Laltra domenica, per un insieme di fatti e di coincidenze, ero uscito da solo nella macchia con la mia MTB.
Giornata splendida, bel fondo, solite strade e single tracks, un percorso piacevole fatto e rifatto un milione di volte.
Dopo 32 km di saliscendi, in cima ad uno strappetto fetentissimo mi fermo un attimo a fare scendere i battiti del cuoricino e a bere le ultime gocce di liquido rimaste nella borraccia :-P quando ............
in mezzo ai lecci e ai rovi vedo un affare azzurro e bianco lungo un paio di metri ad occhio e croce.
Vai, mi dico, la solita porcata lasciata dai soliti cacciatori che come al solito sono puliti solo a casa propria .
Mi avvicino già infastidito da quello che suppongo essere un ennesimo atto di inciviltà quando ...... ma ...... ma quello che vedo sembra una faccia di donna !!!!! :?: :?: :?:
Mi tolgo gli occhiali e la chiazza bianca si delimita in un viso di ragazza pallido e immobile, un ciuffo di capelli neri sotto un cappuccio o un lenzuolo azzurro grigio che lavvolge fino ai piedi.
Maremma putt...., o cosè una morta ??????
E intanto sento il cuore salirmi e un groppo prendermi allo stomaco mentre mi affretto attorcigliandomi come un cignale in mezzo ai rovi e battendo il casco nei rami del sottobosco.
E in quella frazione di secondo, mentre pensi a quello che è giusto fare, al telefonino in tasca da usare per chiamare il 113, da un roveto di fianco salta su come un tappo di spumante un elmetto verde
militare con un paio di occhiali neri che mi fa (con una vocetta sussurrata):
Oh bellino, dindoe tuvvai, quella gliè la prigioniera !!
Non so con che faccia di m...da lho guardato :shock: :?: ; non mi ha fatto paura la sua improvvisa apparizione, mi stavo già cagando addosso per quello che avevo visto.
E non so per quanto lho guardato senza capirci nulla, ma penso per un podi tempo, perchè questo continua dicendomi:
Dai, levati, occhettù un lhai visto iccartello in fondo alla strada ???
(sempre con la vocetta sussurrata ma un po piu inkazzato).
Allora ho capito (ma ci ho messo un po): quel bischero che mi stava guardando (e che stava pensando la stessa cosa di quel bischero con la faccia da ebete e con il caschetto da ciclista che aveva davanti) era nientepopodimenoche uno di quegli emeriti IMBECILLI che ogni tanto giocano alla guerra ;) con i pallini di plastica e che stavolta si sono inventati il giochino di liberare la prigioniera !!
Lui era il guardiano, il buono (o il cattivo ?) messo a guardia dellobiettivo.
Guardo lui, guardo il manichino (perchè di questo si trattava), riguardo lui ............ non mi viene niente da dire, giro e me ne vado; farfuglio uno scusa e riprendo quasi a quattro zampe la strada verso il sentiero dove la mia bike mi aspetta appoggiata ad un albero.
Salto in sella e me ne vado, proseguo distrattamente tra le roccette con traiettorie da principiante facendo errori uno dopo laltro, con la mente sempre inchiodata a quel fagotto azzurro.
Un manichino; la prigioniera; la guerra finta; la soft-war, dicono gli americani, espertissimi nellarte di uccidere in nome della libertà.
Supero anche il campo base (ora vedo anche il cartello) ossia un gruppetto di guerriglieros ;) intenti ad organizzare lattacco decisivo.
Elmetti, mitra (finti, penso - e spero), mimetiche, maschere protettive.
E mi guardano (male ? che ne so, gli occhi non si vedono) passare come se fossi IO lestraneo in quel bosco, con la mia maglia allegramente colorata.
Bravi bischeri, giocate. Giocate alla guerra. Giocate alla morte.
Anche il mi figliolo ci gioca, ma ha quattro anni; per lui - dicono gli psicologi - è un modo per controllare laggressività.
Ma quando si è grandini, giocare alla guerra, lo trovo di cattivo gusto. Scusate se la penso così.
Giornata splendida, bel fondo, solite strade e single tracks, un percorso piacevole fatto e rifatto un milione di volte.
Dopo 32 km di saliscendi, in cima ad uno strappetto fetentissimo mi fermo un attimo a fare scendere i battiti del cuoricino e a bere le ultime gocce di liquido rimaste nella borraccia :-P quando ............
in mezzo ai lecci e ai rovi vedo un affare azzurro e bianco lungo un paio di metri ad occhio e croce.
Vai, mi dico, la solita porcata lasciata dai soliti cacciatori che come al solito sono puliti solo a casa propria .
Mi avvicino già infastidito da quello che suppongo essere un ennesimo atto di inciviltà quando ...... ma ...... ma quello che vedo sembra una faccia di donna !!!!! :?: :?: :?:
Mi tolgo gli occhiali e la chiazza bianca si delimita in un viso di ragazza pallido e immobile, un ciuffo di capelli neri sotto un cappuccio o un lenzuolo azzurro grigio che lavvolge fino ai piedi.
Maremma putt...., o cosè una morta ??????
E intanto sento il cuore salirmi e un groppo prendermi allo stomaco mentre mi affretto attorcigliandomi come un cignale in mezzo ai rovi e battendo il casco nei rami del sottobosco.
E in quella frazione di secondo, mentre pensi a quello che è giusto fare, al telefonino in tasca da usare per chiamare il 113, da un roveto di fianco salta su come un tappo di spumante un elmetto verde
militare con un paio di occhiali neri che mi fa (con una vocetta sussurrata):
Oh bellino, dindoe tuvvai, quella gliè la prigioniera !!
Non so con che faccia di m...da lho guardato :shock: :?: ; non mi ha fatto paura la sua improvvisa apparizione, mi stavo già cagando addosso per quello che avevo visto.
E non so per quanto lho guardato senza capirci nulla, ma penso per un podi tempo, perchè questo continua dicendomi:
Dai, levati, occhettù un lhai visto iccartello in fondo alla strada ???
(sempre con la vocetta sussurrata ma un po piu inkazzato).
Allora ho capito (ma ci ho messo un po): quel bischero che mi stava guardando (e che stava pensando la stessa cosa di quel bischero con la faccia da ebete e con il caschetto da ciclista che aveva davanti) era nientepopodimenoche uno di quegli emeriti IMBECILLI che ogni tanto giocano alla guerra ;) con i pallini di plastica e che stavolta si sono inventati il giochino di liberare la prigioniera !!
Lui era il guardiano, il buono (o il cattivo ?) messo a guardia dellobiettivo.
Guardo lui, guardo il manichino (perchè di questo si trattava), riguardo lui ............ non mi viene niente da dire, giro e me ne vado; farfuglio uno scusa e riprendo quasi a quattro zampe la strada verso il sentiero dove la mia bike mi aspetta appoggiata ad un albero.
Salto in sella e me ne vado, proseguo distrattamente tra le roccette con traiettorie da principiante facendo errori uno dopo laltro, con la mente sempre inchiodata a quel fagotto azzurro.
Un manichino; la prigioniera; la guerra finta; la soft-war, dicono gli americani, espertissimi nellarte di uccidere in nome della libertà.
Supero anche il campo base (ora vedo anche il cartello) ossia un gruppetto di guerriglieros ;) intenti ad organizzare lattacco decisivo.
Elmetti, mitra (finti, penso - e spero), mimetiche, maschere protettive.
E mi guardano (male ? che ne so, gli occhi non si vedono) passare come se fossi IO lestraneo in quel bosco, con la mia maglia allegramente colorata.
Bravi bischeri, giocate. Giocate alla guerra. Giocate alla morte.
Anche il mi figliolo ci gioca, ma ha quattro anni; per lui - dicono gli psicologi - è un modo per controllare laggressività.
Ma quando si è grandini, giocare alla guerra, lo trovo di cattivo gusto. Scusate se la penso così.