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MOGGIO L'impianto di Artavaggio per tre giorni sarà sottoposto alle prove degli inviati da Roma Test ministeriale per la funivia Il nullaosta per la riapertura permetterà a tutta la Valle di sfruttare la stagione estiva

MOGGIO È arrivata la commissione ministeriale per collaudare la funivia dei Piani d'Artavaggio. Gradita visita ieri alla stazione moggese dei tecnici incaricati dal ministero dei trasporti, che, per tre giorni, testeranno l'impianto nuovo di zecca. L'ultimo passaggio per dare il via libera alla riapertura, dopo sei anni di fermo, della funivia di Artavaggio. Quindi, se tutto va come si spera, l'estate è salva. A questo proposito il sindaco Umberto Locatelli e il direttore delle Imprese turistiche barziesi, Danilo Scaioli, sono cauti e aspettano il responso dei tecnici prima di cantar vittoria (si erano già scottati annunciando l'apertura per il 3 giugno). Come riferito, sarà l'Itb - la società degli impianti di Barzio-Bobbio - a gestire la funivia mediante una convenzione già sottoscritta con il Comune. E adesso tutti tengono le dita incrociate. Per Moggio, e per tutta la Valsassina, la funivia di Artavaggio riaperta è un'occasione d'oro per il turismo. E per far tornare qui anche molti lecchesi, che da sempre amano le passeggiate che offre questa stazione. Per ora solo quelle, considerato che i sette impianti sciistici di risalita sono fermi perché non più a norma. Anche se, su questo fronte, il sindaco Locatelli ha già annunciato una grossa novità: «Quest'inverno - ha detto in Consiglio comunale e ha ripetuto dopo - almeno uno ski-lift riusciremo a riattivarlo. Forse anche due. E poi attrezzeremo l'area con giochi per i bambini e altre attrattive invernali». I bar della stazione a monte e a valle per ora non saranno aperti. Si conta di sopperire con distributori automatici. Ancora, ad Artavaggio sono iniziati i lavori, da 270.000 euro, per l'adeguamento dell'acquedotto (dovrebbero essere ultimati in settembre, dice sempre il primo cittadino). In quota adesso di acqua ce ne già poca per i pochi che ci vivono: «Figuriamoci con la funivia a regime», aveva commentato eloquentemente il sindaco Locatelli. La giunta si è mossa progettando l'adeguamento dell'acquedotto: un'opera come detto da 270.000 euro, di cui 160.000, il 65%, ottenuti grazie ad uno stanziamento della Regione Lombardia. «Di acqua ce n'è - aveva precisato sempre il primo cittadino -, ma l'impianto acquedotto è un vero e proprio colabrodo. Registriamo perdite spaventose: non per niente l'intervento per riparare tubi, prese e condotte è così oneroso». Siamo davvero alla stretta finale. Beppe Grossi.

Il test ovviamente è passato.

Sabato 15 luglio alle ore 10:00-10:30 nel piazzale della funivia ci sarà l'inaugurazione.

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