Da anni ormai a giugno (a parte il periodo covid) faccio un viaggio di circa una settimana in sella alla bici con un amico fidato.
Da quando il bikepacking era agli inizi (2015) quelle nuove borse sottosella e a telaio le ho sempre viste stilose, ma al contempo sovraprezzate per cui mi sono sempre arrangiato da solo a farmele da solo.
Ho passato anni a usare (e aggiungo "subire") la borsa sottosella, prima artigianale e poi di costruzione più industriale per provare qualcosa di più serio, mentre quella a telaio l'ho sempre trovata comoda, ma non in versione con la zip, bensì arrotolabile.
Nel frattempo vendo la mia Surly, dato che ormai la usavo sempre meno, e trovo una vecchia MTB anni '90 che destinerò all'uso cittadino e per l'occasione al viaggio di quest'anno. Ma non voglio più usare la borsa sottosella, che talvolta strusciavano il copertone e dovevi fermarti per serrare tutti i le cinghie, inoltre al mattino prima della partenza ho sempre perso un sacco di tempo a fissare il tutto. Si torna al portapacchi.
Prendo esempio da quelle imbragature che ho visto come kit aggiuntivo per la Trek 1120 e produco qualcosa di artigianale. Costo finale... credo 20€ e tante ore alla macchina da cucire.
Si tratta di un'imbragatura, creata per il portapacchi posteriore, adatta a contenere sacche stagne di qualunque tipo. Dopo vari tentativi e modifiche arrivo al primo prototipo. E' rozzo, ma funzionale e sopratutto stabile.
Sabato le userò per il "Mozart-Radwegs", tra l'Austria e la Germania, con partenza da Innsbruck, dove arriveremo in treno. Strade prettamente bianche, niente sentieri sconnesi di montagna e per dormire Ganì, Hotel o Gasthof, per un totale di circa 500-600 km.
La bici è una Cannondale del '95 con freni cantilever e manubrio "cinelli" in stile Jones, rialzato con appostito attacco manubrio, su strada il setup risulta davvero comodo.
Da quando il bikepacking era agli inizi (2015) quelle nuove borse sottosella e a telaio le ho sempre viste stilose, ma al contempo sovraprezzate per cui mi sono sempre arrangiato da solo a farmele da solo.
Ho passato anni a usare (e aggiungo "subire") la borsa sottosella, prima artigianale e poi di costruzione più industriale per provare qualcosa di più serio, mentre quella a telaio l'ho sempre trovata comoda, ma non in versione con la zip, bensì arrotolabile.
Nel frattempo vendo la mia Surly, dato che ormai la usavo sempre meno, e trovo una vecchia MTB anni '90 che destinerò all'uso cittadino e per l'occasione al viaggio di quest'anno. Ma non voglio più usare la borsa sottosella, che talvolta strusciavano il copertone e dovevi fermarti per serrare tutti i le cinghie, inoltre al mattino prima della partenza ho sempre perso un sacco di tempo a fissare il tutto. Si torna al portapacchi.
Prendo esempio da quelle imbragature che ho visto come kit aggiuntivo per la Trek 1120 e produco qualcosa di artigianale. Costo finale... credo 20€ e tante ore alla macchina da cucire.
Si tratta di un'imbragatura, creata per il portapacchi posteriore, adatta a contenere sacche stagne di qualunque tipo. Dopo vari tentativi e modifiche arrivo al primo prototipo. E' rozzo, ma funzionale e sopratutto stabile.
Sabato le userò per il "Mozart-Radwegs", tra l'Austria e la Germania, con partenza da Innsbruck, dove arriveremo in treno. Strade prettamente bianche, niente sentieri sconnesi di montagna e per dormire Ganì, Hotel o Gasthof, per un totale di circa 500-600 km.
La bici è una Cannondale del '95 con freni cantilever e manubrio "cinelli" in stile Jones, rialzato con appostito attacco manubrio, su strada il setup risulta davvero comodo.