Credo di poter dire con certezza che OGGI sono andato in bici per la prima volta, se di bici vere parliamo; tutte quelle avute prima, da oggi, le annovererò sotto la voce cancelli e pezzi di ferro.
Perchè tanta emozione: ieri ho preso una RR 8.2 ed oggi la prima uscita casa-lavoro.
Questa si che è un prolungamento degli arti, è come se la circolazione sanguigna non si fermasse nelle mani e nei piedi ma continuasse nel manubrio e nei pedali, dandoti una sensazione di controllo e di forza indescrivibile.
Come accennato prima ho preso la nuova bici ieri sera tardi, quindi non avevo avuto neanche il tempo di fare due pedalate.
Questa mattina di buona lena mi sono alzato presto e non avendo al momento altra soluzione ho sostituito i pedali automatici con due normali in alluminio da MTB (sempre Deca). Ho montato al volo il supporto per la pompa, la borsetta per gli attrezzi sotto sella e..... fremevo, non vedevo lora di salire in sella e capire se avevo fatto un buon acquisto. Fino a quel momento l'avevo al massimo solo tenuta in braccio, come una bambina appena nata, come per non consumare i copertoni ed ero incredulo per la leggerezza dell'insieme.
Salgo sulla sella e penso subito che la posizione di guida è molto comoda e rilassante. Mi dico: proviamo subito la salita dal garage, una rampa di discreta pendenza.... ero talmente emozionato che non ho neanche guardato in che marcia ero, due tre pedalate e la rampa è filata via come sospinto dal vento..... mi guardo indietro per vedere se qualcuno mi spingeva.... macchè tutto merito mio e della bici. Mi tuffo nel traffico mattutino di Roma, e chi ci vive sa bene cosa intendo, con tutte le precauzioni del caso; però la bici ti invita ad andare, se non pedali quasi si offende.
Dopo un paio di km. su asfalto e smog arrivo finalmente all'ingresso di villa Pamphili, storico parco di Roma molto esteso, che mi permette di fare una parte del tragitto in mezzo al verde.... che spettacolo ragazzi: mi viene voglia di fermarmi in riva al laghetto a dar da mangire alle papere (domani mi porto due tre pezzi di pane ); spontaneo mi viene un ghigno pensando a tutti quelli chiusi nella loro scatola di latta (leggi macchina) che si avvelenano in mezzo al traffico.
Riprendo fiato respirando a pieni polmoni nel cuore verde della villa, è bello, non trovo altre parole, è bello, sento di esistere (e scusate se sembra banale), ma mettersi alla prova, anche solo trovandosi davanti ad una salita più ripida delle altre, ti restituisce quel battito cardiaco che ormai spesso ci dimentichiamo di avere nel petto, talmente presi dalla routine quotidiana.
Vabbè non voglio scadere nel poetico, ma queste sono le emozioni che ho provato in quel momento
Purtroppo arrivo al punto in cui devo riprendere l'asfalto, via Aurelia Antica, una brutta strada che dovrò trovare il modo di evitare, troppo stretta e automobilisti troppo in*az*ati e non curanti di chi va in bici. Superato questo breve tratto di "stradaccia" proseguo verso piazza Carpegna e così via fino ad imboccare la Pineta Sacchetti, qui finalmente mi posso ributtare nel verde, in quanto come si capisce dal nome la strada costeggia una bellissima pineta..... mi piace passare sull'erba, sulle radici, fare un po di "cross" (si fa per dire ) e poi preso dall'euforia mi diverto a salutare tutti quelli che incontro, gente che passeggia, ragazze carine che fanno jogging :-? qualche cagnolino che mi guarda incuriosito.
Quando esco dalla pineta sacchetti sono praticamente arrivato in ufficio, un altro centinaio di metri in mezzo al traffico e sono alla sbarra del parcheggio. Alla fine il giro è stato di circa 8 km.
Non lo sò, sarà l'euforia del primo giorno, ma mi sono proprio divertito.
E la cosa che mi entusiasma di più è che sono arrivato in ufficio fresco come una rosa, cioè sudato come la sindone, ma fresco di fisico e di fiato, avrei fatto ancora molta strada molto volentieri.
Ultima nota: è divertente entrare in ufficio grondante di sudore e tutti che ti guardano esterrefatti, ognuno con la sua domandina sarcastica oppure altri che dopo il racconto si congratulano e si chiedono dove ho trovato il coraggio.....
Loro non lo sanno che io ho VOI, tutti voi del forum che mi consigliate e mi date forza, perchè il fisico è importante, ma la testa lo è di più.
Alla prossima e grazie ancora di tutto!
Marco
Perchè tanta emozione: ieri ho preso una RR 8.2 ed oggi la prima uscita casa-lavoro.
Questa si che è un prolungamento degli arti, è come se la circolazione sanguigna non si fermasse nelle mani e nei piedi ma continuasse nel manubrio e nei pedali, dandoti una sensazione di controllo e di forza indescrivibile.
Come accennato prima ho preso la nuova bici ieri sera tardi, quindi non avevo avuto neanche il tempo di fare due pedalate.
Questa mattina di buona lena mi sono alzato presto e non avendo al momento altra soluzione ho sostituito i pedali automatici con due normali in alluminio da MTB (sempre Deca). Ho montato al volo il supporto per la pompa, la borsetta per gli attrezzi sotto sella e..... fremevo, non vedevo lora di salire in sella e capire se avevo fatto un buon acquisto. Fino a quel momento l'avevo al massimo solo tenuta in braccio, come una bambina appena nata, come per non consumare i copertoni ed ero incredulo per la leggerezza dell'insieme.
Salgo sulla sella e penso subito che la posizione di guida è molto comoda e rilassante. Mi dico: proviamo subito la salita dal garage, una rampa di discreta pendenza.... ero talmente emozionato che non ho neanche guardato in che marcia ero, due tre pedalate e la rampa è filata via come sospinto dal vento..... mi guardo indietro per vedere se qualcuno mi spingeva.... macchè tutto merito mio e della bici. Mi tuffo nel traffico mattutino di Roma, e chi ci vive sa bene cosa intendo, con tutte le precauzioni del caso; però la bici ti invita ad andare, se non pedali quasi si offende.
Dopo un paio di km. su asfalto e smog arrivo finalmente all'ingresso di villa Pamphili, storico parco di Roma molto esteso, che mi permette di fare una parte del tragitto in mezzo al verde.... che spettacolo ragazzi: mi viene voglia di fermarmi in riva al laghetto a dar da mangire alle papere (domani mi porto due tre pezzi di pane ); spontaneo mi viene un ghigno pensando a tutti quelli chiusi nella loro scatola di latta (leggi macchina) che si avvelenano in mezzo al traffico.
Riprendo fiato respirando a pieni polmoni nel cuore verde della villa, è bello, non trovo altre parole, è bello, sento di esistere (e scusate se sembra banale), ma mettersi alla prova, anche solo trovandosi davanti ad una salita più ripida delle altre, ti restituisce quel battito cardiaco che ormai spesso ci dimentichiamo di avere nel petto, talmente presi dalla routine quotidiana.
Vabbè non voglio scadere nel poetico, ma queste sono le emozioni che ho provato in quel momento
Purtroppo arrivo al punto in cui devo riprendere l'asfalto, via Aurelia Antica, una brutta strada che dovrò trovare il modo di evitare, troppo stretta e automobilisti troppo in*az*ati e non curanti di chi va in bici. Superato questo breve tratto di "stradaccia" proseguo verso piazza Carpegna e così via fino ad imboccare la Pineta Sacchetti, qui finalmente mi posso ributtare nel verde, in quanto come si capisce dal nome la strada costeggia una bellissima pineta..... mi piace passare sull'erba, sulle radici, fare un po di "cross" (si fa per dire ) e poi preso dall'euforia mi diverto a salutare tutti quelli che incontro, gente che passeggia, ragazze carine che fanno jogging :-? qualche cagnolino che mi guarda incuriosito.
Quando esco dalla pineta sacchetti sono praticamente arrivato in ufficio, un altro centinaio di metri in mezzo al traffico e sono alla sbarra del parcheggio. Alla fine il giro è stato di circa 8 km.
Non lo sò, sarà l'euforia del primo giorno, ma mi sono proprio divertito.
E la cosa che mi entusiasma di più è che sono arrivato in ufficio fresco come una rosa, cioè sudato come la sindone, ma fresco di fisico e di fiato, avrei fatto ancora molta strada molto volentieri.
Ultima nota: è divertente entrare in ufficio grondante di sudore e tutti che ti guardano esterrefatti, ognuno con la sua domandina sarcastica oppure altri che dopo il racconto si congratulano e si chiedono dove ho trovato il coraggio.....
Loro non lo sanno che io ho VOI, tutti voi del forum che mi consigliate e mi date forza, perchè il fisico è importante, ma la testa lo è di più.
Alla prossima e grazie ancora di tutto!
Marco