La canyon Strive ES9 di nonnocarb: il mio giudizio dopo un anno di uso

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Attenzione: questo non è un test di mtb-forum, sono solo impressioni dopo avere percorso 250 km e 8000 m di dislivello con il nuovo giocattolo e, visto che mi è stato chiesto, ho cercato di fare dei confronti con la “vecchia” Torque ES9.
Scusate per le foto fatte con autoscatto, non sono ancora riuscito, nonostante varie prove, ad insegnare alle mucche a fare uno scatto decente, devo perciò arrangiarmi da solo


Ordine e spedizione
La Strive è stata messa ufficialmente sul mercato a ottobre 2010, ma solo in preordine, le prime consegne erano previste per aprile 2011. All’inizio di quest’anno sono arrivate le prime mail ufficiali da parte di Canyon per ritardi nella consegna dovuti ad una variante di progettazione del telaio, quasi sicuramente il carro che era risultato troppo leggero e tendeva a flettere lateralmente.
Poi ci sono stati anche altri problemi, dovuti al fallimento di una casa produttrice di parti di equipaggiamento e ancora ad un uragano che ha distrutto una fabbrica per la produzione dei telai in Cina. Le prime Strive sono state perciò consegnate a fine maggio.
La mia è stata ordinata il 23 dicembre e la bici doveva essere in consegna per la settimana 24, a inizio giugno. A metà maggio ho fatto il pagamento e la settimana 24 è stata puntualmente spedita, arrivando all’inizio della settimana 25, a metà giugno.

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Analisi “a secco” e prime sensazioni
Al contrario della Torque, che nel corso degli anni è cambiata ben poco , la Strive è una bici completamente nuova. I tubi passano attraverso 14 fasi di idroformatura. Questo processo di fabbricazione estremamente complesso permette un ottimo rapporto di rigidità/peso. Il telaio determina, nelle intenzioni dei progettisti, nuovi standard estetici ed offre inoltre maggior spazio per il porta borraccia, e anche se in effetti, nell’Enduro – Am, quest’ultimo è usato piuttosto poco, è sempre un punto a favore il fatto di avere almeno la possibilità di usare la borraccia.
La versione della mia ES9 è la “anodized black”, il telaio è infatti anodizzato con una resistenza veramente ottima. Dico questo perchè l'ho già testato per due anni e mezzo sulla Torque del 2009 e si è dimostrata veramente molto resistente alle scalfitture.
Quello che colpisce guardando per la prima volta la Strive dal vivo, è sicuramente la cura dei dettagli, perfetta in ogni suo particolare. Mi riferisco, per esempio, alle protezioni sui punti di contatto fra guaine e telaio (già comunque presenti sulla Torque), al passaggio dei cavi in parte interno al telaio, all'indicatore per il sag, alla guida batticatena posta subito dietro l'Hammerschmidt nella parte superiore del fodero, alla nuova protezione adesiva nella parte inferiore di tutto il tubo inclinato.
Un punto critico, invece: mentre nella Torque era il cavo del Hammerschmidt che, passando in prossimità del movimento centrale, era in posizione esposta, nella Strive è il cavo del cambio posteriore che fuoriesce dal telaio alla fine del tubo inclinato e passa quasi al di sotto del Hammerschidt, questo si in posizione potenzialmente pericolosa. Anche perché avere la scatola del Hammerschmidt che alza notevolmente la luce da terra e poi avere un cavo esposto in quella posizione è proprio un controsenso. Per adesso lo lascerò cosi, ho anche già però visto, che in caso si riuscirebbe a tagliare un po’ la guaina e ridurre la curvatura del cavo alzandolo verso il telaio. Il cavo del Hammerschmidt, invece, pur essendo nella stessa posizione del primo modello che avevo sulla Torque, è molto meno esposto, questo proprio per la innovativa forma del telaio, con il tubo inclinato più basso e avanzato grazie al sistema integrato Box 270°,che ha un centro di gravità molto basso e dovrebbe permettere buone performance di guida.
L’equipaggiamento, sicuramente di ottimo livello, è cosi formato:


Telaio Canyon New Strive
Ammortizzatore posteriore Fox Float RP23 Boost Valve XV
Forcella Fox 36 TALAS FIT RLC 160
Serie sterzo Acros AiX-03
Cambio Posteriore SRAM X9 Carbon Short Cage 10-speed
Cambio SRAM X9 Trigger 10-speed
Leve freno Avid Elixir CR
Freni Avid Elixir CR 203/185
Mozzi Easton Haven
Cassette SRAM XX 11-36 10-speed
Cerchi Easton Haven
Coperture Schwalbe Fat Albert 2,4" Evolution Line
Pedivelle Truvativ Hammerschmidt AM
Corone24 Movimento Centrale Truvativ Hammerschmidt AM
Attacco manubrio Easton Haven (31,8)
Manubrio Easton Haven 711/20 mm
ManopoleCanyon Bracelets Lock On Sella Selle Italia SL Kit Carbonio
Reggisella RockShox Reverb telescopico
Pedali Pedali non inclusi
Taglia telaio M
Coloresand blasted anodized black
Peso dichiarato (senza pedali) 13,60
Rilevato13.75

L’ assemblaggio devo dire che è stato ottimo, infatti la bici mi è arrivata montata perfettamente. Qui bisogna fare un elogio ai meccanici Canyon, perché visti i ritardi nella produzione dei telai e i ristrettissimi tempi di montaggio per la consegna, si poteva pensare ad assemblaggi fatti in fretta e furia, invece non è sicuramente cosi.
Visto che quello che maggiormente preoccupa i futuri possessori di Strive è la presunta “leggerezza” o poca rigidità del carro posteriore rilevata sui primi modelli, provo a far flettere il carro spingendo lateralmente la ruota posteriore. Non riesco a notare nessuna flessione: secondo me il disegno generale della Strive, cioè il triangolo posteriore a perno singolo, unitamente al grande tubo obliquo, garantisce una trasmissione rigida e ridotta flessione laterale, oltretutto il carro è stato sicuramente rinforzato.

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Appena monto a cavallo della nuova bici mi trovo subito bene e sento che le differenze fondamentali sono due, il manubrio più largo e l’attacco manubrio molto più corto, due particolari che rendono la guida in discesa molto più reattiva e sicura, come ho avuto modo di apprezzare con le prime uscite. Unica controindicazione, specialmente per chi come me percorre spesso sentieri stretti ed esposti, è che bisogna fare più attenzione a non toccare con il manubrio più largo rocce o alberi sporgenti, cosa che implica una caduta sicura, ma credo che basterà abituarsi.
La nuova Fox fit rlc 160 mi ha stupito favorevolmente già dalla prima uscita per due motivi. Il primo è sicuramente il bloccaggio della forcella, che in salita, specialmente se asfaltata e ripida, è per me fondamentale, mentre il secondo è il funzionamento fantastico della forcella con 120 di travel. Anche su discese piuttosto tecniche e ripide infatti, non si sente il bisogno di aumentare l’escursione e la Talas da l’impressione di sicurezza totale. Praticamente, con la forcella sempre a 120, si riesce a fare di tutto, dalle salite ripide alle discese tecniche con grande facilità. Quando poi la discesa si fa veramente tosta, con la Fox a 160 si superano ostacoli quasi impensabili sempre in sicurezza.
Al posteriore il Fox float rp 23 è un’altra sorpresa positiva, infatti con il propedal chiuso e la talas bloccata, ad una prima prova “a secco”, la Strive è estremamente rigida. Devo dire che anche sulla Torque la rigidezza raggiungeva un buon livello, ma il rp 23 mostra tutti i suoi lati positivi, rispetto al Monarch 4.2, non tanto da chiuso ma specialmente da aperto, sensibile e progressivo.
Per quanto riguarda l’Hammerschmidt, c’è poco da dire, stilo un mio personale elenco di pro e contro.
Vantaggi : cambiata immediata sotto sforzo e anche da fermo, ingombro minimo perciò massima altezza da terra, gabbia corta al posteriore, nessun incrocio di catena, nessuna caduta di catena
In discesa manca naturalmente la corona grande, ma io in discesa la lascio andare, non mi serve pedalare.
Svantaggi: peso leggermente superiore (circa 2-3 etti sul totale), leggera perdita di potenza sulla corona virtuale (34 o 38 a seconda dei modelli), ma misurata dicono in 3-5% sul totale, io giuro che non riesco a sentirla anche perché si avverte solo sui rilanci in piano o in discesa ,ultimo svantaggio su alcuni modelli, chi più chi meno, leggero rumore della catena (come su un tendicatena) sempre solo sulla corona virtuale
Il design io lo metto nei vantaggi perchè per me, abbinato alla gabbia corta è minimale e molto più elegante di corone normali
Questo e il reggisella telescopico sono due cose che non mi farò più mancare su ogni nuova bici.
Questo modello monta una corona da 24 invece del 22 che avevo sull’altro, ma abbinata al 36 del 10 speed, il rapporto finale è quasi lo stesso. Lo Sram X9 da 10 pignoni si è dimostrato preciso e funzionale, anche se alla prima uscita mi si è quasi completamente svitata la vite posteriore che regola l’altezza del cambio (fissata poi con un dado)


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Prova sul campo
Dopo due settimane dall’arrivo della Strive, ho finora percorso circa 250 km con 8000 m di dislivello, affrontando tutti i tipi di terreno, dall’asfalto al sentiero guidato, dalle forestali alle mulattiere, dai tratti con bici in spalla ai sentieri tecnici e ripidi, dal bagnato all’asciutto, permettendomi cosi di formulare un primo giudizio abbastanza preciso e l’idea che mi ero inizialmente fatto della Strive è stata sempre più confermata


Salita bici in spalla
Con il tipo di percorsi che faccio solitamente, orientati verso l’esplorazione, portare la bici in spalla è una cosa abbastanza ordinaria, ogni tanto mi capita di farlo anche per più di mille metri di dislivello. La Strive si porta molto bene, in virtù anche del peso contenuto per la sua categoria. Una volta in spalla sono riuscito a trovare subito un buon bilanciamento, tanto che, con l’aiuto dello zaino, riesco a salire anche senza tenerla con le mani

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Salita scorrevole
Una cosa fondamentale in salita è la rigidità della bici, in modo da disperdere la minor energia possibile durante la pedalata. Con la forcella abbassata e bloccata e il propedal chiuso la bici è veramente rigida e, visto il peso contenuto (14.2 kg con pedali), sale bene senza muoversi anche in caso di pedalata in fuori sella. Naturalmente bisogna chiuderla sia davanti che dietro, perché se si blocca solo l’ammortizzatore la bici tende lo stesso a sedersi un po’. A proposito della nuova Talas, ero preoccupato del travel minimo di 120, contro i 100 della vecchia, invece devo dire che anche sulle rampe estremamente ripide non ho avuto particolari difficoltà o tendenza al ribaltamento.

Salita tecnica
la Strive è dotata di una geometria bilanciata e un sistema di sospensioni in armonia. E’ proprio nell'assemblare i diversi componenti e trovare un equilibrio fra loro che si riesce ad ottenere ottime prestazioni in generale. La gamma dei componenti influisce sul peso complessivo e quindi anche la sulla potenza e sulla maneggevolezza della bici. Salendo gradini e radici si sente come sospensione anteriore e posteriore lavorino all’unisono, proprio grazie al perfetto bilanciamento. Anche, e specialmente in questo caso, la leggerezza aiuta non poco, poi l’ottimo grip delle gomme asseconda tratti di salita al limite


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Discesa veloce/sconnessa
La sospensione posteriore mi sembra caratterizzata da una linearità iniziale, seguita da una progressività fino alla fine della curva. L’ottimo comportamento dei due Fox, unito alla sensibilità del triangolo posteriore, garantisce il comfort necessario ad affrontare lunghe discese, se poi queste sono particolarmente sconnesse, si arriva alla fine senza sentire il classico male alle braccia e ai polsi
L’Hammerschmidt e il cambio a gabbia corta ottimizzano il minimo movimento della catena, sempre gradito nelle discese veloci. Nei piccoli drops la sensazione è ottima, facilità di stacco data dalla leggerezza e atterraggio morbidissimo, anche se finora ne ho affrontato solo qualcuno naturale e sempre abbondantemente sotto il metro.

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Singletrack guidato.
In questi casi mi trovo molto bene tenendo sempre la forcella abbassata, specialmente dopo curve lente, se c’è il bisogno di rilanciare, si ha minor perdita di potenza. Se poi si tratta di single track in saliscendi, il Reverb telescopico è veramente una manna, uno di quegli accessori che quando si è provato una volta non ne si può più fare a meno, il Reverb poi ha un funzionamento davvero semplice e perfetto. Unico neo forse, una certa debolezza dell’attacco del cavo sotto la sella, bisogna stare infatti particolarmente attenti specie nel caso in cui si usi una cavalletto per le riparazioni alla bici


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Discesa tecnica
Grazie al passo piuttosto corto, la Strive si trova a suo agio durante la rapida alternanza di curve strette, mentre grazie al peso contenuto i nose press risultano molto facili da eseguire, necessitando di un minimo spostamento di peso
Una volta trovato il giusto settaggio delle sospensioni, queste lavoreranno all’unisono con il telaio e il 270° box, che permette inizialmente una risposta di curva lineare, in modo da garantire una pedalata reattiva. La curva diventa sempre più progressiva verso la fine e aiuta a prevenire di arrivare a fondo sospensione su terreni molto impegnativi e salti.
Per il carro posteriore sono confermate le prime sensazioni “a secco”: non ho percepito alcuna flessione laterale, in tutte le situazioni fa il suo dovere e lo fa bene.
Nel passaggio di gradoni ripidi invece, bisogna farci un po’ l’occhio, mi è capitato un paio di volte, abituato ancora alla Torque, di toccare sotto al movimento centrale, proprio per la geometria diversa della Strive, con baricentro molto basso e tubo inclinato che parte molto avanzato.
Ottimi direi i freni Avid Elixir, modulabili e potenti, e anche se dopo mille metri di discesa quasi senza sosta mi è capitato che il posteriore cominciasse a fischiare leggermente, è bastato un minuto di riposo per fargli riprendere la sua perfetta funzionalità e silenziosità.


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Difetti riscontrati
1) Il cavo del cambio che passa troppo basso sotto il movimento centrale ad alto rischio rottura
2) Il manubrio è troppo basso rispetto al tubo orizzontale, in caso di caduta con manubrio che ruota sul tubo, i comandi del cambio strisciano sul tubo (infatti ho”battezzato” subito la strive alla prima uscita!). Rimedi: mettere una-due fasciette da elettricista sul punto di eventuale contatto e allentare le brugole dei comandi cambio e freni, in modo che queste ruotino sul manubrio e non danneggino il telaio in caso di caduta
3) E’ da provare sul lungo periodo, ma il disco degli Avid mi sembra un po’ troppo vuoto e leggerino, vedremo
4) Per me le gomme con camera sono un difetto, visto che i cerchi sono tubeless bisogna usare gomme tubeless (con liquido antiforatura): non si buca praticamente mai e si possono tenere pressioni molto più basse, specialmente all’anteriore, fondamentale per le discese tecniche.
Infatti ho bucato quasi subito e ho messo un tubeless, sempre fat albert, all’anteriore, in attesa di consumare il posteriore

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Conclusioni dopo le prime uscite
La mia bici perfetta è quella che ti porta fino in cima ad ogni montagna ed è mega divertente nelle discese tecniche.
E la Strive è finora la bici che più si avvicina alla mia perfezione, ha finora dimostrato grande pedalabilità in tutte le situazioni, rigida in salita scorrevole, grande trazione in salita tecnica, leggera per arrampicarsi anche sul ripido e, cosa per me non meno importante, leggera da portare in spalla anche per mille metri di dislivello.
E in discesa la Strive mi sta dando delle grandissime soddisfazioni, a partire dai percorsi guidati restando con 120 di travel, alle discese tecniche e ripide, dove l’insieme di telaio e sospensioni risulta perfettamente equilibrato e si ha proprio l’impressione che tutto lavori per facilitare la discesa e aumentare il divertimento

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Per finire un confronto di voti fra la “vecchia “ Torque e la nuova Strive
(i voti della Strive sono solo indicativi del primo test e modificabili nel tempo, per poterli correttamente confrontare con quelli della Torque assegnati dopo due anni di uso)

Torque es9
Qualità generale 8.5
Salita 8.5
Salita tecnica 9
Discesa veloce 7.0
Discesa tecnica 8.5
Salti/drop 7.5
Agilità 9.0
Tubo sella affondabile 10
Posizione in sella 9.5
Freni 8.0
Sospensione anteriore 9.5
Sospensione posteriore 7.5
Gomme 7.5
Rapporto qualità/prezzo 10
Estetica 9

Strive es9
Qualità generale 9.0
Salita 9.0
Salita tecnica 9.5
Discesa veloce 8.0
Discesa tecnica 9.0
Salti/drop 8.0
Agilità 9.5
Tubo sella affondabile 10
Posizione in sella 9.5
Freni 8.0
Sospensione anteriore 9.5
Sospensione posteriore 8.5
Gomme 8.0
Rapporto qualità/prezzo 10
Estetica 9.5



Aggiornamento a fine agosto, dopo circa 40 uscite, 1400 km e 60000 m di dislivello.

Confermo tutte le sensazioni positive già provate, è veramente una bici tuttofare, a me piace chiamarla bici ad assetto variabile: stabilissima in salita, con ammo e forcella bloccati, io li tengo chiusi non solo su asfalto, ma anche su sterrate anche scassate, c'è sicuramente meno perdita di energia rispetto alla salita con ammortizzatori aperti. Poi quando inizia una discesa qualche clik e via, ammo, forka, reggisella e in un attimo inizia il divertimento. Stabile in curva ma bella morbidosa, una goduria. Stessa cosa anche al contrario, alla fine della discesa, senza neanche fermarsi, reggisella, ammo e forka e in un attimo la bici ritorna rigida. Fantastico.

I freni direi sono ottimi, ho cambiato le pastiglie posteriori il 27 luglio (dal 18 giugno) e il 22 agosto, perciò circa ogni 25000 m di dislivello (tosti) mentre quelle anteriori sono ancora quelle originali.

Gli unici due problemi che ho riscontrato sono il reggisella telescopico, che avevo rotto amcora prima di usarla (sbaglio mio) e poi il 23 agosto durante una uscita, non so neanche come, sempre alla fine del cavo sotto la sella. Devo dire che il pezzo che mi è arrivato adesso è diverso da quello che avevo sostituito in giugno e sembra più resistente, staremo a vedere.
Secondo problema il mozzo posteriore, mi si è aperto il 5 agosto durante una discesa, probabilmente perchè mi si era allentato il perno passante, l'ho messo a posto, ma mi si è riaperto ancora a fine agosto, adesso l'ho richiuso il meglio possibile e adesso vediamo se tiene.

Per il resto grande soddisfazione, al prossimo aggiornamento o-o




Aggiornamento a fine settembre, dopo circa 46 uscite, 1600 km e 65000 m di dislivello.

Nel mozzo posteriore che prima contnuava ad aprirsi si sentiva ultimamente un bel "macinino" di rumori. Aperto, erano due cuscinetti (su tre), uno grande e uno piccolo, andati. Difficilmente trovabili per vie normali (ferramenta), ordinati in germania sono arrivati in qualche giorno (35+25 €). Dopo qualche giro, il mozzo tiene perfettamente, almeno per adesso. Quasi sicuramente l'apertura anomala del mozzo era dovuta ai cuscinetti usurati. Sul perchè si siano usurati dopo neanche tre mesi non mi pronuncio, il mio mecca dice che per risparmiare sul peso risparmiano (troppo:arrabbiat:) anche sui cuscinetti, e non solo le easton, naturalmente.
Ho cambiato anche la catena che era arrivata quasi alla fine e questa volta ho messo una shimano 10v, invece che sram
Per il resto come sempre grande soddisfazione, al prossimo aggiornamento :prost:

Aggiornamento a fine dicembre, dopo mezzo anno, circa 75 uscite, 2400 km e 90000 m di dislivello.

Cambiate altre due pastiglie freni posteriori e una anteriore, le anteriori erano ancora quelle originali!
Perciò le pastiglie posteriori sono durate circa 23000 metri di dislivello ognuna, direi normale visto che le mie sono discese quasi sempre toste, mentre l'incredibile sono quelle anteriori, durate 90000 m! Di solito la mia media di cambio era ogni due volte dietro una volta davanti, con la strive 4 cambi dietro e 1 davanti, vedremo le prossime quanto dureranno, intanto ottimo cosi!
In novembre ho rotto la catena, che avevo cambiato a settembre, ma il fatto è dovuto probabilmente ad una caduta dove la catena ha sbattuto e si è rovinata.
Ho dovuto stringere altre due volte il mozzo posteriore degli heaven, vabbè ormai ci sono abituato
Questa settimana, dopo una uscita sulla neve, ho dovuto cambiare il cavo cambio, più che altro per poter pulire la guaina (parte posteriore) che si era riempita di acqua, poi ghiacciata durante la notte e appena sono uscito il cambio non funzionava per il ghiaccio. Il problema è che la guaina non è intera (entrerebbe difficilmente sporco o acqua) ma divisa in due parti per il passaggio del cavo interno al tubo obliquo. Cosi l'acqua entra più facilmente dove inizia la guaina nella parte bassa. Poco male, il danno si risolve in fretta, ma con neve ghiacciata può essere un problema, vedremo adesso quando andrò a Dobbiaco a pedalare a 15 sottozero!
Per il resto bici come al solito ottima, mi sono abituato a pedalare ancora più spesso in salita sia con ammo che con forcella chiusi, anch su terreni piuttosto sconnessi, la strive cosi è veramente stabile e ogni sforzo, ogni pedalata viene trasmessa per intero e si scarica sul terreno senza perdite inutili di energia. Se si tiene l'ammo chiuso e la forcella aperta, invece, la strive tende ad ondeggiare, a muoversi un pò in salita, anche se comunque non più di tanto. Sul molto sconnesso, invece, tutto aperto e la bici sale copiando tutto alla grande.
In discesa come sempre niente da dire, divertentissima o-o

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Aggiornamento a fine marzo, dopo 9 mesi, circa 100 uscite, 3000 km e 110000 m di dislivello.

Purtroppo la ruota posteriore continua a darmi problemi, il mozzo si molla ogni due per tre e un giorno di febbraio, dopo che sono arrivato a fine discesa con la ruota che ballava per conto suo e a momenti la perdevo, non ce l’ho più fatta e ho ordinato al mio mecca una ruota nuova, cerchio da freeride, tanti bei raggi normali, cuscinetti più grandi, peserà un paio di etti in più ma pazienza, almeno è bella solida. Ma ci vuole tanto a fare una ruota un po’ più resistente senza risparmiare peso su ogni piccola cosa e specialmente sui cuscinetti? E si che io sono leggero, se pesassi un quintale cosa succederebbe? Mah!
Altro problema riscontrato è il reverbe, quando mi ci siedo sopra si abbassa di un cm, ho provato a spurgarlo e anche a gonfiarlo ma il problema persiste. Ho contattato canyon sia per la ruota che per il reggisella e con una clamorosa lentezza sono riuscito solo adesso a farmi dire che mi ritirano tutti e due per il controllo in garanzia.
Intanto a fine marzo sentivo la bici un po’ spugnosa e l’ho lasciata per un paio di giorni al mio mecca per la revisione annuale, gli ho detto di smontarmela tutta e fare qual che c’è da fare. Revisione forka, revisione ammo, cambio di due cuscinetti della biella dell’ammo, cambio catena, cambio pastiglie anteriori, in grassaggi vari. Risultato: speso un sacco di soldi, ma adesso ho un’altra bici, a dir poco incredibile come va bene, morbidissima, sembra di avere almeno 180 cm fra le mani! Come da nuova insomma, anzi forse meglio, è che usandola tanto e spesso non mi ero accorto che un po’ alla volta si era indurita tutta, specialmente la forka, infatti il mecca mi ha detto che nell’olio era entrata dell’acqua (probabilmente per le uscite sulla neve).
ragazzi, ma un tester cosi dove lo trovate?:sborone:

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Aggiornamento a fine giugno, dopo 1 ano di uso, circa 130 uscite, 4000 km, 140000 m di dislivello in salita e 160000 in discesa.

Il reverbe mi è stato sostituito con il modello nuovo 2012, la ruota easton spedita all’importatore ma non ancora rimandata indietro, in ogni caso sto usando la ruota nuova che mi sono fatto fare, bella robusta e non mi da problemi.
Allo scadere dell’anno ho cambiato disco posteriore ormai consumato, pacco pignoni idem, corona hammerschmidt, catena (siamo ormai alla quarta) , e naturalmente ennesime pastiglie posteriori.
Che dire dopo un anno di uso?
Dico che sono contento, è una bici veramente divertente e che si adatta a tutte le situazioni in cui la uso, dalla salita asfaltata alla discesa più scassata. In salita scorrevole, specie se ripida, forcella sempre abbassata, ammo chiuso e la bici sale benissimo, rigida quanto basta. Arrivati in cima si apre la forka, l’ammo, si abbassa la sella e via, divertimento alla grande. Bisogna ricominciare a pedalare in salita di colpo? Senza neanche fermarsi su la sella, blocco ammo, blocco forca e cambio immediato con hammerschmidt! Per me è la perfezione!
Certo ha i suoi problemini, il baricentro basso da sicurezza in discesa, ma su salita sconnessa i pedali toccano spesso per terra, diciamo che bisogna farci l’abitudine. Il carro non sarà il top della rigidità, ma ha me non ha mai dato nessuna sensazione negativa, forse perché non peso tanto (68 kg, il peso del tester in effetti è un dato che bisognerebbe sempre specificare, perché fra 60 e 100 il comportamento di una bici è piuttosto diverso). Della ruota e del reggisella ho già detto, ma in effetti questi non sono difetti canyon, in ogni caso cambiati in garanzia.
Per il resto io mi sto divertendo alla grande, era la bici che cercavo, rigida in salita e morbida in discesa. Se poi si aggiunge il rapporto qualità/prezzo di rivali ne ha poche, una bici finita cosi a 3000 euro in negozio costerebbe ben più di 4000 euro.
Comincia il secondo anno di strive e il divertimento e la soddisfazione che ho provato fin dalla prima uscita continua…

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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
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giusto un regalino prima di partire, adesso trasferisco l'ufficio a dobbiaco fino a fine agosto ;-) cosi posso finire di testare per bene la bici. Ci si vede fra due mesi, ma magari ogni tanto riesco a collegarmi con lo smartphone, buone pedalate a tutti o-o
 

motobimbo

Biker nirvanensus
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Cimino
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giusto un regalino prima di partire, adesso trasferisco l'ufficio a dobbiaco fino a fine agosto ;-) cosi posso finire di testare per bene la bici. Ci si vede fra due mesi, ma magari ogni tanto riesco a collegarmi con lo smartphone, buone pedalate a tutti o-o

have fun carb! :celopiùg:
 

vinx

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ho anche già però visto, che in caso si riuscirebbe a tagliare un po’ la guaina e ridurre la curvatura del cavo alzandolo verso il telaio

Occhio ad accorciare la guaina, valuta il movimento del carro, altrimenti rischi di trovarti il cambio che cambia da solo ad ogni sollecitazione! :mrgreen:
 

Gingig

Biker marathonensis
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Ottimo lavoro Nonno !!!!

Domanda, con forca più corta di 40 mm. perdi all'incirca due gradi sul tubo sterzo: non ne senti la differenza girando con la Talas a 120 mm.?

Sostanzialmente la Strive, per quanto prodotto giovane ed affinabile, nel tuo giudizio ha parecchi punti o mezzi puntik in più rispetto alla Torque che quando l'hai presa tu era un prodotto abbastanza "maturo" credo.

Chissà quanto margine di migliramento ha il nuovo mezzo...

:prost:
 
giusto un regalino prima di partire, adesso trasferisco l'ufficio a dobbiaco fino a fine agosto ;-) cosi posso finire di testare per bene la bici. Ci si vede fra due mesi, ma magari ogni tanto riesco a collegarmi con lo smartphone, buone pedalate a tutti o-o

... bene bene ... allora buon lavoro, buone vacanze, buone pedalate e "testa" per bene la biga ... :celopiùg: :celopiùg: :celopiùg:
 

bigor

Biker serius
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FVG
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Cannondale Jekyll 2003
Quindi anche in discesa valuti la Strive migliore della Torque... han fatto un buon lavoro allora.
Ed in salita lavora bene... c'era chi dubitava della scelta di spostare gli snodi dai foderi orizzontali a quelli obliqui della sospensione posteriore potesse renderla meno efficace sia in salita (eventuale bobbing) che in frenata in discesa. Ottimo allora.
Anzi ottima bike, come si immaginava.
:}}}:
 

mazza85

Biker serius
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sempre più contento dell'acquisto, dopo il test di Nonnocarb.
Però volevo sapere una cosa, visto che vorrei latticizzare le gomme:
I cerchi sono tubeless vero? e le fat albert montate ?
 

Gingig

Biker marathonensis
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sempre più contento dell'acquisto, dopo il test di Nonnocarb.
Però volevo sapere una cosa, visto che vorrei latticizzare le gomme:
I cerchi sono tubeless vero? e le fat albert montate ?

Le Haven sono tubless (il nonno l'ho ha anche scritto da qualche parte), la Fat Albert hanno solo il tallone Tubless (ready). Cioè sono più leggere di un tubless classico.
 
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