Vi voglio raccontare una delle uscite che più mi hanno segnato dal punto di vista psicofisico, il titolo dice già tutto ma, partiamo dall'inizio. Fine Giugno 2012, partenza da Fiumefreddo, comune ai piedi dell'Etna, una buona dose di asfalto, qualche singletrack "pietroso e nero" tipico della zona e si arriva al vero punto di partenza della nostra avventura: Malvagna.
Ci lasciamo alle spalle questo piccolo comune dopo aver scherzato con un paio di bambini che ci ammiravano stupefatti, imbocchiamo una sterrata abbandonata da tempo, l'erba talmente alta da rendere il tutto un bel singletrack in salita! Entriamo nella Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta.
Scolliniamo e ci addentriamo nel cuore della riserva: il Bosco dei Patriarchi, ricco di esemplari di querce centenarie e sito delle riprese di un noto film: Harry Potter. Tutto bello e meraviglioso, ma fino a qui c'è stato un grosso problema che ahimè ci ha fatto avanzare a fatica.
Avete presente quella sensazione di freschezza e di piacere che si prova a pedalare sotto l'ombra degli alberi? Bene, dimenticatela...in punti del genere la temperatura era di 38°C.
Vi lascio immaginare quanto fosse bello camminare sotto al sole, di una fonte d'acqua, nemmeno l'ombra. Ci lanciamo in un freeride fra gli alberi, più giù, si intravede un sentiero, fortunatamente dopo un po' di ricerche troviamo anche l'unico rifugio della riserva, fornito di una bava d'acqua.
Ok siamo disidratati ma vivi, il peggio è passato e ormai siamo in quota già da un pezzo, non ci resta che arrivare a Floresta dove termina la nostra prima tappa. Salutiamo da lontano i Megaliti dell'Argimusco e arriviamo a destinazione.
Finalmente a Floresta beviamo una decina di litri di liquidi tutti d'un fiato e si ci lasciamo coccolare dalle prelibatezze del luogo.
Non contenti degli assaggini ci andiamo a sedere nel miglior ristorante della zona e via di pappardelle al ragù di maiale nero, grigliata mista e quant'altro, non è molto professionale ma siamo in Sicilia. Siamo già a pezzi per colpa del caldo afoso ma carichi, ci aspetta la Dorsale dei Nebrodi!!! Il resoconto della prima tappa:
Buongiorno! Viste le condizioni metereologiche particolarmente afose decidiamo di partire alle prime luci dell'alba per affrontare il primo tratto scoperto della dorsale al "fresco".
Il primo tratto della Dorsale dei Nebrodi che va da Floresta a Portella Femmina Morta è davvero uno spettacolo. Noi Siciliani dei Peloritani (e peggio ancora gli altri) non siamo abituati ai boschi sterminati ma soprattutto ai laghi! Partiamo con il Trearie:
Passiamo al Cartolari davvero poco distante dal Trearie:
E infine godetevi quello a mio parere più bello: il lago Biviere.
Ci sarebbero altri 2 laghi ma ve li nomino soltanto: Pisciotto e Maulazzo. Proseguiamo passando sotto la cima di Monte Soro, superiamo Portella Femmina Morta. Ah quasi dimenticavo di dirvi che fin'ora abbiamo trovato una sola fonte d'acqua ricca con i soliti 40°C attorno, forse lo spettacolo naturale ci ha fatto sentire meno la disidratazione.
Proseguiamo, di questo altro tratto di dorsale avrei da farvi vedere boschi fitti ed ogni genere di bellezza ma preferisco farvi dare un occhiata ad un lato un po' nero della zona. Lasciamo perdere la segnaletica sparata (si, si, nel senso che ha ricevuto diversi colpi di fucile) ma quello che ci ha dato maggior fastidio e noia sono state le strade completamente scavate e devastate dai fuoristrada.
Per una mtb da xc o enduro che sia non è un grosso problema, però stiamo parlando della sterrata principale, della strada che serpeggia unendo tutti i comuni dei Nebrodi, che figura ci facciamo? Senza contare che in molti punti le tracce devastate si dividono creando dei labirinti, causati dai momenti di estasi e divertimento al volante. Vabbè altro tratto senza una goccia d'acqua e arriviamo a Portella dell'Obolo, qui ci salva la Fonte Nocita. Finiamo il nostro viaggio con una piacevole discesa di 30km fino a Caronia Marina, da qui il treno fino a Messina Centro e a casa, stanchi, disidratati, ma con il sorriso sulle labbra, con il sorriso di chi ha passato due giorni nel Polmone Verde della Sicilia: i Nebrodi.
Ecco un breve filmato che ho fatto in quei due giorni, perdonatemi ma ero (e sono ancora) alle prime armi.
Malabotta - Nebrodi - GoPro - YouTube
Ci lasciamo alle spalle questo piccolo comune dopo aver scherzato con un paio di bambini che ci ammiravano stupefatti, imbocchiamo una sterrata abbandonata da tempo, l'erba talmente alta da rendere il tutto un bel singletrack in salita! Entriamo nella Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta.
Scolliniamo e ci addentriamo nel cuore della riserva: il Bosco dei Patriarchi, ricco di esemplari di querce centenarie e sito delle riprese di un noto film: Harry Potter. Tutto bello e meraviglioso, ma fino a qui c'è stato un grosso problema che ahimè ci ha fatto avanzare a fatica.
Avete presente quella sensazione di freschezza e di piacere che si prova a pedalare sotto l'ombra degli alberi? Bene, dimenticatela...in punti del genere la temperatura era di 38°C.
Vi lascio immaginare quanto fosse bello camminare sotto al sole, di una fonte d'acqua, nemmeno l'ombra. Ci lanciamo in un freeride fra gli alberi, più giù, si intravede un sentiero, fortunatamente dopo un po' di ricerche troviamo anche l'unico rifugio della riserva, fornito di una bava d'acqua.
Ok siamo disidratati ma vivi, il peggio è passato e ormai siamo in quota già da un pezzo, non ci resta che arrivare a Floresta dove termina la nostra prima tappa. Salutiamo da lontano i Megaliti dell'Argimusco e arriviamo a destinazione.
Finalmente a Floresta beviamo una decina di litri di liquidi tutti d'un fiato e si ci lasciamo coccolare dalle prelibatezze del luogo.
Non contenti degli assaggini ci andiamo a sedere nel miglior ristorante della zona e via di pappardelle al ragù di maiale nero, grigliata mista e quant'altro, non è molto professionale ma siamo in Sicilia. Siamo già a pezzi per colpa del caldo afoso ma carichi, ci aspetta la Dorsale dei Nebrodi!!! Il resoconto della prima tappa:
Buongiorno! Viste le condizioni metereologiche particolarmente afose decidiamo di partire alle prime luci dell'alba per affrontare il primo tratto scoperto della dorsale al "fresco".
Il primo tratto della Dorsale dei Nebrodi che va da Floresta a Portella Femmina Morta è davvero uno spettacolo. Noi Siciliani dei Peloritani (e peggio ancora gli altri) non siamo abituati ai boschi sterminati ma soprattutto ai laghi! Partiamo con il Trearie:
Passiamo al Cartolari davvero poco distante dal Trearie:
E infine godetevi quello a mio parere più bello: il lago Biviere.
Ci sarebbero altri 2 laghi ma ve li nomino soltanto: Pisciotto e Maulazzo. Proseguiamo passando sotto la cima di Monte Soro, superiamo Portella Femmina Morta. Ah quasi dimenticavo di dirvi che fin'ora abbiamo trovato una sola fonte d'acqua ricca con i soliti 40°C attorno, forse lo spettacolo naturale ci ha fatto sentire meno la disidratazione.
Proseguiamo, di questo altro tratto di dorsale avrei da farvi vedere boschi fitti ed ogni genere di bellezza ma preferisco farvi dare un occhiata ad un lato un po' nero della zona. Lasciamo perdere la segnaletica sparata (si, si, nel senso che ha ricevuto diversi colpi di fucile) ma quello che ci ha dato maggior fastidio e noia sono state le strade completamente scavate e devastate dai fuoristrada.
Per una mtb da xc o enduro che sia non è un grosso problema, però stiamo parlando della sterrata principale, della strada che serpeggia unendo tutti i comuni dei Nebrodi, che figura ci facciamo? Senza contare che in molti punti le tracce devastate si dividono creando dei labirinti, causati dai momenti di estasi e divertimento al volante. Vabbè altro tratto senza una goccia d'acqua e arriviamo a Portella dell'Obolo, qui ci salva la Fonte Nocita. Finiamo il nostro viaggio con una piacevole discesa di 30km fino a Caronia Marina, da qui il treno fino a Messina Centro e a casa, stanchi, disidratati, ma con il sorriso sulle labbra, con il sorriso di chi ha passato due giorni nel Polmone Verde della Sicilia: i Nebrodi.
Ecco un breve filmato che ho fatto in quei due giorni, perdonatemi ma ero (e sono ancora) alle prime armi.
Malabotta - Nebrodi - GoPro - YouTube