Salve bikers,
riuscire a spiegare in un forum cosa vuol dire pedalare in cima al mondo,tra fuoco e ghiaccio è difficile. Preferisco inserire qualche piccolo stralcio del mio diario. Sicuramente forse enfatico,però era quello che esattamente pensavo in quei momenti. Spero che vi piacciano le foto.
riuscire a spiegare in un forum cosa vuol dire pedalare in cima al mondo,tra fuoco e ghiaccio è difficile. Preferisco inserire qualche piccolo stralcio del mio diario. Sicuramente forse enfatico,però era quello che esattamente pensavo in quei momenti. Spero che vi piacciano le foto.
29 Luglio 2010
Ansia,paura di non farcela. Non provavo questi stati d'animo da prima del mio primo Cammino di Santiago. Ottimo preludio per il mio viaggio. Vuol dire che sono VIVO.
Ho rimandato per troppo tempo questa avventura. Ho riversato le mie insicurezze sulla scelta dei materiali,sulla bici,sulla probabile poggia che avrei trovato,sul mio poco allenamento. Quella che invece ho dovuto allenare è stata la testa. L'unica parte del corpo che ti manda avanti quando davanti hai il nulla.
L'aeroporto di Berlino -Tingel è un facsimile di aeroporto. Un capannone con un paio di televisori su cui è indicata l'ora della partenza del volo vattelappesca. Forse però proprio per questo si respira un'aria particolare. Notte,fresco,noi che percorriamo la pista a piedi per prendere un tubetto di dentifricio (questo sembra l'aereo) per l'artico,o giù di li,mi fa una certa impressione. Come quando si viaggiava realmente, e non si acquistava un pacchetto vacanze in agenzia. L'arrivo a Keflavik è stato altrettanto particolare. Tantissimi giovani che attendono il loro zaino per iniziare l'avventura. Esco dall'aeroporto e domando all'ufficio turistico come poter arrivare all'Alex Guesthouse. Mi indica un telefono. In pratica c'è una linea diretta con Alex. Fico. Chiamo e mi viene a prendere con un furgoncino per mettere la bici. Sono le 02:00 ora locali. Inizia a fare giorno. Benvenuto nel Grande Nord
Ho rimandato per troppo tempo questa avventura. Ho riversato le mie insicurezze sulla scelta dei materiali,sulla bici,sulla probabile poggia che avrei trovato,sul mio poco allenamento. Quella che invece ho dovuto allenare è stata la testa. L'unica parte del corpo che ti manda avanti quando davanti hai il nulla.
L'aeroporto di Berlino -Tingel è un facsimile di aeroporto. Un capannone con un paio di televisori su cui è indicata l'ora della partenza del volo vattelappesca. Forse però proprio per questo si respira un'aria particolare. Notte,fresco,noi che percorriamo la pista a piedi per prendere un tubetto di dentifricio (questo sembra l'aereo) per l'artico,o giù di li,mi fa una certa impressione. Come quando si viaggiava realmente, e non si acquistava un pacchetto vacanze in agenzia. L'arrivo a Keflavik è stato altrettanto particolare. Tantissimi giovani che attendono il loro zaino per iniziare l'avventura. Esco dall'aeroporto e domando all'ufficio turistico come poter arrivare all'Alex Guesthouse. Mi indica un telefono. In pratica c'è una linea diretta con Alex. Fico. Chiamo e mi viene a prendere con un furgoncino per mettere la bici. Sono le 02:00 ora locali. Inizia a fare giorno. Benvenuto nel Grande Nord