La Mia Uscita Di Ieri....

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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pierlo8961

Biker ciceronis
Come sempre mi sveglio tardissimo e con il poco tempo che ho mi approccio alla mia palestrina preferita: la corta S. Giuliano - S. Pietro.

Ometto di commentare la salita catramosa, sempre uguale, caldo freddo estate ed inverno.... devo mantenere la pedalata rotonda, non bruciare tutte le energie sull'asfalto... mi si addormentanto le p..le...
arrivato al parcheggio del ristorante abbasso la sella ma non più di tre / quattro centimentri, la sella troppo bassa, sul quel tratto mi dà più svantaggi che vantaggi.

Inizio subito tirando la prima curva più di quanto il terreno ancora umido per la pioggia dei giorni precedenti lasciasse propendere... la cosa è voluta per testare la tenuta: tutto bene lo morbida tassellatura fa il suo dovere ..... raddrizzo e mi sposto sul lato sinistro per il breve rettilineo fino al primo canaletto..... l'acqua si è scavato un letto più grande di quello che ricordavo.... impenno l'anteriore quel tanto che basta, con la velocità, a far superare l'ostacolo, sposto il peso avanti ed anche la ruota dietro è passata, a dire il vero me lo sono fatta un pò lunga e sono costretto a frenare per poi buttarmi a sinistra sul primo tratto di sassoni.... qui freno più decisamente: al termine del tratto, prima del prato c'è un fossetto: come sarà ridotto dall'acqua ? Come sarà la traccia che taglia il pratone ? Mi sto facendo troppe domande, automanticamente supero il drop, la biga asseconda l'asperità e punto deciso sulla discesa di traverso al pratone.... solo un fugacissimo sguardo a valle per intravedere lo scorcio della mia Spoleto e le bandiere delle varie nazioni che ornano l'ingresso alla città.... ringrazio la pioggerella che ha reso il fondo terroso più morbido e compatto eliminando la fastidiosa sensazione della discesa polverosa..... lascio scorrere guardando avanti pronto per la staccata finale e l'impostazione della curva destra sinistra con recupero in salita .... la prendo male, in uscita riesco a schiacciare l'anteriore ma il posteriore rimane alto e va per i cavoli suoi...... c......e, c......e mi ripeto, stai calmo ..... correggo e poi ancora un sinistra destra in mezzo a ciotolame vario trascinato dall'acqua.... entro nel curvone a destra in contropendenza, molto divertente.... il tratto lo affronto in piedi sui pedali curvando più di spalle che di manubrio.... ci sono molti ciotoli.... la biga se li mangia tutti e poi via nel sottobosco per arrivare al punto più cazzuto (per me): un tratto di pietra con quattro o cinque asperità che incutono più timore a vederle che a farle..... le copio ? le salto ? Dipende da cosa c'e' dietro.... l'acqua modifica ogni volta il sentiero... Guarda, qualcuno ha creato una variante più a sinistra...... troppi pensieri, sono arrivato davanti all'ostacolo senza aver preparato una tattica.... la frenata è d'obbligo (perchè sono un c......e, mica per altro).... a questa ridicola velocità non posso che copiare tutto sobbalzando come sopra ad un cammello zoppo con il singhiozzo.....
mi sono rotto le p@@@e, mi fermo, scendo e torno indietro a spinta per venti metri e ripeto il tratto.... la velocità è ancora bassa ma supero l'ostacolo con la tecnica che mi ero promesso (sollevando l'anteriore) e cercando di chiudere subito a destra... lo stile è bruttissmo ma sono passato. Ora inizia il tratto di discesa costellato di pietre e scogli... cerco di evitare i primi poi, decisamente, cambio tattica allargandomi sulle sponde ogni qual volta possibile..... è la cosa migliora, posso impostare le curve con maggior velocità derapando con il freno posteriore... riallineo, accellero e poi curvo ancora nella direzione opposta.... due , tre, quattro volte, comincio a divertirmi...... i freni vanno benissimo, dopo le prime 'pompate' hanno raggiunto la temperatura ideale e rispondono con baldanzosa arroganza alle mie richieste (da quando ho montato i dischi della braking è tutto un diverso frenare ! che spettacolo) .... la 'pista' è solo a tratti scivolosa ma non è problema..... arrivo veloce a fianco del campeggio, guardo con occhio di traverso la rete di confine che mi sta sempre sulle p@@@@e, troppo vicina al mio manubrio.... chi se ne frega! adesso imposto la curva secca a destra con uscita su un piccolo drop, dovrei saltarlo, mangarmelo a palla... ma il c@@o chi me lo dà ? vedo che l'acqua si è divertita anche pià di me a scendere giù a valle: un bel canaletto dentro al quale mi ci ficco senza pensare troppo.... se ci passa l'acqua ci passo anch'io.... guai a frenare per quei pochi metri di fondo umido e scomposto..... arrivo lungo alla curva, mi attacco ai freni: la bici s'incolla e mi permette, in equilibrio perfetto di dare una bella pedalata di rilancio verso il tratto finale, un bel tornantino a sinistra in contropendenza che, con una botta sola, ti fa perdere almeno due metri di quota... alllargo a destra al massimo, derapo con il posteriore aiutato da una botta di culo (nel senso che sposto <l'organo> per aiutare la bici a girare), controllo con una pinzatina all'anteriore e dritto per gli ultimi trenta metri...... mi fermo ...... è tutto finito.... mi sento leggero, soddisfatto e triste..... adesso devo tornare a casa.....
 

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