Siamo alla fine di agosto e fino ad ieri le temperature si sono mantenute piuttosto alte, tanto che a 2600 m di quota ho pedalato ancora in maniche corte. Questa notte è passata una perturbazione e le previsioni davano per oggi un netto calo delle temperature. Metto fuori il naso dalla finestra e in effetti è cosi, temperatura piuttosto freschina, guardo le montagne intorno a Merano, che arrivano quasi a 3000 m e vedo solo una spruzzatina di neve in alto. Meglio cosi, i sentieri in quota saranno ancora percorribili. Oggi vado alla scoperta della Vallelunga, una amena valle laterale della val Venosta, che parte esattamente dal paese di Curon sul lago di Resia, a 1500 m di altezza. Sono stato diverse volte a pedalare nei dintorni del lago, e so che è un posto piuttosto freddo, oltre che ventoso. Perciò mi premunisco e metto nella borsa lattrezzatura invernale, pantaloni e giacca in windstopper. Dopo una oretta sono al lago, sono le otto e il sole è ancora nascosto dalle alte montagne che circondano il lago di Resia. Prima di uscire dallauto guardo il termometro e ho un attimo di sconforto: 2 gradi! Dopo qualche secondo mi riprendo, in fondo cosa sarà mai, dinverno esco sottozero perciò oggi è già meglio! Perciò tolgo i pantaloncini corti e indosso quelli lunghi invernali e la giacca, anche perché so che la prima ora sarà completamente allombra. Esco dallauto e fa proprio freddo, ma con laggiunta di guanti lunghi e buffer sulle orecchie mi salvo abbastanza.
Mentre mi scaldo cominciando a salire sulle docili pendenze della valle, vedo la prima brina dellanno sui prati. Imbocco la forestale ed entro nel bosco, man mano che mi allontano dal torrente cè meno umidità e mi sento meglio. La giornata è splendida, non cè neanche una nuvola e non vedo lora che sorga il sole. Arrivo sui 1700 m e, con grande sorpresa, dietro una curva vedo un po di neve.
Vabbè, penso, appena arriva il sole si scioglierà in fretta. Salgo ancora un
po e la strada comincia ad essere completamente bianca, per fortuna ci sono le scie di un trattore passato da poco.
Comincio a preoccuparmi, anche perché nel giro che ho studiato devo salire fino a 2300 m di altezza! Continuo a salire,
la valle gira e finalmente arrivo al sole, esco dal bosco e uno spettacolo si apre davanti ai miei occhi.
Siamo quasi a 2000 m. e un piccolo malgaro insegue una mucca sfuggita dalla mandria.
Arrivo alla malga Melager e lo spettacolo continua, siamo in agosto ma sembra di essere in pieno inverno.
Le vette che chiudono la valle troneggiano la in alto, con la Palla Bianca che svetta a 3700 m di altezza.
Continuo a salire in questa atmosfera irreale e la strada è sempre più bianca, alla fine si passa sulla pista da sci, le pendenze sono al limite
ma la neve da un buon grip alle mie ruote e arrivo ai 2300 m del rifugio Atlantis ( ma che nome è per un rifugio di alta montagna?)
Tutto intorno vedo solo neve, ma il sole ormai scalda bene e mi fermo qualche minuto in contemplazione.
Il giro adesso prevede di continuare lungo il sentiero n° 6 che in quota torna verso il lago, ma dove è il sentiero? Ci saranno una ventina di cm di neve e non riesco proprio ad individuarlo. La cosa più logica sarebbe di tornare sulla forestale più in basso, ma è un pensiero che mi sfiora solo per un secondo. Il tempo è splendido e occasioni cosi capitano di rado. Per fortuna ho la traccia nel gps e riesco cosi a seguire il sentiero nascosto dalla neve.
Mai decisione fu più saggia, un po pedalando e un po spingendo attraverso laltipiano divertendomi non poco e godendo del magnifico e inaspettato panorama.
Alla fine entro nel bosco dove il sentiero, sempre innevato, diventa più ripido e mi riporta fino al fondovalle dove la neve si sta ormai sciogliendo.
Mi devo solo mettere un attimo in coda dietra a delle mucche (forse in fuga dalla neve?)
Attraverso la strada e prendo il bel sentiero 3
che in costa mi riporta verso il paese di Curon.
Quando il sentiero comincia a scendere, appare lo splendido scenario del lago di Resia con il famoso campanile,
a ricordo del vecchio paese che è stato abbandonato prima della creazione della diga artificiale e il riempimento del bacino.
Arrivo al lago, ormai la temperatura è salita e posso spogliarmi, faccio un giro lungo la riva a coronamento di questa splendido giro in mtb.
La Vallelunga è veramente molto bella, ma le particolari condizioni trovate in questa giornata lhanno resa ancora più affascinante!
[URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][URL="http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789"][url]http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/2789[/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL][/URL]
Mentre mi scaldo cominciando a salire sulle docili pendenze della valle, vedo la prima brina dellanno sui prati. Imbocco la forestale ed entro nel bosco, man mano che mi allontano dal torrente cè meno umidità e mi sento meglio. La giornata è splendida, non cè neanche una nuvola e non vedo lora che sorga il sole. Arrivo sui 1700 m e, con grande sorpresa, dietro una curva vedo un po di neve.
Vabbè, penso, appena arriva il sole si scioglierà in fretta. Salgo ancora un
po e la strada comincia ad essere completamente bianca, per fortuna ci sono le scie di un trattore passato da poco.
Comincio a preoccuparmi, anche perché nel giro che ho studiato devo salire fino a 2300 m di altezza! Continuo a salire,
la valle gira e finalmente arrivo al sole, esco dal bosco e uno spettacolo si apre davanti ai miei occhi.
Siamo quasi a 2000 m. e un piccolo malgaro insegue una mucca sfuggita dalla mandria.
Arrivo alla malga Melager e lo spettacolo continua, siamo in agosto ma sembra di essere in pieno inverno.
Le vette che chiudono la valle troneggiano la in alto, con la Palla Bianca che svetta a 3700 m di altezza.
Continuo a salire in questa atmosfera irreale e la strada è sempre più bianca, alla fine si passa sulla pista da sci, le pendenze sono al limite
ma la neve da un buon grip alle mie ruote e arrivo ai 2300 m del rifugio Atlantis ( ma che nome è per un rifugio di alta montagna?)
Tutto intorno vedo solo neve, ma il sole ormai scalda bene e mi fermo qualche minuto in contemplazione.
Il giro adesso prevede di continuare lungo il sentiero n° 6 che in quota torna verso il lago, ma dove è il sentiero? Ci saranno una ventina di cm di neve e non riesco proprio ad individuarlo. La cosa più logica sarebbe di tornare sulla forestale più in basso, ma è un pensiero che mi sfiora solo per un secondo. Il tempo è splendido e occasioni cosi capitano di rado. Per fortuna ho la traccia nel gps e riesco cosi a seguire il sentiero nascosto dalla neve.
Mai decisione fu più saggia, un po pedalando e un po spingendo attraverso laltipiano divertendomi non poco e godendo del magnifico e inaspettato panorama.
Alla fine entro nel bosco dove il sentiero, sempre innevato, diventa più ripido e mi riporta fino al fondovalle dove la neve si sta ormai sciogliendo.
Mi devo solo mettere un attimo in coda dietra a delle mucche (forse in fuga dalla neve?)
Attraverso la strada e prendo il bel sentiero 3
che in costa mi riporta verso il paese di Curon.
Quando il sentiero comincia a scendere, appare lo splendido scenario del lago di Resia con il famoso campanile,
a ricordo del vecchio paese che è stato abbandonato prima della creazione della diga artificiale e il riempimento del bacino.
Arrivo al lago, ormai la temperatura è salita e posso spogliarmi, faccio un giro lungo la riva a coronamento di questa splendido giro in mtb.
La Vallelunga è veramente molto bella, ma le particolari condizioni trovate in questa giornata lhanno resa ancora più affascinante!
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