c'è qualcosa nell'articolo che non mi quadra:
gli angoli assunti dalle articolazioni durante la pedalata sono influenzate oltre che dalla lunghezza della pedivella, anche dall'altezza sella e dall'arretramento della stessa rispetto al movimento centrale.
quindi in genere si determina per prima cosa l'altezza sella in base alla misura del cavallo, poi si determina la misura dell'arretramento in base a come si pedala, al fine di ottenere gli angoli più redditizi.
ovviamente l'azione della pedalata presuppone che la guarnitura sia già installata... ovvero che la scelta della pedivella sia stata già fatta (sulla base di tabelle come quella riportata nell'articolo).
pertanto trovo del tutto scorretto variare la lunghezza delle pedivelle al fine di modificare gli angoli... basta (e sarebbe più corretto) semplicemente variare l'arretramento della sella.
la scelta della lunghezza della pedivella è qualcosa di assolutamente poco scontato.
la cosa migliore è testare e "sentire" quale lunghezza sia la lunghezza giusta per noi in base all'utilizzo che facciamo della nostra bici.
infatti non dobbiamo mai dimenticarci che l'obiettivo principale della scelta di una posizione in bici è quella di farci sentire bene in bici.
motivo per cui vanno benone le tabelle, ma nulla supera una prova nel tempo.
infatti la pedivella ideale si sceglie sicuramente in base alle nostre misure, ma anche in base a come pedaliamo nel senso più generico del termine.
molto dipende dalla nostra storia sportiva e da come siamo fatti.
una pedivella più lunga può essere adottata da quegli atleti che hanno una prevalenza di fibre rosse, che prediligono alte cadenze di pedalata, mal tollerando alti picchi di forza .
la pedivella più lunga infatti richiede, a parità di potenza espressa, picchi di forza inferiori ad ogni pedalata, essendo più lungo il braccio di leva.
chi invece nei muscoli ha una percentuale più alta di fibre bianche, più adatte a sopportare tensioni muscolari elevate, sceglierà pedivelle non troppo lunghe, che consentono escursioni articolari inferiori e dunque riducono gli attriti interni.
poi dipende anche dallo "stile" di pedalata.
nel mondo delle bici da corsa, quei ciclisti che in salita pedalano prevalentemente seduti, quali i passisti e i corridori di taglia medio-grande, potranno utilizzare una pedivella più lunga, mentre quei corridori che in salita sono spesso fuori sella, quali gli scalatori leggeri, dovrebbero evitare pedivelle troppo lunghe.
io sono alto circa 178 cm per un cavallo di 86,5 cm.
sia su bdc che su mtb utilizzo pedivelle da 175 mm. ho avuto modo di provare anche pedivelle da 170 mm, ma mi sembrava che la pedalata non fosse rotonda, che procedesse a scatti.
non è una questioni di tempi (scarso ero e scarso rimango) ma di sentirsi bene mentre si pedala.