Si, lo so, il titolo lascerebbe spazio a decine di interpretazioni che niente hanno a che fare con la mtb, ma visto che siamo su un forum di mtb tutti i dubbi dovrebbero essere fugati...
Ieri, dopo una bella manutenzione alla mia mtb d'annata comprata usata per motivi di budget (una speed project 10), dopo l'acquisto di scarpini super scontati che ho quasi pagato di più le tacchette spd, dopo due giorni di uscite toste in bdc (ebbene si, sono bigamo), ho messo il c**o per la prima volta sulla mtb. Le prime pedalate sono state un trauma: avevo i muscoli indolenziti per le uscite precedenti e la salita per Montiano (paesino in romagna vicino a dove abito) è breve ma intensa. Nel tratto più duro scopro il rampichino: il rapporto più agile che ha uno sviluppo ridicolo, inimmaginabile per uno che pedala su strada. Ebbene, è stata una sorpresa clamorosa: si può pedalare piano in salita senza fare eccessiva fatica e pure guardarsi intorno!
Una volta arrivato in cima, un breve falsopiano e poi giù, una stradina sterrata in discesa di un paio di chilometri che facevo in scooter a 14 anni: l'ammortizzatore è una notevole comodità, ma la mia capacità di affrontare discese è ovviamente scarsa. Ma alla fine, nel punto più basso, il terreno era bagnato e fangoso. E mi sono infagato abbastanza. Sorpresa numero 2: che bello sguazzare nel fango (tanto poi è la lavatriche che lava)!
All'improvviso un tornantino in salita, mi affanno a buttare giù dei rapporti per tornare al mitico rampichino, e ancora fatica zero in salita. Si torna su asfalto, alla ricerca disperata di sterrato. Nonostante il rampichino però le gambe sono abbastanza indolenzite, e quindi si va verso casa. Ecco però la possibilità di pedalare sulle rive dell'urgòn (il rubicone, quello vero di Giulio Cesare "il dado è tratto"..., non quello di savignano!). E allora mi sparo un altro chilometro su terra. Che gusto andare piano e guardarsi attorno. Non che non lo si faccia anche in bdc, ma quì non c'è il rumore e il pericolo delle macchine, che pregio!
Alla fine si torna a casa: avrò fatto al massimo 10 chilometri, in un ora, ma non lo so, avevo lasciato a casa il computer. Ed è stato meglio così, una prima volta catartica.
Bhè, non so come finirà, ma a maggio sono iscritto alla nove colli di Cesenatico, quindi fino ad allora la precedenza ce l'ha la bdc, ma dopo sara una guerra a colpi di cuore e passione!
Ieri, dopo una bella manutenzione alla mia mtb d'annata comprata usata per motivi di budget (una speed project 10), dopo l'acquisto di scarpini super scontati che ho quasi pagato di più le tacchette spd, dopo due giorni di uscite toste in bdc (ebbene si, sono bigamo), ho messo il c**o per la prima volta sulla mtb. Le prime pedalate sono state un trauma: avevo i muscoli indolenziti per le uscite precedenti e la salita per Montiano (paesino in romagna vicino a dove abito) è breve ma intensa. Nel tratto più duro scopro il rampichino: il rapporto più agile che ha uno sviluppo ridicolo, inimmaginabile per uno che pedala su strada. Ebbene, è stata una sorpresa clamorosa: si può pedalare piano in salita senza fare eccessiva fatica e pure guardarsi intorno!
Una volta arrivato in cima, un breve falsopiano e poi giù, una stradina sterrata in discesa di un paio di chilometri che facevo in scooter a 14 anni: l'ammortizzatore è una notevole comodità, ma la mia capacità di affrontare discese è ovviamente scarsa. Ma alla fine, nel punto più basso, il terreno era bagnato e fangoso. E mi sono infagato abbastanza. Sorpresa numero 2: che bello sguazzare nel fango (tanto poi è la lavatriche che lava)!
All'improvviso un tornantino in salita, mi affanno a buttare giù dei rapporti per tornare al mitico rampichino, e ancora fatica zero in salita. Si torna su asfalto, alla ricerca disperata di sterrato. Nonostante il rampichino però le gambe sono abbastanza indolenzite, e quindi si va verso casa. Ecco però la possibilità di pedalare sulle rive dell'urgòn (il rubicone, quello vero di Giulio Cesare "il dado è tratto"..., non quello di savignano!). E allora mi sparo un altro chilometro su terra. Che gusto andare piano e guardarsi attorno. Non che non lo si faccia anche in bdc, ma quì non c'è il rumore e il pericolo delle macchine, che pregio!
Alla fine si torna a casa: avrò fatto al massimo 10 chilometri, in un ora, ma non lo so, avevo lasciato a casa il computer. Ed è stato meglio così, una prima volta catartica.
Bhè, non so come finirà, ma a maggio sono iscritto alla nove colli di Cesenatico, quindi fino ad allora la precedenza ce l'ha la bdc, ma dopo sara una guerra a colpi di cuore e passione!