Tratto da www.ladige.it
Sulla Ponale il sindaco risponde a Zambotti: «Quando riaprirà? Non lo sappiamo...»
«Sentieri e bikers, legge confusa e vaga»
Mozione della Margherita: «La normativa va modificata»
«A tutt´oggi l´ente proprietario non ha formalizzato alcun tipo di concessione in merito all´utilizzo della Ponale; pertanto non è possibile dare una risposta concreta alle sue richieste. La giunta ha costituito un gruppo di lavoro per un convegno di approfondimento giuridico aperto alle componenti istituzionali sociali... Ribadendo la convinzione dell´amministrazione comunale dell´importanza del valore strategico del settore dei bikers, attraverso la costituenda nuova Apt, saremo promotori di un´adeguata e condivisa politica turistica per favorire e regolamentare tale disciplina a livello di tutto l´ambito dell´Alto Garda».
Sono questi i passi salienti della risposta del sindaco Paolo Matteotti all´interpellanza con la quale settimane addietro il consigliere Zambotti chiedeva lumi sulla riapertura in tempi brevi della strada del Ponale, anche ovviamente per i bikers. Ora come ora quindi la situazione è ancora indefinibile e per Zambotti le «battaglie del passato sembra essere servite a poco». «Ora occorre concentrare le poche forze rimaste - prosegue il consigliere di opposizione - per sollecitare la rapida riapertura del sentiero senza troppi distinguo e poi sperare che tutti chiudano un occhio e che ciclisti e pedoni non si pestino i piedi».
Ma l´esigenza di conciliare il fenomeno bikers (particolarmente sentito dalle nostre parti) e la tutela dei sentieri montani diventa anche un caso politico che a breve approderà in consiglio comunale. Il gruppo consiliare della Margherita ha infatti presentato proprio ieri una mozione che tra l´altro definisce come «troppo vaga e fonte di errori di valutazione e di immancabili non assunzioni di responsabilità» l´attuale normativa provinciale, emanata nel ´93 e modificata nel 2002. «In particolar modo - afferma la Margherita - risulta troppo vaga l´attribuzione di competenze, risulta non chiaro a chi facciano capo le responsabilità in caso di infrazioni o sinistri. E risultano incomprensibili le attribuzioni di competenze ai comuni. Un articolato così ben si presta a sollevare polemiche che non giovano a nessuno». Da questa considerazione le richieste per sindaco e giunta. Prima di tutto «farsi promotori presso la giunta provinciale e il Consorzio dei Comuni della modifica di tale normativa in modo da rendere più chiara e meno equivoca la legislazione in merito al fenomeno delle bici in montagna»; in secondo luogo «la costituzione, come è già avvenuto in altri comuni limitrofi, di un tavolo di lavoro di cui facciano parte il Comune di Riva, la Sat, il Wwf, l´Unione Commercio e Turismo, l´Apt Garda Trentino, alcuni rappresentanti per le associazioni e i negozi di mountain-bike e il distretto forestale della zona, al fine di delineare un piano di gestione di tale pratica sportiva». Ultima richiesta è quella di «organizzare con esperi del settore sia sportivo che giuridico una conferenza che possa aiutare a far chiarezza su una materia che a tutt´oggi - recita la mozione della Margherita - non risulta ben regolamentata, quale la percorribilità dei sentieri di montagna da parte dei bikers».
Sulla Ponale il sindaco risponde a Zambotti: «Quando riaprirà? Non lo sappiamo...»
«Sentieri e bikers, legge confusa e vaga»
Mozione della Margherita: «La normativa va modificata»
«A tutt´oggi l´ente proprietario non ha formalizzato alcun tipo di concessione in merito all´utilizzo della Ponale; pertanto non è possibile dare una risposta concreta alle sue richieste. La giunta ha costituito un gruppo di lavoro per un convegno di approfondimento giuridico aperto alle componenti istituzionali sociali... Ribadendo la convinzione dell´amministrazione comunale dell´importanza del valore strategico del settore dei bikers, attraverso la costituenda nuova Apt, saremo promotori di un´adeguata e condivisa politica turistica per favorire e regolamentare tale disciplina a livello di tutto l´ambito dell´Alto Garda».
Sono questi i passi salienti della risposta del sindaco Paolo Matteotti all´interpellanza con la quale settimane addietro il consigliere Zambotti chiedeva lumi sulla riapertura in tempi brevi della strada del Ponale, anche ovviamente per i bikers. Ora come ora quindi la situazione è ancora indefinibile e per Zambotti le «battaglie del passato sembra essere servite a poco». «Ora occorre concentrare le poche forze rimaste - prosegue il consigliere di opposizione - per sollecitare la rapida riapertura del sentiero senza troppi distinguo e poi sperare che tutti chiudano un occhio e che ciclisti e pedoni non si pestino i piedi».
Ma l´esigenza di conciliare il fenomeno bikers (particolarmente sentito dalle nostre parti) e la tutela dei sentieri montani diventa anche un caso politico che a breve approderà in consiglio comunale. Il gruppo consiliare della Margherita ha infatti presentato proprio ieri una mozione che tra l´altro definisce come «troppo vaga e fonte di errori di valutazione e di immancabili non assunzioni di responsabilità» l´attuale normativa provinciale, emanata nel ´93 e modificata nel 2002. «In particolar modo - afferma la Margherita - risulta troppo vaga l´attribuzione di competenze, risulta non chiaro a chi facciano capo le responsabilità in caso di infrazioni o sinistri. E risultano incomprensibili le attribuzioni di competenze ai comuni. Un articolato così ben si presta a sollevare polemiche che non giovano a nessuno». Da questa considerazione le richieste per sindaco e giunta. Prima di tutto «farsi promotori presso la giunta provinciale e il Consorzio dei Comuni della modifica di tale normativa in modo da rendere più chiara e meno equivoca la legislazione in merito al fenomeno delle bici in montagna»; in secondo luogo «la costituzione, come è già avvenuto in altri comuni limitrofi, di un tavolo di lavoro di cui facciano parte il Comune di Riva, la Sat, il Wwf, l´Unione Commercio e Turismo, l´Apt Garda Trentino, alcuni rappresentanti per le associazioni e i negozi di mountain-bike e il distretto forestale della zona, al fine di delineare un piano di gestione di tale pratica sportiva». Ultima richiesta è quella di «organizzare con esperi del settore sia sportivo che giuridico una conferenza che possa aiutare a far chiarezza su una materia che a tutt´oggi - recita la mozione della Margherita - non risulta ben regolamentata, quale la percorribilità dei sentieri di montagna da parte dei bikers».