrandaaaaaa”…Si arriva in fondo con addosso una sensazione indescrivibile, che rimarra’ tutta la sera, tenendoci come sospesi in una dimenzione diversa dove tutto appare in una prospettiva nuova, strana, ma forse piu’ vicina al vero. Mi viene in mente Bob e d’imporvivso capisco cosa si deve provare in una notturna. Portiamo il kulo a casa, macchine ci suonano perche’ procediamo appaiati, ma non le sentiamo nemmeno… la sfrandaaaa, la sfrandaaaaaa e’ tutto quello che si sentono rispondere !